Page 145 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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Popolazione e nazionalità


             presso i corpi d’armata italiani dislocati sul territorio. Il sistema di internamento
             disposto, in realtà, non esistendo inizialmente veri e propri campi, prevedeva per
             gli ebrei una discreta libertà di movimento, sotto controllo e con l’obbligo di non
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             allontanarsi.  Agli ebrei sotto la custodia del comando del V Corpo d’Armata sarà
             concessa libera circolazione per Dubrovnik, fatto che non era solamente contrario
             agli ordini superiori, ma era anche in evidente contrasto con le ripetute e categori-
             che assicurazioni date al riguardo dal Ministero degli Affari Esteri all’ambasciata
             tedesca: ai solleciti di quest’ultima, infatti, era sempre stato risposto di non ravvi-
             sarsi l’urgenza di una decisione in merito alla consegna degli ebrei, dal momento
             che questi erano strettamente sorvegliati e posti in condizione di non poter svolgere
             in alcun modo attività nocive. Anche negli stessi interessi della popolazione ebraica
             sembrava prudente che il regime di internamento fosse applicato con rigida severi-
             tà, giacché, se fosse giunta notizia ai tedeschi – e la cosa non poteva essere ignorata
             a lungo – che gli ebrei giravano liberamente in città e negli altri centri di confino,
             difficilmente le autorità italiane avrebbero potuto evitare che l’ambasciata tedesca
             facesse un nuovo passo e, invocando l’inefficacia delle misure adottate, insistere
             per l’immediata consegna, ottenendo la revoca della sospensiva decisa dalle supe-
             riori autorità. 136
                Nel dicembre del 1942 sono raccolti e internati più di mille ebrei tra Kupa-
             ri (trecentocinquanta), Melini (Mlini, centocinquanta), Gravosa (Gruž, sessanta)
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             e sulle isole di Mezzo (Lopud, quattrocento) e Lesina (quattrocentocinquanta);
             nel febbraio successivo il numero era salito abbondantemente sopra i duemila.
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             Inoltre già da novembre circa altri mille erano stati internati presso il comando
             del V Corpo d’Armata a Porto Re, mentre aumentava progressivamente il trasferi-
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             mento di ebrei a Lesina e Brazza.  Qui, provvisti i profughi di vettovagliamento,

             135 Ibidem, Comando V Corpo d’Armata, Ufficio Affari Civili, a Comando Superiore FF.AA.
                 Slovenia-Dalmazia (2ª Armata), Ufficio Affari Civili, prot. n. 6944/AC, oggetto: Ebrei della
                 Dalmazia, f.to il Generale Comandante il Corpo d’Armata Renato Coturri, P.M.41, 14 set-
                 tembre 1942-XX.
             136 Ibidem, Confidenziale, Pro-memoria per il Sig. Capo di Stato Maggiore, P.M.10, 26 novem-
                 bre 1942-XXI.
             137 Ibidem, Internamenti ebrei Slovenia-Dalmazia, Memoria, Comando VI Corpo d’Armata –
                 Convegno a Ragusa del 26 novembre 1942 ore 17, col Sig. Colonnello Cigliana – Capo di
                 S.M. –.
             138 Ibidem, Comando VI Corpamiles at Supersloda, nr. 5546/AC, f.to Generale Santovito, 1
                 dicembre 1942-XXI; id., Ufficio Affari Civili, a Comando Supremo, 2052/AC, Situazione
                 ebrei, f.to d’ordine il Generale di Brigata Capo di Stato Maggiore C. Primieri, P.M.10, 20
                 febbraio 1943-XXI.
             139 Ibidem, Comando Superiore FF.AA Slovenia-Dalmazia (2ª Armata), Ufficio Affari Civili,
                 Memoria per il signor generale capo di Stato Maggiore, Campi di concentramento ebrei,
                 P.M.10, 17 novembre 1942-XXI; id., a Comando VI Corpo d’Armata, 12814/AC, Campo

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