Page 40 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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                 gruppi di 40, ognuno dei quali affidato ad un ufficiale, un sottufficiale o un gra-
                 duato. Ogni trasporto per la Siberia avrebbe destinato una carrozza a ciascuno
                 di questi gruppi, che sarebbero partiti uno per volta.
                    Le  partenze  cominciarono  il  25  dicembre  da Vologda  ed  il  28  da  Kirsa-
                 nov. Il maggiore Manera partì con l’ultimo trasporto da Kirsanov, diretto ad
                 Archangelsk. Bacic, invece, una volta sgomberata Vologda, raggiunse Bazzani
                 e Bassignano a Pietrogrado.
                    Sgomberata  la  Russia  Europea  dagli  ex-prigionieri,  la  Missione  Militare
                 Speciale cessò così ufficialmente la propria attività. Gli irredenti assunsero da
                 allora la denominazione ufficiale di “Distaccamento irredenti”, al comando del
                 maggiore Manera.
                    Bassignano cessò le funzioni di capo della Missione e assunse la presidenza
                 della Iª Commissione per il riordino dell’Esercito russo. Questa commissio-
                 ne, assieme alle altre coordinate dal generale francese Albert Niessel, erano
                 un tentativo del Commissario bolscevico agli Affari Esteri Trockij di frenare
                 la politica di intesa con la Germania di Lenin e di inaugurare al contrario una
                 collaborazione, almeno momentaneamente, filo-occidentale.
                    Tale tentativo, accettato con una certa riluttanza da parte alleata nella speran-
                 za di tenere la Russia ancorata al proprio carro, sarà ben presto reso inattuabile
                 dagli eventi.
                    Le elezioni per l’Assemblea Costituente promesse dal nuovo Governo sovie-
                 tico si tennero all’inizio del gennaio 1918, in un clima teso, ma sostanzialmente
                 libero.
                    I risultati però non premiarono il bolscevichi che, come anche in tutte le
                 precedenti assise dell’Internazionale Socialista, si trovarono in netta minoranza
                 con meno del 24% dei voti di fronte ai social-rivoluzionari, che sfiorarono il
                 41%. Di fronte alla scelta se abbandonare il potere o mantenerlo con la forza,
                 Lenin scelse di sciogliere l’assemblea .
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                    All’apertura della Costituente i bolscevichi abbandonarono i lavori quasi im-
                 mediatamente. Subito dopo un reparto della fanteria di marina irruppe nell’aula
                 dell’Assemblea iniziando un baccano assordante di fischi, cori sguaiati e minac-
                 ce. In quelle condizioni l’assemblea continuò a lavorare fino alle 4 del mattino,
                 quando i deputati esausti decisero di aggiornare la seduta.
                    Mentre i rappresentanti lasciavano il palazzo, i marinai iniziarono a spran-
                 gare gli ingressi e affissero sul portone il decreto di scioglimento della Duma
                 firmato da Lenin.



                 61  H. CARRERE D’ENCAUSSE, Lenin, pp. 265­266.


                                                                             capitolo primo
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