Page 162 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LA  PARTECIPAZIONE  ITALIANA  ALLA  SPEDIZIONE  INTERNAZIONALE  CONTRO  I  BOXER...   153

          sempre un po' superficiali, Boxer (pugilatori) e, come tali, furono noti in Occidente;
          per  di  più  la  società  fu  sempre  considerata  come  un'entità  omogenea  mentre,
          invece, era assai variegata e frammentata e non poteva, quindi, avere un compor-
          tamento univoco in tutte le  province.
              Nel maggio del 1898 una parte dei Boxer (che, nel frattempo avevano cambiato
          il  secondo carattere  cinese  della  loro  denominazione  diventando  I-ho-tuan,  ossia
          Bande  della  Giusta  Armonia)  avevano  assunto  le  caratteristiche  di  una  organiz-
          zazione  volontaria  di  confine  tra  lo  Shan-tung  e  il  Ci-Ii,  la  provincia  intorno  a
          Pechino;  il  governatore dello Shan-tung, Yii  Hsien, aveva  comunicato al  governo
          che  intendeva  incorporarli  nella  milizia  locale.  A  seguito  della  protezione  loro
          accordata dal governatore, l'obiettivo dei  Boxer cambiò e da "abbasso i Manciù e
          gli  stranieri"  divenne  "proteggiamo  i  Ch'ing,  sterminiamo  gli  stranieri".  L'azione
          dei Boxer taoisti era, nel contempo, antistraniera ed anticristiana;  né era possibile,
          per loro, fare  una differenza fra  le  due componenti, intimamente intersecate nella
          società  cinese  del  tempo.  Gli  stranieri,  in  genere,  erano  cristiani  e  favorivano,
          normalmente,  l'azione dei cinesi  convertiti.
               I primi accenni da parte occidentale all'attività dei  Boxer paiono risalire solo
          al maggio 1899, quando questi cominciarono a mostrarsi pubblicamente con azioni
          contro i cinesi  convertiti  al  cristianesimo.  Da  allora gli  attacchi vibrati  contro le
          missioni,  i  convertiti  cinesi  e  i  bianchi  andarono  aumentando  e  quando,  il  31
          dicembre  1899, venne  ucciso  un  missionario  protestante  inglese,  finalmente  il
          corpo diplomatico cominciò a preoccuparsi dei Boxer. Vennero fatti passi congiunti
          presso lo Tsung li  Yamen,  il  Ministero degli  Esteri  cinese,  (il  27 gennaio  1900, il
          27  febbraio,  il  5  e  il  16  marzo)  e,  infine,  il  3  aprile,  fu  avanzata  la  richiesta  di
          dichiarare fuori  legge  i Boxer.
               Man mano che le  violenze e gli  eccidi  di  convertiti aumentavano, i dispacci
          inviati  in  Europa dai  rappresentanti  diplomatici  si  infittivano e,  già  il  7  marzo,  i
          ministri  plenipotenziari  occidentali  avevano  suggerito  ai  rispettivi  governi  una
          dimostrazione  navale  congiunta(3)  per premere sul  Governo cinese.  Washington,
          Berlino  e Roma  accettarono e  stabilirono  l'invio  di  navi  a Ta-ku(4),  il  porto alla
          foce del fiume Pei-ho più vicino alla capitale; Parigi mise le proprie navi in preallarme
          e,  davanti a questi  movimenti, anche Londra stabilì di  mandare un paio di  unità.
               Intanto la rivolta, localizzata nelle province nord orientali della Cina, andava
          estendendosi  interessando  sempre  più  le  missioni  e  i  missionari  occidentali,  ma
          coinvolgendo anche gli  stranieri  in generale(S).  Il  20 aprile  1900, a Pao-ting fu,  a
          sud  ovest  di  Pechino,  si  ebbero  i  primi  combattimenti  fra  cristiani  e  Boxer,  che
          furono respinti. Il 9 maggio, nella stessa città, gli scontri si ripeterono su più vasta
          scala e portarono ad una strage di cristiani. Dieci giorni dopo il  vescovo francese
          di  Pechino, Alfonso  Favier,  diede una sua interpretazione dei  fatti  che si  stavano
          verificando,  portandoli  a  conoscenza  del  Corpo  Diplomatico  con  un  proprio
          rapporto(6), chiedendo l'intervento dei  rappresentanti occidentali presso la Corte
          e  l'invio di  50 militari  per proteggere il  Pe-tang,  la  Chiesa  del  Nord,  cattedrale
          di  Pechino(7).  Il  20  maggio  erano  stati  trovati  affissi  per  le  vie  della  capitale
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