Page 152 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LA CRISI DI CRETA - L'OI'ERA DEI CARABINIERI REALI (1897-1899) 143
Nonostante la dissoluzione della gendarmeria internazionale, l'ammiraglio
Canevaro, presidente del consiglio degli ammiragli, richiese ed ottenne dal Ministero
della Guerra l'autorizzazione a trattenere presso il Comando superiore delle Forze
Navali italiane sbarcate a La Canea i tre ufficiali e il sottufficiale dell'Arma presenti,
i quali passarono così alle dirette dipendenze del comandante Amoretti. Nel
frattempo il servizio di polizia continuava virtualmente ad essere svolto dalla polizia
ottomana, in concreto l'unico servizio efficace: era disimpegnato dai marinai
europei, dai carabinieri reali e da 80 montenegrini al comando del capitano Bozovich,
fatti affluire dalle stesse potenze, nel febbraio precedente.
Pochi giorni dopo, i113 marzo 1897, il Ministro della Guerra Pelloux espresse
al comandante generale dell 'Arma il proprio compiacimento per la "solerte
opera" dei militari dell'Arma in missione e "in particolare per la condotta energica
e risoluta del tenente De Mandato", che si era distinto in alcune operazioni partico-
larmente difficili e rischiose.
Il 21 aprile successivo il Ministero della Guerra, in seguito alla decisione
dello Stato Maggiore dell'Esercito di inviare a Creta un contingente di circa
1550 uomini, analogamente alle altre potenze, autorizzò la partenza per La
Canea di altri trenta militari dell'Arma: 6 sottufficiali e 24 carabinieri, i quali
vi giunsero il 24 aprile. Di questi, una metà andarono a Candia con le truppe
dell'Esercito e un'altra metà sbarcò a Hierapetra allo scopo di proteggere "la
presa dell'acqua necessaria a quel villaggio ... ; ... l'inappuntabilità della loro
tenuta e del loro contegno vennero favorevolmente commentati" dalla popolazione
e dalle autorità cretesi.
Nel frattempo le potenze europee presenti a Creta avevano costituito una
Commissione internazionale di polizia militare che aveva un presidente e un avvocato
fiscale italiani, i quali applicavano il codice militare di guerra italiano: l'isola infatti
era retta con la legge marziale e in ogni settore funzionavano i tribunali militari.
Il 27 aprile 1897 il Ministero della Guerra, in seguito all'avvenuto scioglimento
della gendarmeria internazionale a Candia, decise di regolare la posizione ammini-
strativa dei carabinieri in missione, equiparandola in tutto a quella degli altri soldati
italiani presenti sul posto. Il 23 maggio seguente venne stabilito che tutto il
contingente de II' Arma residente a La Canea doveva essere considerato come un
distinto reparto e doveva essere amministrato, secondo le norme ordinarie
stabilite per i distaccamenti, dalla Legione territoriale di Napoli, che avrebbe poi
gestito anche in futuro, per tradizione e praticità logistica, l'amministrazione dei
contingenti inviati oltremare.
Nel conflitto greco-turco del maggio 1897, combattuto principalmente in
Tessaglia senza coinvolgere direttamente il territorio cretese, i greci furono
sconfitti. In seguito ai nuovi equilibri, nella seduta del 14 agosto 1897 il consiglio
degli ammiragli decise tra l'altro che dal 12 settembre successivo, la gendarmeria
ottomana presente nell'isola sarebbe stata posta direttamente agli ordini del