Page 47 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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            trollo e  ispezione dei comandi dipendenti e di controllo del loro operato, nonché
            di segnalazione degli avvenimenti che si verificavano nel territorio di competenza,
            quale primo punto nodale di confluenza dell’attività informativa condotta sul ter-
            ritorio medesimo.
               Le norme non prevedevano, invece, particolari impegni di carattere operativo
            che non fossero legati all’impiego del personale per attività molto complesse, quali
            grandi manifestazioni o interventi di tipo militare e, in questo periodo in misura
            minore, lo svolgimento di investigazioni.
               Un aspetto collegato a tale categoria è dato dalla lettura delle modalità di uscita
            dal Corpo, oltre che dal trasferimento in contesti distinti da quello dei Carabinieri.
            Effettivamente, oltre al pensionamento e alla possibilità, allora frequente, di morire
            per cause naturali o connesse alle condizioni di salute, di alimentazione e di vita,
            si deve anche rilevare un interessante aspetto relativo al transito in altri organismi,
            principalmente militari. Infatti, se da una parte l’ingresso degli ufficiali dall’E-
            sercito rappresentò una costante della storia dell’Istituzione, una questione meno
            nota riguarda invece il ritorno verso l’Esercito almeno per gli alti gradi. All’uopo
            si può notare nel periodo analizzato che alcuni ufficiali, dopo aver ricoperto inca-
            richi particolarmente significativi e talvolta di vertice, potevano essere assegnati
            ad altri compiti consentendo, da una parte il ricambio generazionale e dall’altra la
            possibilità di continuare a fornire il proprio servizio, tenendo conto dell’avanzare
            dell’età. Un caso assai interessante è quello di Cavassanti che, nato nel 1774, nel
            1832 fu destinato, secondo Denicotti a sua domanda, a ricoprire l’incarico di Go-
            vernatore di Novara oramai sessantenne dopo aver svolto quasi tutto il servizio mi-
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            litare all’interno dei Carabinieri . Michele Taffini d’Acceglio rappresenta un caso
            altrettanto interessante sia perché, a sessantun anni, fu nominato Ispettore Generale
            della leva e ottenne la promozione a luogotenente generale d’armata, sia perché da
            ufficiale dei Carabinieri ricoprì incarichi di particolare rilevanza quale quello di
            primo ufficiale della Segreteria di stato degli Interni, di Comandante Generale del
            Corpo e di Aiutante di campo del sovrano. Non si trattò, in ogni caso, di un episo-
            dio isolato com’ è ricordato nelle pagine successive.
               Di rilievo anche la serie di funzioni che si potrebbero definire logistiche. Ad
            esempio la gestione amministrativa era assolta da un Consiglio di Amministra-
            zione parte del quale composto da personale interno, mentre altre funzioni come
            quella sanitaria furono assolte con l’ingresso nel Corpo di personale medico, come
            testimoniato dal ruolo che riporta il chirurgo maggiore Giovan Battista Eynaudi,
            presente sin dal febbraio 1827 ed il chirurgo in secondo Alessandro Cattaneo che
            iniziò la sua esperienza proprio prendendo servizio nei Carabinieri alla fine del
            1830.

            4. da carlo alberto al ritorno in sardeGna,


            91   r. denicotti, Delle vicende cit., p. [55].
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