Page 56 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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                 non tardarono a concretarsi, come dimostrò nei decenni seguenti l’effettivo dif-
                 fondersi del marxismo nei circoli nazionalisti dell’Estremo Oriente, e la parte
                 che l’Unione Sovietica effettivamente ebbe nelle successive vicende in Asia del
                 secondo Dopoguerra .
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                    Un filo rosso lega insomma la presa del Palazzo d’Inverno con Dien-Bien-
                 Phu, e ancora oggi non si è consumato del tutto.




                               sI pensa all’Intervento: contro I bolscevIchI
                    Il progetto alleato di intervenire militarmente in Russia era in realtà più vec-
                 chio della pace di Brest-Litovsk. Esso era stato avanzato per la prima volta alla
                 Conferenza interalleata di Parigi del dicembre 1917, tenutasi subito dopo la
                 presa del potere dei bolscevichi.
                    Il 23 dicembre i rappresentanti anglo-francesi al Supremo Consiglio di Guer-
                 ra convennero ad aiutare “con ogni mezzo” le forze russe disposte a continuare
                 la guerra. Fautore di tale soluzione era soprattutto il generalissimo Foch. Per
                 vincere la guerra, argomentava, era necessario riaprire al più presto il fronte
                 russo contro la Germania . A questo scopo, il Giappone avrebbe potuto giocare
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                 un ruolo decisivo come fautore di una crociata anti-bolscevica che dal Pacifico
                 giungesse a Mosca riunendo per via tutte le forze russe ostili ai “rossi”.
                    Il piano era semplice: dei contingenti alleati avrebbero occupato i porti russi
                 di Murmansk e Archangelsk, motivando l’azione con la necessità di proteggere
                 gli ingenti depositi dei rifornimenti fin allora consegnati alla Russia .
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                    Da queste teste di ponte gli Alleati avrebbero preso contatto con le forze
                 antibolsceviche per armarle e organizzarle in vista dell’abbattimento del regime
                 bolscevico e della ripresa della guerra sul fronte tedesco. I francesi si sarebbe-



                 89  Fu appunto dopo l’esempio della rivoluzione russa, propagatasi in Asia sulle linee che furono
                    della penetrazione zarista, che i locali movimenti nazionalisti cominciarono a “pensare in termini
                    di programmazione rivoluzione”, una miscela che avrebbe condotto larga parte dell’Asia orien­
                    tale nella seconda metà del XX secolo ad essere governata da regimi marxisti a forte coloritura
                    nazionalista. O. LATIMORE, Situation in Asia, cit. K. PANIKKAR, Storia della dominazione
                    europea in Asia. Pp. 260­1
                 90  L’intesa, che aveva come oggetto soprattutto la zona del Mar Nero, fu ratificata in una conven­
                    zione militare che assegnava a francesi e britannici le rispettive sfere di intervento e ne specifi­
                    cava le modalità. W. CHURCHILL, Crisi mondiale e grande guerra, cit., p. 158.
                 91  Faceva parte dei rifornimenti alleati anche una partita di giubbotti di pelle destinati agli aviatori
                    russi , partita che venne requisita dai bolscevichi ed andò a far parte dell’abbigliamento dei mem­
                    bri della Ceka, assieme agli stivali e al cinturone con la pistola. DONALD RAYFELD, Stalin e i
                    suoi boia, Milano, Garzanti, 2005, p. 78.


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