Page 160 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LA  PARTECIPAZIONE  ITALIANA
           ALLA  SPEDIZIONE  INTERNAZIONALE  CONTRO  I  BOXER
           LE  OPERAZIONI  DEL  CORPO  DI  SPEDIZIONE  ITALIANO
                               E  DELLA  REGIA  MARINA

                                                                GIULIANO  MANZARI



         La  rivolta dei  Boxer

              La  Cina era stata oggetto  di  continui  interventi  stranieri che,  di  fatto,  ave-
         vano finito per !imitarne sempre più la sovranità. La resistenza cinese alle richieste
         straniere aveva  portato a successivi  interventi  armati delle  potenze straniere che
         avevano  imposto  pesanti  sanzioni  economiche,  cessioni  anche  territoriali  (in
          particolare con le così dette Concessioni), e "di fatto",  il  riconoscimento di  zone
         di  influenza.  I privilegi accordati ai mercanti e alle  merci straniere avevano finito
          per rovinare  il  commercio interno cinese, sottoposto a pesanti  dazi  e tributi dai
          quali erano esenti le  merci straniere. Sia i mercanti, sia i missionari stranieri erano
         coperti da  immunità nei  confronti delle  leggi  cinesi  e le  Concessioni, presenti in
          particolare a Tien-tsin e Shanghai, ma con ampie  zone  libere a Canton e in  altri
          porti, sfuggivano alla legge cinese ed erano, in pratica, amministrate autonomamente
          dalle  potenze. Navi da guerra straniere erano presenti nei  principali porti (aperti
          al  commercio  occidentale grazie  ad  imposizioni  seguite  ad  azioni  di  guerra)  e
          numerose cannoniere solcavano lo -Y'1l1g-tse  kiang e i suoi principali affluenti.
              Dal 1644 regnava sul grande paese la dinastia mancese dei Ch'ing, che aveva
          abbattuto i Ming, l'ultima dinastia cinese. Questa situazione non era stata ancora
          accettata dai  cinesi  che vedevano i mancesi come dei  barbari  invasori e,  proprio
          alla  lotta contro i manciù si  ispiravano molte delle  numerose società segrete che
          hanno sempre caratterizzato, con la loro presenza, la vita cinese, Il malessere interno
          era  accentuato  dalla  presenza  di  diverse  correnti  di  pensiero  che  cercavano  di
          risolvere la insoddisfacente situazione del paese in forma diversa:  c'era chi voleva
          tornare all'assoluto isolamento, cacciando semplicemente gli stranieri; chi voleva
          farlo,  ma  dopo  aver  prima  organizzato  una  forte  struttura  militare,  copiata  da
          quella  straniera,  in  grado  poi  di  mantenere  l'isolamento;  chi  voleva  collaborare
          con i bianchi e ottenerne l'aiuto per rinforzare l'Impero senza cambiarne la struttura.
          Fra  i riformisti  vi  erano alcuni  dei cinesi  che  si  erano recati all'estero, spinti dal
          bisogno, vi  avevano  fatto  fortuna ed erano rientrati  nel  paese.  I.:ultimo decennio
          del secolo XIX vide accentuarsi le mire territoriali straniere nei confronti dell'Impero
          cinese:  la  Francia si  era ricavata la  sua zona d'influenza nella penisola indocinese
          e cercava di  allargarla a danno delle  province sud  occidentali;  la  Gran Bretagna,
          dall'India, spingeva verso iI Tibet per cercare di  raggiungere la  zona di  influenza
          che si era ricavata lungo il grande fiume Yang-tse kiang; il Giappone, con la guerra
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