Page 46 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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Gli ufficiali dei carabinieri reali (1814-1871)                          XLV


              d.   la Permanenza deGli ufficiali e le loro attribuzioni
                 La duplice funzione, militare e di polizia, imponeva al Corpo dei Carabinieri
              Reali il concorso con gli altri corpi dell’Esercito alla mobilitazione in caso di guer-
              ra, fornendo propri reparti da inserire nelle grandi unità al fronte. Da qui il partico-
              lare tipo di reclutamento che prevedeva l’acquisizione di personale già formatosi
              nell’esercito; a tale riguardo, nel 1822 vi fu la novità di rilievo: l’arruolamento di
              giovani sudditi civili in possesso di specifici requisiti inquadrati nella categoria
              degli Allievi Carabinieri.
                 Questa forma di reclutamento era stata in realtà già prevista prima perché, sin
              dal 1816, si accennava a un incorporamento facoltativo di sudditi che non avessero
              ancora svolto del tutto o per nulla il servizio militare: la novità fondamentale ripor-
              tata nel Regolamento Generale del 1822 stava nella costituzione del Deposito d’i-
              struzione stabilito allo Stato Maggiore del Corpo. Il Deposito, vero e proprio cen-
              tro di addestramento sotto la supervisione di un ufficiale del grado non inferiore a
              luogotenente, aveva lo scopo di consentire la formazione degli allievi promuoven-
              doli effettivi, dopo aver dato saggio della loro capacità di servire nell’Istituzione .
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                 La categoria di base del Corpo stesso, i Carabinieri, era di notevole importanza
              anche in considerazione delle modalità di avanzamento degli stessi ai gradi supe-
              riori. L’addestramento dedicato presso il Deposito Allievi non era solamente cir-
              coscritto a fornire le nozioni elementari della vita militare e dell’attività d’istituto,
              ma serviva come base dalla quale trarre successivamente i sottufficiali e, in parte,
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              gli ufficiali .
                 In questo modo si comprende perché la formazione degli ufficiali non neces-
              sitava di una scuola mirata visto che, come è stato già messo in luce, essi erano
              cooptati dalla base del Corpo – e quindi formati al suo interno – oppure da quelli di
              Fanteria e Cavalleria, i quali - provenendo da reparti “operativi” - erano già in pos-
              sesso di un’esperienza legata sia alla conduzione di manovre di carattere militare,
              sia al governo del personale.
                 D’altronde, il compito principale degli ufficiali in questo periodo era di con-


              89   L’articolo II della circolare n. 3486 a firma di d’Oncieu de la Bâtie prevedeva che: “la
              scelta dei soggetti destinati a formare il deposito degli allievi esige una molto particola-
              re attenzione, e l’incarico d’istruirli al servizio dell’Arma dovrà confidarsi ad Uffiziali e
              Bass’Uffiziali, che uniscano alla capacità una pazienza instancabile, come è necessaria per
              l’istruzione, ed una tale costante applicazione, che gli allievi prenderanno per modello, sarà
              una garanzia della loro buona riuscita”.
              90   Relativamente all’avanzamento è interessante notare che il fenomeno della promozione
              per meriti, in una visione più generale dell’evoluzione della classe dirigente del periodo,
              permette di affermare che “i nuovi arrivati dovevano passare attraverso scuole di élite, di-
              gerire l’ethos di gruppo e dimostrare la propria fedeltà al vecchio ordine: tutti requisiti indi-
              spensabili per la promozione”. arno Mayer, Il potere dall’Ancien Régime fino alla prima
              guerra mondiale, Bari, Laterza, 1982, p. 9, riportato anche in g. aliBerti, élites e modello
              nobiliari cit., p. 11.
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