Page 36 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
P. 36

34                              Missione in siberia

                 Kerenskij che, sgusciato fortunosamente fuori città, tentò di organizzare una
                 contromossa militare. Si accorse però di essere isolato.
                    Solo un piccolo reggimento cosacco accettò il 28 di marciare sulla città,
                 ma due giorni dopo si arrestò nei sobborghi di Pietrogrado. La mitologia della
                 guerra civile racconterà poi, da una parte e dall’altra, di una feroce battaglia.
                 In realtà i cosacchi accettarono di ritirarsi al termine di una breve trattativa con
                 Pavel Dybenko, un giovane marinaio appena nominato Commissario del Popo-
                 lo alla Difesa .
                             50
                    Vista persa la partita Kerenskij lasciò il Paese, diretto verso il proprio esilio .
                                                                                        51
                    La sera stessa Lenin annunciò all’assemblea dei Soviet la presa del potere, e
                 confermò la convocazione delle elezioni per l’Assemblea Costituente.
                    Il ministro degli interni Aleksej Nikitin, all’atto di essere tratto in carcere, tras-
                 se dalla tasca un telegramma arrivatogli da una prefettura dall’Ucraina, e conse-
                 gnandolo alle Guardie Rosse disse: “L’ho ricevuto ieri. Adesso è affar vostro” .
                                                                                       52
                    Se Lenin definì la presa del potere a Pietrogrado “facile come sollevare una
                 piuma”, non poté dire altrettanto della presa di Mosca, dove i socialisti rivolu-
                 zionari si opposero con le armi alla presa di potere dei bolscevichi, e a questi
                 occorsero 2.000 morti e l’intervento dell’artiglieria, per avere ragione dei propri
                 ex-alleati trincerati nel Cremlino. La guerra civile era iniziata, con la frattura del
                 movimento rivoluzionario .
                                         53
















                    di John Reed e i classici di Pipes, Carr e Figes tutte le maggiori biografie di Lenin, da quella di
                    Robert Service a quella di Carrere d’Encausse, dal testo di Serge a quello, recentissimo, di Sebe­
                    styen, riportano tutte un resoconto degli avvenimenti. Un utile termine di confronto è poi fornito
                    dalle biografie di Stalin, fra cui soprattutto quella di Sebag Montefiore, che ne indgano il ruolo
                    tutt’altro che secondario nell’organizzazione del colpo. Altrettanto utili come raffronto sono poi
                    le memorie di Kerenskij, edite in Italia nel 1967 da Garzanti, e quelle dello scrittore Gorkij.
                 50  V. SEBESTYEN, Lenin, cit., pp. 315-317.
                 51  H. CARRERE D’ENCAUSSE, Lenin, p. 225.
                 52  O. FIGES, La tragedia di un popolo, cit., p. 594.
                 53  Ivi, pp. 235­236. H. CARRERE D’ENCAUSSE, Lenin.


                                                                             capitolo primo
   31   32   33   34   35   36   37   38   39   40   41