Page 37 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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Gli irredenti e la Missione Militare speciale        35

                                    sulla transIberIana, verso vladIvostoK
                      Il crollo del Governo Provvisorio provocò una immediata ondata di pre-
                   occupazione nelle colonie straniere in Russia, come nelle capitali occidentali.
                   Esso era stato infatti del tutto inaspettato e quasi tutti avevano dato per certa
                   la capacità di Kerenskij di tenersi in sella . Molti in Europa avevano creduto
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                   anzi che la Rivoluzione di febbraio avrebbe irrobustito la partecipazione russa
                   alla guerra eliminando il corrotto regime zarista. Soprattutto molti francesi, ve-
                   dendo nel febbraio 1917 una copia del luglio 1789, si aspettavano di vedere le
                   nuove armate rivoluzionarie avventarsi sul nemico tedesco . Il ministro fran-
                                                                          55
                   cese Albert Thomas, giunto in Russia per sostenere la causa dell’Intesa, aveva
                   anche tenuto un accorato discorso ad una folla di S. Pietroburgo. Al culmine
                   dell’orazione ,Thomas aveva illustrato, piangendo, sbracciandosi e picchiando
                   i piedi, quale destino la Germania avrebbe riservato ad una Russia vinta. Si era
                   ritirato dal balcone solo quando lo avevano avvertito che i fischi rivoltigli dalla
                   gente non erano di apprezzamento e che il grido che sentiva non era “Bravo”!
                   ma “Clown”!
                      Anche  l’ambasciatore  francese  a  Pietrogrado  Maurice  Paléologue  aveva
                   completamente  sbagliato  valutazioni,  considerando  fino  all’ultimo  Lenin  un
                   politico finito, addirittura scaduto nel ridicolo per lo scarso credito che riscuo-
                   teva al di fuori della piccola cerchia dei bolscevichi . Che proprio quest’uomo
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                   avesse infine preso il potere fu un evento tanto imprevisto che quasi nessuno
                   aveva nelle cancellerie occidentali un piano preciso per rapportarsi con lui e
                   la sua piccola ma agguerrita compagine di “rivoluzionari di professione”. Non
                   rimaneva per i primi tempi che restare a guardare per tentare di capire qualcosa
                   della confusa situazione russa .
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                      Se dunque i governi occidentali cominciavano ad interrogarsi circa gli orien-
                   tamenti futuri della politica russa, i cittadini dei paesi dell’Intesa residenti in
                   Russia nello stesso tempo temevano di trovarsi da un momento all’altro dalla


                   54  V. SEBESTYEN, Lenin, cit., p. 308.
                   55  La sinistra francese fraintenderà a lungo anche la rivoluzione dell’ottobre/novembre 1917, condi­
                       zionata dalle analogie apparenti con il periodo giacobino della rivoluzione francese considererà la
                       violenza dei bolscevichi come un fenomeno transitorio e necessario. FRANCOIS FURET, Le due
                       rivoluzioni. Dalla Francia del 1789 alla Russia del 1917, Torino, UTET, 2002, pp. 105­109.
                   56  H. CARRERE D’ENCAUSSE, Lenin, p. 190.
                   57  Nello stesso periodo diversi personaggi giunsero a Pietrogrado per indirizzare la Rivoluzio­
                       na russa a favore dell’Intesa. Oltre ad un gran numero di agenti –fra cui lo scrittore Somerset
                       Maugham­ arrivò anche una delegazione dell’interventismo democratico italiano guidata dal so­
                       cialista Arturo Labriola. Vedi: RICCARDO MANDELLI, I fantastici quattro contro Lenin, Bo­
                       logna, Odoya, 2017,
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