Page 23 - Momenti della vita di guerra - Dai diari e dalle lettere dei caduti
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XXII Momenti della vita di guerra
scorsi – scriveva in una lettera del settembre 1938 ai genitori – ho letto un libro molto
bello […] si chiama Momenti della vita di guerra del professor Omodeo ed è una scelta
criticamente elaborata dai diari e dalle lettere dei caduti, dei migliori dei caduti. Ne
esce una guerra del tutto opposta all’ignobile retorica dei gazzettieri ed anche alquanto
diversa dalla pura “negatività” del romanzo realistico, una guerra “civica”, senza canti,
faticosa, dolorosa ma superata colla tenacia e la virilità, appoggiata ad un puro senso
del dovere che è la nota dominante nel carteggio dei migliori». (Momenti della vita di
guerra, Alessandro Galante Garrone, Introduzione, Einaudi, 1968).
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La storiografia sulla Grande Guerra dopo il 1945 preferì analizzare, anche attraverso
la pubblicazione dei diari e delle memorie dei principali attori, gli aspetti politici e mi-
litari, piuttosto che indagare lo stato d’animo dei combattenti e così il libro di Omodeo
conobbe un lungo periodo di oblio con rare ma indicative eccezioni. Piero Pieri, uno
dei più autorevoli studiosi italiani di storia militare, volontario e decorato del conflitto
1915-1918, ricordò molte volte lo studio nei convegni e nei suoi articoli, citandolo
come un’indagine di straordinaria importanza per la storia dell’animo con cui fu com-
battuta la guerra dalla gran parte degli ufficiali di complemento permeati di spirito
mazziniano e risorgimentale.
Nel 1965 Eva Zona Omodeo, in occasione del 50° anniversario della partecipazione
italiana alla Prima Guerra Mondiale, propose a Giulio Einaudi una ristampa di Momenti
della vita di guerra di cui aveva riavuto la proprietà letteraria dall’editore Laterza. L’intesa
tra la casa editrice dello struzzo e Adolfo Omodeo aveva avuto nel corso degli anni alterne
vicende, ma si era comunque concretata nel 1940 con la pubblicazione del volume La
leggenda di Carlo Alberto nella recente storiografia. Da allora tra Giulio Einaudi e gli Omo-
deo si stabilì un rapporto di familiarità che proseguì anche dopo la prematura scomparsa
dello storico siciliano. Nonostante alcune perplessità iniziali, probabilmente dettate dalle
mutate condizioni del mercato editoriale, prevalse alla fine il parere di ripresentare l’opera
perché: «un libro del genere – argomentava Einaudi in una lettera a Eva Zona dell’ot-
tobre 1965 – susciterà l’immediato interesse dei giovani, così lontani dall’atmosfera in
cui vissero i primi lettori di quel libro e, allo stesso tempo così desiderosi di conoscere il
preciso svolgersi della storia più recente» (Archivio di Stato di Torino, Fondo Einaudi). La
preparazione del volume, la cui cura fu affidata ad Alessandro Galante Garrone, amico e
in un certo senso discepolo di Omodeo, conobbe diverse battute d’arresto e la seconda
edizione di Momenti uscì soltanto nell’ottobre 1968, in una stagione politica, sociale e
culturale completamente mutata, in cui il dibattito sul primo conflitto mondiale e sulla
partecipazione dell’Italia era teso a contestarne la lettura consolidata.