Page 155 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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                 Il  comandante superiore  delle  truppe  internazionali  a  La  Canea,  ammiraglio
             Sartoris, così scriveva al comandante delle Forze Navali italiane nel Levante nel 1898,
             a maggior riprova del lavoro sottile e intelligente compiuto: "gli ufficiali dell'Arma,
             con un lavoro intelligente e oltremodo attivo, con coraggio dimostrato nelle circostanze
             difficili  e coll'equanimità della loro condotta, hanno saputo vincere a poco a poco
             la resistenza passiva della popolazione, specialmente di quella mussulmana, e l'azione
             della polizia internazionale, quantunque ostacolata da mene malevoli dalle autorità
             locali  ottomane,  è stata  talmente  efficace  che  la  sicurezza  della  città  di  Canea e
             dintorni si  può al  giorno d'oggi assimilare a  quella di  una regolata ...  tale grado di
             tranquillità e sicurezza mai è stato raggiunto in  passato ... ".
                 Dal punto di  vista amministrativo,  il  30 settembre  1898  il  capitano Craveri
            era passato a disposizione del Ministero degli  Esteri, incaricato della costituzione
             della gendarmeria cretese,  ma  nel  dicembre successivo  ritornò di  nuovo in forza
             al  Ministero  della  Guerra,  non  essendo  possibile  applicargli  la  disposizione  del
            collocamento  fuori  ruolo,  come  avveniva  per gli  addetti  militari  che  il  governo
             italiano aveva  iniziato in quel  periodo ad  inviare  anche  nel  Levante e  nel  vicino
             Oriente, presso ambasciate e legazioni.
                 Gli  avvenimenti del  maggio-agosto  1898  costrinsero a modificare i provve-
             dimenti stabiliti precedentemente per il  futuro dell'isola e,  mentre si attendevano
             un  governatore  e  la  costituzione  della  gendarmeria  locale,  gli  ammiragli,  per
            sopperire  alle  immediate  necessità,  istituirono  in  ciascun  settore di  sorveglianza
             una guardia civica indigena.  Questa era poi destinata a  far  parte del  corpo della
             gendarmeria cretese. La formazione della guardia iniziò con un arruolamento locale,
             che avvenne contemporaneamente all'esodo delle truppe ottomane, ossia ai primi
             del novembre 1898.
                 Il  12 gennaio  1899 il  Ministero  della  Guerra  chiese  al  Comando Generale
             l'invio  a  Creta  di  dodici  tra  brigadieri  e  vicebrigadieri,  necessari  all'impianto di
             nuove stazioni nel settore  italiano.  Intanto  il  capitano  Craveri aveva  terminato  i
            suoi  studi  preliminari  per  l'organizzazione  della  gendarmeria  cretese  e  li  aveva
             presentati alle autorità locali.
                 Nel  marzo  1899, a  seguito  di  una richiesta diretta  del  principe  Giorgio  di
             Grecia,  nominato Alto  Commissario dell'isola,  il  Ministero della Guerra decise
             di  portare a 5  i tenenti  da  assegnarsi  con il  grado di  capitano alla gendarmeria
             cretese, a  12 i marescialli (col grado di  tenente), a 51 brigadieri e vicebrigadieri.
             Questo  nuovo  contingente  partì  il  12  maggio  alla  volta  di  Creta.  Nel  giugno
             1899  il  Ministero  della  Guerra  richiese  e  ottenne  l'invio  a  Candia  di  altri  18
             sottufficiali dell'Arma.
                 Nell'aprile del 1899 il comandante del Distaccamento annunciò la costituzione
             nel settore di competenza italiano di un corpo di agenti di polizia, con la provvisoria
             denominazione di  guardie civili  cretesi,  per poi cambiarla in  quella  di  gendarmi
             quando fosse  stata ufficialmente costituita appunto la  gendarmeria cretese.
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