Page 33 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
P. 33

Gli irredenti e la Missione Militare speciale        31
                   legato al collo, anche se nessuno sapeva dire quando fosse stato ferito e dove.
                   Alcuni dicevano che se lo era slogato stringendo troppe mani .
                                                                            38
                      Lo  accompagnava  il  nuovo  comandante  dell’esercito,  il  celebre  generale
                   Alexei Brusilov, incaricato di mettere a punto i piani della riscossa.
                      Il Governo Provvisorio aveva infatti progettato una grande offensiva sul fronte
                   galiziano, che Kerenskij effettivamente lanciò il 1° luglio 1917. Portata avanti per
                   due settimane, l’operazione si risolse in un ennesimo, inutile, sacrificio di vite .
                                                                                          39
                      La sconfitta diede spazio alle forze estremiste, a sinistra come a destra. I
                   primi a tentare la sorte furono alcuni circoli di operai e soldati che, contro il
                   parere dello stesso Soviet di Pietroburgo, tentarono già il 3 luglio una nuova
                   sollevazione a Pietrogrado.
                      Ancora una volta i partiti rivoluzionari non appoggiarono il tentativo e la
                   repressione del Governo stavolta fu dura. Il movimento rivoluzionario venne
                   messo nell’angolo e i bolscevichi di Lenin che si erano fatti coinvolgere solo
                   marginalmente, furono ridotti sulla difensiva, dopo che sui giornali vennero
                   pubblicati i documenti che provavano l’appoggio dato dalla Germania alla loro
                   attività fin dal 1915 . L’impressione suscitata sull’opinione pubblica fu enor-
                                      40
                   me. Le sedi dei giornali bolscevichi vennero devastate, Leon Trockij fu arresta-
                   to e Lenin dovette entrare in clandestinità. Con l’aiuto di Stalin, le cui relazioni
                   nel mondo della criminalità comune riuscirono molto utili, riuscì a mettersi al
                   sicuro sotto falso nome a Helsinki, ospite del capo della polizia locale, simpa-
                   tizzante bolscevico e, forse, agente tedesco .
                                                           41
                      La crisi di luglio aveva però modificato anche gli equilibri interni al Go-
                   verno Provvisorio: il 21 luglio il principe L’vov venne sostituito da Aleksandr
                   Kerenskij .
                            42
                       Al nuovo Governo gli Alleati promisero a breve consistenti aiuti ed una ri-
                   presa dell’offensiva ad occidente per impegnare gli Imperi Centrali. Sembrava
                   che la situazione russa andasse avviandosi verso la normalizzazione, ed invece
                   la crisi finale era vicinissima.



                   38  O. FIGES, La tragedia di un popolo, cit., pp. 503­504.
                   39  MARTIN GILBERT, La grande storia della Prima Guerra Mondiale, Milano, Mondadori, 1998,
                       pp. 417­18.
                   40  H. CARRERE D’ENCAUSSE, Lenin, cit., pp. 200­206.
                   41  V. SBESTYEN, Lenin, cit., p. 229
                   42  Curiosamente Kerenskij era figlio del preside del liceo frequentato in gioventù dallo stesso Le­
                       nin, al quale il vecchio Kerenskij aveva prestato più volte prestato aiuto, facendolo anche ammet­
                       tere all’Università di Kazan nonostante la recente condanna a morte del fratello per complotto
                       contro lo zar Alessandro III. E. D’ENCAUSSE, Lenin, cit., pp. 17­20.
   28   29   30   31   32   33   34   35   36   37   38