Page 166 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LA  PARTECIPAZIONE  ITALIANA  ALLA  SPEDIZIONE  INTERNAZIONALE  CONTRO  I  BOXER...   157

         i Governi  ordinarono  agli ammiragli  di  coordinare l'attività militare  nel  modo
         che avessero  ritenuto pii:!  opportuno, adoperandosi per un'azione congiunta.  Il
         5  giugno sera,  un secondo reparto italiano(l1)  prese  posto su  un  rimorchiatore
         e un barcone per recarsi a Tong-ku, facendo il viaggio assieme a quaranta marinai
         francesi del D'El1trecasteaux. Poi il distaccamento avrebbe dovuto proseguire per
         Tien-tsin e, infine, in treno, avrebbe dovuto raggiungere Pechino. Dopo un trasfe-
         rimento tranquillo, il  6, il  reparto italo-francese giunse a Tien-tsin ma  non poté
         proseguire  per  Pechino.  Nel  pomeriggio,  al  Consolato  francese,  si  svolse  una
         riunione  di  tutti  i comandanti  dei  contingenti  militari  presenti,  per stabilire  il
         da farsi  in caso d'attacco da parte dei  Boxer.  Continuarono, intanto, a giungere
         a Tien-tsin altri contingenti. Sirianni ebbe l'ordine di adeguarsi al comportamento
         degli  altri  contingenti  e  rimase  fermo  fino  al  9  giugno.  La  sera  si  tenne  una
         seconda riunione e, dopo molte discussioni e un ulteriore incontro al  consolato
         britannico,  fu  deciso  di  chiedere  al  governatore  di  Tien-tsin  un  treno  per
         Pechino  e  comunque  di  partire,  anche  a  piedi,  il  giorno  dopo.  In  particolare,
         l'ammiraglio  britannico  sir  Edward  Hobart Seymour  comunicò  a  Londra  che,
         avendo  ricevuto  un  messaggio  in  cui  sir  Claude  MacDonald,  rappresentante
         britannico a  Pechino,  gli  diceva  che  la  situazione  nella  capitale  era disperata  e
         ogni  attesa  poteva essere  fatale,  sarebbe  partito quella mattina stessa  per Tien-
         tsin  con  i  marinai  del  secondo  contingente  occidentale  ed  avrebbe  cercato  di
         proseguire  verso  Pechino.  La  mattina  del  IO,  l'ammiraglio Seymour  mosse  da
         Tien-tsin  verso  Pechino  con  due  treni.  Superato  il  fiume  Pei-ho,  la  Colonna
         incontrò  sempre  pii:!  evidenti  segni  dell'azione  dei  Boxer  e  piccoli  guasti  alla
         ferrovia, riparati prontamente dai marinai. A sera erano stati coperti solo 45 dei
         circa 128 chilometri che separano Tien-tsin da Pechino. Procedendo alla velocità
         consentita  dai  sempre  maggiori  danni  alla  linea  ferrata,  costretta  a  frequenti
         scontri  contro  bande  malamente  armate  di  Boxer,  ma  non  per  questo  meno
         aggressive, la sera successiva la Colonna si fermò a Lo-fa. La mattina dopo giunse
         un  terzo treno carico di  soli  marinai  tedeschi;  si  proseguÌ  con molta fatica  e si
         riuscì appena a raggiungere Lang-fang, distante ancora 62 chilometri da Pechino.
         L'ammiraglio Seymour, preoccupato dalle notizie portate da un corriere mandato
         verso  Tien-tsin  dal  Ministro  statunitense,  secondo  il  quale  nella  zona  c'erano
         almeno 5.000 Boxer, tenne un consiglio di guerra e stabilì di lasciare dei presidi
         nelle  varie  stazioni  ferroviarie  già  oltrepassate.  Accettata  la  proposta,  furono
         presidiate  le  stazioni  di  Lo-fa  e  di  Lang-fang,  mentre  un  nucleo  britannico  si
         spingeva in  ricognizione e sosteneva uno scontro con i Boxer,  uccidendone 150
         e uscendone senza perdite. Lo stesso giorno 12 giunse un quarto treno con militari
         francesi e russi, portando cosÌ gli effettivi della Colonna alla sua forza massima (12).
         Un quinto treno fu  destinato a far la spola fra Lang-fang e Hang-fang. La Colonna,
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