Page 146 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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La “quinta sponda “ storia dell’occupazione italiana della Croazia.


            il comando del XVIII Corpo d’Armata richiedeva l’invio di personale graduato
            e medico, per avviare a funzionamento i campi di internamento e sopperire alle
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            necessità igienico-sanitarie degli internati.  Il comando del VI Corpo d’Armata
            nell’area di competenza incaricherà i carabinieri e gli informatori locali di svolgere
            indagini per rintracciare eventuali ebrei che non risultassero segnalati negli elen-
            chi delle autorità croate o che non si fossero presentati al censimento effettuato in
            precedenza. Le indagini porteranno al rinvenimento di alcune persone di volta in
            volta avviate ai campi e soprattutto porrà il problema dell’internamento dei coniugi
            uniti da matrimoni misti, regolarmente contratti prima dell’emanazione delle leggi
            razziali.  Anche gli ebrei internati presso il VI Corpo d’Armata godevano di una
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            certa libertà e di una sistemazione in alberghi requisiti o presso privati, così come
            quelli del XVIII Corpo d’Armata a Brazza e Lesina.
               Nell’aprile del 1943, in seguito al nuovo schieramento delle truppe, il comando
            del V Corpo d’Armata propone il trasferimento degli internati del campo di Buccari
            (ottocentoquarantadue persone) verso l’interno, eventualmente anche in Italia, pur-
            ché fossero allontanati dalla zona, esposta all’influenza partigiana. Anche il campo
            di Porto Re (più di mille internati), in origine destinato ad accogliere civili croati,
            si trovava, come posizione, nella condizione di quello di Buccari, ma risultava aver
            allestito un sistema alquanto efficiente, con cucine e locali per bambini, sala riu-
            nione e refettorio, scuola, magazzino e servizi vari.  A Supersloda continuavano
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            a giungere notizie di ebrei affluiti nella zona presidiata dalle truppe italiane, con i
            comandi di corpo d’armata che provvedevano al loro internamento e al successivo
            censimento. Vietava pertanto l’ulteriore afflusso di ebrei nelle zone presidiate dalle
            truppe italiane, impartendo le necessarie disposizioni agli enti dipendenti ed in par-
            ticolare ai posti di blocco dislocati sulle vie di accesso, affinché gli ebrei che vi si




                concentramento ebrei, f.to d’ordine il Generale di Brigata a.p.a Capo di Stato Maggiore C.
                Primieri, P.M.10, 20 novembre 1942-XXI.
            140 Ibidem, Internamenti ebrei Slovenia-Dalmazia, Comando XVIII Corpo d’Armata, Sezione
                Affari Civili, a Comando Superiore FF.AA Slovenia-Dalmazia (2ª Armata), prot. n. 603/
                AC, oggetto: Concentramento ebrei internati a Lesina, d’ordine il Colonnello Capo di S.M.
                Pietro Barbero, P.M.118, 26 febbraio 1943-XXI.
            141 Ibidem, Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia (2ª Armata), Ufficio Affari Civili,
                Ebrei della zona litoranea croata della Dalmazia annessa, Comando VI Corpo d’Armata,
                Ufficio Affari Civili, a Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia (2ª Armata)-Ufficio
                Affari Civili, prot. n. 1613 A/C, risp. f. 1362/AC del 18/2/43, oggetto: Internamento ebrei,
                8 marzo 1943-XXI.
            142 Ibidem, Internamenti, ebrei Slovenia-Dalmazia, Comando V Corpo d’Armata, Ufficio Af-
                fari Civili, a Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia (2ª Armata), Ufficio Affari
                Civili, prot. n. 2874/AC, oggetto: Campi di Buccari e Porto Re, f.to il Generale di Corpo
                d’Armata Comandante Alessandro Gloria, P.M.41, 6 aprile 1943-XXI.

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