Page 161 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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             cino-giapponese del  1894-95, aveva conquistato la  Corea e Formosa ed era stato
             solo controllato dal deciso intervento delle Potenze Europee che ne avevano ridimen-
             sionato  le  aspirazioni  e  le  richieste,  ricavandone,  peraltro,  cospicui  vantaggi  (la
             Gran  Bretagna  si  era presa Wei-hai-wei;  la  Russia,  Port Arthur).  Altre  nazioni  si
             affacciavano  con le  loro  richieste  (Stati  Uniti,  Belgio,  Italia,  Germania).  L'ultima
             a ottenere qualcosa fu,  nel  novembre del  1897, la  Germania che, a seguito di  un
             attacco ad una missione tedesca, con uccisione del missionario, si  impadronì, con
             la  forza,  di  Kiao-tchao  (con  l'importante  porto  di  Ting-tao),  cominciando  ad
             esercitare  la  sua  influenza  sullo  Shan-tung.  La  tardiva  richiesta  italiana  della
             concessione del porto di  San-mun  (marzo  1899), non adeguatamente appoggiata
             politicamente  e  militarmente,  osteggiata  peraltro  dalla  Gran  Bretagna,  dalla
             Russia  e dalla  Francia,  non ottenne successo,  caso  più unico  che  raro.
                  L'11  giugno  1898  l'imperatore  Kuang-Hsii,  dando  retta  al  suo  precettore,
             Weng  T'ung-ho,  convinto  riformista,  firmò  un  Editto  nel  quale  si  impegnava  a
             dare seguito alle riforme dello stato, cominciando dall'istituzione di un esame che
             dava accesso alle carriere statati; si  riformava la scuola pubblica, modellando la sui
             criteri  occidentali;  le  scuole  sarebbero  state  alloggiate  nei  templi  e  negli  edifici
             ecclesiastici che sarebbero stati sottratti al culto; si incrementava la lotta ai funzionari
             corrotti e inefficienti e si decretava l'abolizione degli uffici inutili; veniva incoraggiata
             la lettura e la  traduzione in cinese dei  libri stranieri, la fondazione dei giornali, la
             riforma completa del sistema militare; si auspicava un rapido sviluppo delle ferrovie
             e  si  favoriva  l'introduzione delle  invenzioni straniere.  Gli  interessi  interni che si
             venivano a colpire erano enormi e la  reazione non si  fece  attendere, trovando un
             forte sostegno nell'imperatrice vedova, Tzii-hsi, zia dell'imperatore, cui faceva capo
             l'aristocrazia  mancese  e  il  nord  conservatore.  Il  22  settembre,  dopo  circa  100
             giorni,  la  cospirazione  ebbe  successo:  l'imperatore  fu  relegato  in  un  padiglione
             della  Città proibita e  la  zia,  per la  terza volta  nella sua vita,  assunse  la  reggenza,
             nominando un nuovo erede al trono ancora bambino. Sei dei principali riformatori
             furono decapitati e l'Editto riformista fu  cancellato. Mentre erano in corso questi
             avvenimenti prese corpo una delle tante periodiche rivolte interne: quelle nota in
             occidente come rivolta dei Boxer.
                  La posizione fortemente anti-occidentale del gruppo predominante della classe
             dirigente cinese venne a intersecarsi con l'attività delle società segrete. Il crescente
             influsso delle missioni e dei missionari, e i privilegi che questi andavano estendendo
             ai  cinesi convertiti, spesso per pura convenienza economica (i  cinesi dicevano che
             i convertiti "mangiavano cristianesimo")(!), verso gli anni ottanta del XIX secolo,
             avevano finito per orientare alcune delle società segrete verso una sempre più totale
             avversione  per  tutto  ciò  che  era  straniero,  laici  e  missionari  occidentali  inclusi.
             Una  delle  società segrete  più  estese  e  più  fanatica  era quella  detta  I-ho-ch'iian o
             del  "Pugno della concordia e della giustizia" o "Partito della Giustizia armoniosa"
             o "Partito dei Pugni Virtuosi" (2).  I suoi appartenenti, ritenuti distrutti, riapparvero
             in  forze,  nel  1898, al  confine  fra  lo  Shan-tung e  il  Ci-Ii  e,  per l'esercizio fisico
             che esercitavano, furono definiti erroneamente dagli ignoranti barbari occidentali,
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