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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               radio nemiche, e che sono in via di realizzazione stazioni di intercettazione «più vicine alla linea
               di battaglia come a Udine, Latisana, ecc.», Sacco si propone, di redigere un piano sistematico
               con la finalità di «indirizzare tutti gli addetti al servizio RT a intensificare l’attività di ascolto».
                                                                                                      55
               Egli sostiene, inoltre, l’opportunità che presso il Comando Supremo italiano sia dedicato al
               servizio di decrittazione, in modo esclusivo, «almeno un Ufficiale convenientemente scelto» il
               quale potrebbe giovarsi della collaborazione con i Francesi e degli studi da essi condotti
               Tenendo conto della possibilità che gli Austriaci abbiano organizzato un analogo servizio, Sacco
               esprime il convincimento dell’assoluta necessità che «le comunicazioni RT siano impiegate il
               meno possibile e siano sempre cifrate, e integralmente, e con cifrari che varino frequentemente,
               non solo di chiave, ma anche di tipo».  E’ chiaro come questa posizione contrasti con le istru-
                                                   56
               zioni diramate a proposito di cifratura, prima della missione del Capitano in Francia.

               radiogoniometria
               Come evidenziato nei capitoli precedenti, una componente altrettanto rilevante quanto l’analisi
               crittologica per raccogliere informazioni attraverso il mezzo radio, è l’analisi del traffico nemico
               che si avvale di varie tecniche tra cui primeggia la radiogoniometria che consente di individuare
               la posizione dei comandi nemici associati alle stazioni radio.
               Dopo la visita a una stazione radiogoniometrica francese e a una inglese collocate rispettivamen-
               te a Joncheriy e a Quiestede, Sacco dichiara di essere pronto a mettere in campo questa tecnica
               al fronte italiano, in quanto «si possiedono già due apparecchi radiogoniometrici, ed è relativa-
               mente facile (ove non siano pronti in commercio), fabbricarne alcuni altri». Perciò, è possibile
               iniziare immediatamente un servizio radiogoniometrico con 4 stazioni, due (Mantova e Ancona)
               destinate a localizzare le trasmittenti nemiche lontane e due (Osoppo e Latisana) per quelle vici-
               ne, quest’ultima già indicata come possibile postazione di intercettazione».
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               La  capacità  di  costruire  sif-
               fatti  apparati  nei  laboratori
               dell’Esercito  non  costituisce
               una  vanteria,  poiché  lo  stes-
               so Sacco studia e realizza, in
               questo  periodo,  un  radiogo-
               niometro  per frequenze  su-
               periori a 1 MHz (300 metri),
               all’epoca difficilmente reperi-
               bile sul mercato, con risultati
               di maggior precisione rispet-
               to ad apparati  di produzione
               nazionale  ed  estera.  «Questo
               apparato   dette  ottima  prova
               e,  nel  campo  dell’anzidetta
               gamma di onde, fornì dati di
               maggiore precisione rispetto
               a quelli degli analoghi appa-  8.7 Ufficiali di Eserciti alleati fotografati da Sacco nell’intervallo di una
               recchi di produzione naziona-  riunione davanti alla sede del GQG a Chantilly (Archivio fotografico di
               le ed estera». 58             L. Sacco conservato da P. Bonavoglia)


               55   Missione Militare Italiana presso il G.Q.G. francese, Relazione sui Servizi, op. cit..
               56   ibidem
               57   ibidem.
               58   Biografia del Tenente Generale Luigi Sacco, AUSSME, Biografie op. cit..

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