Page 41 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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XL RepeRtoRio degli ufficiali dei caRabinieRi Reali 1814 - 1871
del Corpo di conferire direttamente con il sovrano stesso. Per i Savoia si trattò di
un’opportunità unica, ovvero poter superare – con un’organizzazione efficiente e
affidabile – i localismi che caratterizzavano i rapporti di potere centro-periferia,
tipici dell’ antico regime e ancora presenti durante il periodo della Restaurazione.
a. un altro e nuovo territorio: la sardeGna
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In Sardegna , come detto, i Carabinieri incorporarono parte dei militari che già
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erano in forza al disciolto precedente Corpo , un provvedimento molto importante
se rapportato all’ottima prova offerta nei moti del 1821 dal Corpo che già rappre-
sentava un’ élite delegata dal sovrano allo svolgimento di particolari e delicate
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funzioni su tutto il territorio di terraferma .
Le Regie Patenti del 12 ottobre 1822 modificarono, ancora una volta, la forza
del Corpo anche per le necessità derivate dal nuovo dislocamento nell’Isola. La
forza organica ascese a 100 ufficiali, 122 marescialli d’alloggio di cui 62 erano
d’alloggio, 8 Capi e 2 Maggiori, 411 brigadieri, 2372 carabinieri reali e 100 allievi,
per un totale di 3100 militari . La situazione degli ufficiali era la seguente: 1 colon-
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76 Alla Sardegna fu dedicata una serie di interventi di riforma dei Corpi di polizia ivi stan-
ziati e che cessarono solamente con la riorganizzazione del Regno di Sardegna, quale primo
passo necessario verso l’unità d’Italia. Emsley non riporta nulla a proposito dell’allarga-
mento delle competenze dei Carabinieri all’Isola, cliVe eMSley, Gendarmes and the State
in Ninteenth-Century Europe, Oxford, Oxford University Press, 2002. Per l’analisi dei fe-
nomeni criminali nell’Isola si rinvia a Mario da paSSano, Delitto e delinquenza nella Sar-
degna sabauda (1823-1844), Milano, Giuffrè, 1984 e per alcuni aspetti di sintesi a roMano
canoSa, Storia della criminalità in Italia 1845-1945, Torino, Einaudi, 1991, pp. 45-55.
77 Ricorda Denicotti che l’incorporazione avvenne il 1° aprile 1823 e che partendo dalla
forza del Corpo dei Cacciatori Reali di 390 militari a piedi e 280 a cavallo, si organizzò il
servizio dei Carabinieri Reali con 525 militari (100 a piedi e 425 a cavallo), rinviando in
terraferma gli esuberanti 125 Cacciatori Reali che furono trasferiti in altri corpi di truppa,
r. denicotti, Delle vicende cit., p. [84]. Non va poi dimenticato che nella storia dell’Ar-
ma, l’incorporazione di altre forze di polizia o di militari provenienti da altri Corpi rimarrà
una costante del reclutamento, specialmente per quello degli ufficiali. Solamente a titolo
esemplificativo, si ricordi che l’elevazione a rango di forza armata avvenuta nel 2000, con
la conseguente costituzione di autonome strutture di carattere logistico sviluppate in seno
all’Istituzione, ha permesso il transito nell’Arma di numerosi ufficiali provenienti princi-
palmente dall’Esercito, ma anche dall’Aeronautica, nonché di alcuni funzionari provenien-
ti dalla Polizia di Stato.
78 Alla Sardegna fu dedicata una serie di interventi di riforma dei Corpi di polizia ivi stan-
ziati e che trovarono un primo momento di normalizzazione con il Regio decreto del 21
aprile 1853 che sopprimeva i Cavalleggeri di Sardegna e consentiva il ritorno dei Carabi-
nieri Reali sull’Isola e che cessarono definitivamente con l’unità d’Italia e la costituzione
delle Legioni Carabinieri, come previsto dal Regio decreto del 24 gennaio 1861, dando vita
ad un’unica struttura di polizia (a ordinamento militare) su tutto il territorio nazionale.
79 Situazione della forza del Corpo dei Carabinieri Reali sulla base della tabella della forza
de’ Carabinieri Reali per ogni grado in terraferma, ed in Sardegna, allegata alle Regie Pa-
tenti del 12 ottobre 1822 riguardanti il Corpo de’ Carabinieri reali.