Page 223 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO OTTAVO
Quest’affermazione contiene una critica alle “tendenze separatiste” esistenti all’epoca nell’Esercito
italiano che tendevano a rendere indipendenti rispetto al servizio generale delle radiocomunica-
zioni quelli per l’Artiglieria e per l’Aeronautica.
Osservazioni molto interessanti sono esposte, in particolare, riguardo alle procedure di codifica e
decodifica dei dispacci nell’Esercito francese. Si specifica che, contrariamente a quanto avviene
in Italia, le stazioni RT ricevono i dispacci già cifrati da un apposito ufficio esistente in ciascuna
Armata. In quest’ufficio che si occupa di cifrare anche i telegrammi via filo, «gli ufficiali incari-
cati sono sempre gli stessi, cosicché essi acquistano una rapidità e una sicurezza sorprendenti».
Gli RTG (Radio Telegrammi) da trasmettere sono presentati alle stazioni RT avendo in chiaro
solo il nominativo della stazione di destinazione; gli RTG ricevuti vengono inviati all’ufficio
cifra, qui decifrati e inoltrati ai comandi di destinazione.
A proposito di questa metodologia e avendo ben presenti le procedure usate in Italia, Sacco com-
menta: «E’ un ordinamento ispirato al concetto della divisione delle attribuzioni, e che semplifica
molto l’opera del personale RT con vantaggio notevole nella segretezza delle comunicazioni».
intercettazioni e decrittazioni
Le stazioni d’ascolto degli eserciti alleati sono
distribuite in diverse zone del fronte e perse-
guono l’unico scopo di intercettare le comuni-
cazioni nemiche. Tanto queste stazioni, come
le radiogoniometriche di cui si dirà tra poco,
trasmettono immediatamente ai Comandi Ge-
nerali da cui dipendono, «a misura in cui sono
fatte, le intercettazioni e le determinazioni»,
via telegrafo nel caso francese e via telefono
per gli inglesi.
Presso il G.Q.G. francese s’identificano le sta-
zioni nemiche trasmittenti e riceventi, si effet-
tua lo spoglio delle intercettazioni e la decrit-
tazione di quelle con codici già noti. Gli RTG
di interpretazione più difficile, sono inviati
al Ministero della Guerra di Parigi ove opera
«l’ufficio diretto dal Colonnello Le Cartier che
è già riuscito a individuare le chiavi delle radio
comunicazioni tedesche». Sacco riferisce che
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i risultati ottenuti hanno enormemente giovato
all’Esercito francese nel primo periodo della
guerra, ma nel luglio del 1915 la quantità dei 8.7 Una stazione radio francese in furgone fotogra-
dispacci radio tedeschi è notevolmente dimi- fata da Luigi Sacco (Archivio fotografico di L. Sacco
conservati da P. Bonavoglia)
nuita, per la sopravvenuta stabilizzazione della
posizione degli eserciti al fronte occidentale.
Per quel che riguarda la situazione italiana, dopo aver rilevato che in alcune località tra cui
Roma e Firenze, le stazioni RT si dedicano prevalentemente all’ascolto delle comunicazioni
54 Nel 1910 era stata creata nel Ministro della Guerra francese, un organo denominato “Section de Chiffre”, diretta dal Capitano
Françoise Cartier, per creare, distribuire e gestire i cifrari di tutta l’Armata. Nel gennaio del 1914 la Section de Chiffre
assorbe gli altri organismi che nell’Esercito si occupano di crittografia (Commissione crittografica militare e “bureau mi-
litaire de déchiffrement»). Ancor prima dell’inizio della guerra la stazione radio della torre Eiffel che risale al 1903, e otto
stazioni nell’Est del Paese ascoltano sistematicamente le trasmissioni radio tedesche, individuando le procedure, i cifrari e
la dislocazione approssimativa delle stazioni riuscendo in ottobre a individuare la chiave del cifrario.
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