Page 31 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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I rapporti italo-jugoslavi tra le due guerre


             ni al riaccendersi della propaganda autonomista per la Bosnia musulmana di Džafer
             Kulenović, alla guida dell’Organizzazione musulmana jugoslava (Jugoslavenska
                                                                         26
             Muslimanska Organizacija, JMO) dopo la morte di Mehmed Spaho.  Vanno infine
             consolidandosi anche le milizie organizzate dal partito contadino croato, la Prote-
             zione contadina croata (Hrvatska Seljačka Zaštita), guardia armata costituita fin dal
             1936 e formata da volontari inquadrati militarmente (ad ottobre la milizia conta già
             centottantamila iscritti). 27
                La neutralità jugoslava prosegue dunque tra insidie e sospetti, non tralasciando
             l’adozione di provvedimenti volti ad allestire una difesa militare che poco meno
             di un anno dopo si sarebbe dimostrata del tutto inappropriata dinanzi all’attacco
             tedesco e degli alleati dell’Asse. Cresce soprattutto la sensazione di isolamento e
             la diffidenza nei confronti dell’Italia, mentre Belgrado sembra orientarsi verso la
             necessità di cedere alle pressioni tedesche almeno nell’ambito dei rapporti econo-
             mici e culturali, scelta che inquadra rapidamente lo Stato jugoslavo nello spazio
             vitale del reich. Una serie di volantini diffusi dagli ustaša riaffermano il diritto
             all’indipendenza croata e la speranza di un intervento dell’Asse in suo favore. I
             volantini contengono violenti attacchi a Maček, accusato di essere uno strumento
             del governo di Belgrado e un traditore del popolo croato. 28
                In seguito alla dichiarazione di guerra italiana alla Grecia (ottobre 1940), tut-
             tavia, la neutralità jugoslava inizia a non essere più sufficiente per Berlino, che
             richiede ora un pronunciamento esplicito pro o contro l’Asse. A Berlino continua a
             prevalere la tendenza ad ottenere il favore di Belgrado senza ricorrere alla forza, dal
             momento che un’azione spregiudicata avrebbe trasformato i Balcani in un focolaio
             di guerra, attirando nella zona l’Unione Sovietica e provocando una solidarietà
             anglo-russa compromettente per i piani tedeschi. Il principe Pavle avrebbe incon-
             trato sempre maggiori difficoltà nel resistere alle pressioni tedesche per l’adesione
             al Patto Tripartito. La Germania, infatti, progressivamente isola la Jugoslavia: nel
             novembre del 1940 l’Ungheria e la Romania aderiscono al Tripartito, la Bulgaria
             avrebbe completato l’accerchiamento aderendovi pochi mesi dopo. Pavle continua
             a dimostrarsi incerto, confuso da ministri e generali, divisi tra coloro che convinti


             26  Ibidem, Ministero della Guerra, S.I.M., Notiziario giornaliero, Jugoslavia, Roma 4 settem-
                bre 1940-XVIII; id., b. 80, fasc. 1, Informazioni sulla Jugoslavia (1940), Comando Gruppo
                Armate-Ufficio Informazioni, Jugoslavia, Informazioni della 2ª Armata, Situazione descrit-
                tiva settimanale, Comando 2ª Armata-Ufficio I, Situazione descrittiva d’oltre confine n. 23,
                Sintesi, Premessa, 30 luglio 1940-XVIII.
             27  Ibidem, Jugoslavia, Roma 18 e 27 luglio 1940-XVIII; id., b. 80, fasc. 1, Comando Gruppo
                Armate-Ufficio Informazioni, Informazioni della 2ª Armata, notiziario giornaliero 1940, Si-
                tuazione descrittiva d’oltre confine n. 36, Elementi informativi, Organizzazioni paramilitari:
                Protezione contadina croata, 30 ottobre 1940-XVIII.
             28  Ibidem, b. 80, fasc. 1, Informazioni sulla Jugoslavia (1940), Stralcio stampa jugoslava, Co-
                mando della 2ª Armata-Ufficio I, Stralcio stampa jugoslava, 16 ottobre 1940-XVIII.

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