Page 50 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
P. 50
Gli ufficiali dei carabinieri reali (1814-1871) XLIX
lo di Federico Costanzo che ricoprì a lungo l’incarico di Comandante Generale
del Corpo. Carlo, ufficiale di cavalleria dal 1815, dopo un anno e mezzo sotto le
insegne francesi, fu nominato luogotenente colonnello nel reggimento nel 1841 e
colonnello nel 1844, per essere collocato a riposo nel 1850, al termine di oltre 36
anni di servizio effettivo. Un profilo di carriera decisamente particolare, infine, fu
quello di Antonio Raimondi: nato a Reggio Emilia, dopo aver prestato servizio in
Marina nel Regno d’Italia (napoleonico), fu per 11 anni militare in un reggimento
di Carabinieri Pontifici, per passare poi al servizio delle “provincie italiane unite”
sollevatesi nel 1831 contro il pontefice, quindi intraprese una carriera avventurosa
che lo portò a servire per circa sei anni negli Spahis del Senegal francese, dai quali
diede le dimissioni per partecipare alla Prima Guerra d’Indipendenza italiana e,
dopo la sconfitta di Novara e la firma della pace, entrò nell’Esercito Sardo termi-
nando la carriera militare nei Cavalleggeri di Sardegna.
Si deve riconoscere che, senza verificare i percorsi professionali dei rimanenti
ufficiali che compaiono nel ruolo e che provengono principalmente dalla cavalleria
ma anche da altri corpi dell’esercito, le carriere degli ufficiali citati rappresentano
una porzione interessante della mobilità nel mondo militare dell’epoca. Si trattava,
evidentemente, sia di una mobilità sociale con la possibilità di progredire nelle
carriere sino a raggiungere i gradi di ufficiale e sia di una mobilità geografica, che
spinse molti militari a spostarsi dagli “stati di terraferma” in Sardegna per presta-
re servizio nel Reggimento o, in alcuni casi, di arrivare sull’Isola quando erano
presenti altri corpi e transitare successivamente in questo. Tuttavia, i Cavalleggeri
di Sardegna non rappresentarono l’unico organismo che in qualche modo si avvi-
cinava ai Carabinieri. Molto di più fu fatto con il Corpo dei Carabinieri Veterani.
In questo, istituito il 27 novembre 1841, era consentito il transito a domanda di
sottufficiali e di militari di truppa del Corpo dei Carabinieri Reali che non fossero
più nelle condizioni di esercitare correttamente il proprio servizio, ma che erano
ancora in condizioni fisiche idonee a garantire un’attività minima. Denicotti sot-
tolinea che continuavano “a far parte integrante del Corpo, a vestirne la divisa ed
95
a goderne le prerogative” . L’impiego di questo piccolo Corpo fu concentrato in
Sardegna, principalmente assegnato “ai Governi e Comandi di Cagliari, Sassari,
Alghero e Tempio, sotto gli ordini dei maggiori preposti a quelle piazze […] il su-
periore diretto era il maggiore di ogni piazza, tantoché aveva il carico d’invigilarne
la condotta, il contegno, la disciplina e regolarne il servizio che, tranne casi gravi
e sommariamente urgenti, doveva compiersi esclusivamente nel circondario della
96
città di stanza” . Da tale esperienza, che dovette avere carattere di efficienza, no-
95 r. denicotti, Delle vicende cit., p. [63].
96 Inizialmente la forza era di 41 militari, 1 maresciallo d’alloggio capo con grado di sotto-
tenente nell’Armata, 4 marescialli d’alloggio, 12 brigadieri e 24 appuntati. I carabinieri al
passaggio nel nuovo Corpo assumevano il grado di appuntato. r. denicotti, Delle vicende
cit., p. [64].