Page 224 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
radio nemiche, e che sono in via di realizzazione stazioni di intercettazione «più vicine alla linea
di battaglia come a Udine, Latisana, ecc.», Sacco si propone, di redigere un piano sistematico
con la finalità di «indirizzare tutti gli addetti al servizio RT a intensificare l’attività di ascolto».
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Egli sostiene, inoltre, l’opportunità che presso il Comando Supremo italiano sia dedicato al
servizio di decrittazione, in modo esclusivo, «almeno un Ufficiale convenientemente scelto» il
quale potrebbe giovarsi della collaborazione con i Francesi e degli studi da essi condotti
Tenendo conto della possibilità che gli Austriaci abbiano organizzato un analogo servizio, Sacco
esprime il convincimento dell’assoluta necessità che «le comunicazioni RT siano impiegate il
meno possibile e siano sempre cifrate, e integralmente, e con cifrari che varino frequentemente,
non solo di chiave, ma anche di tipo». E’ chiaro come questa posizione contrasti con le istru-
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zioni diramate a proposito di cifratura, prima della missione del Capitano in Francia.
radiogoniometria
Come evidenziato nei capitoli precedenti, una componente altrettanto rilevante quanto l’analisi
crittologica per raccogliere informazioni attraverso il mezzo radio, è l’analisi del traffico nemico
che si avvale di varie tecniche tra cui primeggia la radiogoniometria che consente di individuare
la posizione dei comandi nemici associati alle stazioni radio.
Dopo la visita a una stazione radiogoniometrica francese e a una inglese collocate rispettivamen-
te a Joncheriy e a Quiestede, Sacco dichiara di essere pronto a mettere in campo questa tecnica
al fronte italiano, in quanto «si possiedono già due apparecchi radiogoniometrici, ed è relativa-
mente facile (ove non siano pronti in commercio), fabbricarne alcuni altri». Perciò, è possibile
iniziare immediatamente un servizio radiogoniometrico con 4 stazioni, due (Mantova e Ancona)
destinate a localizzare le trasmittenti nemiche lontane e due (Osoppo e Latisana) per quelle vici-
ne, quest’ultima già indicata come possibile postazione di intercettazione».
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La capacità di costruire sif-
fatti apparati nei laboratori
dell’Esercito non costituisce
una vanteria, poiché lo stes-
so Sacco studia e realizza, in
questo periodo, un radiogo-
niometro per frequenze su-
periori a 1 MHz (300 metri),
all’epoca difficilmente reperi-
bile sul mercato, con risultati
di maggior precisione rispet-
to ad apparati di produzione
nazionale ed estera. «Questo
apparato dette ottima prova
e, nel campo dell’anzidetta
gamma di onde, fornì dati di
maggiore precisione rispetto
a quelli degli analoghi appa- 8.7 Ufficiali di Eserciti alleati fotografati da Sacco nell’intervallo di una
recchi di produzione naziona- riunione davanti alla sede del GQG a Chantilly (Archivio fotografico di
le ed estera». 58 L. Sacco conservato da P. Bonavoglia)
55 Missione Militare Italiana presso il G.Q.G. francese, Relazione sui Servizi, op. cit..
56 ibidem
57 ibidem.
58 Biografia del Tenente Generale Luigi Sacco, AUSSME, Biografie op. cit..
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