Page 154 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LA CRISI DI CRETA - L'OPERA DEI CARAIIINIEIU REAI.I (1897-1899) 145
Durante i pattugliamenti notturni e diurni per mantenere l'ordine nell'inquieta
isola accaddero episodi più o meno drammatici. Tra l'altro il tenente De Mandato
e lo stesso Craveri molte volte dovettero mediare con diplomazia e tatto per
risolvere alcuni problemi delicati fra i gendarmi turchi e il loro stesso comando,
soprattutto per l'irregolare corresponsione degli emolumenti da parte del sultano
che provocava spesso ammutinamenti, con spiacevoli ricadute sulla situazione
dell'ordine pubblico, già abbastanza compromesso. D'altra parte la mancanza di
denaro nelle esauste casse dell'Impero ottomano ormai in bancarotta, si ripercuoteva
su tutte le truppe di stanza fuori della capitale e soprattutto fuori del territorio
metropolitano: i militi del Primo Ordì, (Armata) di stanza a Costantinopoli riuscivano
ad avere soldi e razioni, ma quelli lontani, erano lontani anche dalle cure dell'ammini-
strazione imperiale. Durante l'ammutinamento del marzo 1897, i militari italiani
corsero gravi rischi, ma poi tutto si risolse senza perdite. Trentatré gendarmi
ottomani furono arrestati e inviati a Smirne sulla Regia Nave Montebello, altri
vennero graziati dal vice governatore che però non consultò, come sarebbe stato
doveroso, la parte italiana. Della qual cosa il capitano C.'averi si lagnò, pur
continuando a mantenere un atteggiamento di fattiva collaborazione con i comandi
militari locali.
Il 23 luglio del 1898 C.'averi informava il Ministero della Guerra che il
comando superiore internazionale dell'isola era passato dall'Italia alla Francia,
di conseguenza anche la direzione del servizio di polizia a Creta transitava
dall'Arma alla gendarmeria francese. Per questa ragione il 20 agosto il tenente
De Mandato lasciò la sua funzione al comando internazionale a La Canea e
divenne comandante del distaccamento a disposizione del comando italiano e
operò nel territorio affidato alla sorveglianza italiana, mentre rimpatriarono un
tenente e diciotto carabinieri.
Intanto il capitano O'averi, rimasto a disposizione del consiglio degli ammiragli,
era stato incaricato dell'organizzazione del Reggimento di gendarmeria destinato
ad unire tutte le gendarmerie o i corpi di agenti di sicurezza pubblica che le singole
potenze stavano istituendo nel rispettivo settore, con una struttura basata sul
regolamento metropolitano di gendarmeria: questa caratteristica avrebbe peraltro
causato qualche problema di uniformità istituzionale e organizzativa al momento
della fusione nella futura gendarmeria locale.
S'è detto che l'attività dei Carabinieri Reali a Creta durante quel periodo
continuò a svolgersi solo nel settore italiano, come le altre potenze - Russia,
Inghilterra e Francia - continuarono a operare nel settore di rispettiva competenza,
con l'aggiunta per la Francia del settore internazionale di La Canea.
Nell'agosto del 1898 l'Assemblea parlamentare cretese, eletta poco prima,
deliberò di procedere alla formazione del nuovo corpo di gendarmeria e ne confermò
ufficialmente l'incarico al C.'averi, dimostrando così il suo particolare apprez-
zamento per l'Arma.