Page 172 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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Il MEZZOGIORNO D'ITALIA NEllA IUCOSTRUZIONE 161
formata da dìciotto membri in rappresentanza di partiti e categorie (culturali,
economiche, sindacali: d.l.l. 28 dicembre 1944 n. 417), con il compito di pro-
gettare il nuovo ordinamento regionale suUa base deUa coUaborazione tra
potere centrale e rappresentanze locali. La Sardegna fa da precedente e da
modello per l'altra grande Isola. Il R.dJ. del 18 ma.rzo 1944 n. 41 istituisce
l'Alto Commissariato e la Consulta regionale per la Sicilia, dapprima di nove
poi dl trentasel membri. Innovazione di portata fondamentale, al due Ahi
Commissari è riconosciuto il diritto dì sedere nel ConsigUo dei ministri <,~•.m
do quesro sia chiamaro a decidere su questioni di spedfìco interesse delle
due Isole. È dunque il governo Badoglio, regnante Vittorio Emanuele lll e
prima della svolta di Salerno, a gettare le basi delle regioni a statuto speciale
e del nuovo modo d'intendere e dì affrontare la 'questione meridionale'. U 1°
settembre 1945- quando presidente del Consiglio è l'azionista Ferruccio Parri
- l'Alto Commissario per la Sicilia Aldis!o ex deputato, già prefetto di
Caltanissetta e mlnisuo degl'Interni nell'ultimo governo Badoglio insedia una
commissione incaricata di predisporre l'ordinamento della "regione autono-
ma". Questa commissione rapidamente redige e invia alla Consulta regionale
e a quella nazionale un testo che viene approvato con riserva di confem1a da
parte dell'eligenda Assemblea Nazionale Costituente. Tale iter si conclude con
H d.d.t. 15 maggio 1946 n. 455, poco più di due setti.mane prima della vittoria
della Repubblica nel referendum Istituzionale del 2-3 giugno. La Consulta
sarda non fa proprio lo Statuto della regione Sicilia, offertole a mod.ello. Lo
stesso avviene da parte della Valle d'Aosta che, all'altro capo d'Italia, procede
autonomamente all'elaborazione della sua speciale autonomia, come anche il
Trentino-Aito Adige.
Proseguendo per coerenza tematlca nell'esame delle vicende degli statuti
deiJe regioni 'speciali' del Mezzogiorno, ricordiamo che l'Assemblea
Costiruente se ne occupa dopo l'approvazione della Carta repubblicana entra-
ta in vigore il F gennaio 1948, anche per sottolineare che le autonomie
regionali stanno comunque all'orcllnamento generale dello Stato come il
meno sta nel più. Non solo. 1 padri costituenti si occup;100 degli statuti regio-
nali quasi in ordine inverso alla loro originaria approvazione. Il primo a esse-
re preso in esame è infarti quello della Sardegna (28-29 gennaio 1948). Su
proposta del costituente Costantino Mortati, il presidente della Giunta regio-
nale viene 5poglìato del rango d1 "rappresentante del governo'': funzione con-
ferita da Roma a un proprio funzionario, affiancato (come organo di control-
lo, quindO al presidente della Giunta regionale. Su proposta dì Luigi Einaudi,
inoltre, il parere del consiglìo regionale sugli Interventi statall in materia
finanziarla e riguardanti l'Isola diviene obbligatorio ma non è vincolante.
Viene dunque ribadito il primato dello Stato risperto all'iniz.iativa locale e alle
ambizioni (o pretese) di autogoverno. Analoghe c-.tutele la Costituente adoua

