Page 54 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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Gli ufficiali dei carabinieri reali (1814-1871)                          LIII


              la soppressione del “distintivo del grado di sotto-tenente conceduto […] agli otto
              marescialli d’alloggio capi dell’arma a piedi”. Tale intervento non rese più neces-
              sario munire del brevetto firmato dal re i militari e, di conseguenza, la competenza
              fu ceduta al Comandante Generale. Tuttavia, in linea con la cura verso la progres-
              sione interna nelle carriere, fu determinato che “qualora un bass’uffiziale si renda
              meritevole d’essere promosso ufficiale, il comandante generale del corpo ne farà
              direttamente la proposizione al ministero”. È evidente quindi l’importanza di tale
              potestà che consentiva di valorizzare adeguatamente le risorse interne attraverso
              il riconoscimento dei meriti e del valore, consentendo al militare anche un’impor-
              tante ascesa sociale. Il regio Brevetto del 31 maggio 1836 rinnovò le attribuzioni
              del Comandante Generale, precisando all’articolo 13, che “le proposte per le pro-
              mozioni degli uffiziali e per la nomina d’uffiziali nuovi si fanno dal comandante
              generale al primo segretario di guerra e marina, ed in egual modo deve operare per
              que’ bass’uffiziali che si rendano meritevoli di essere promossi uffiziali”.
                 Ancora una volta erano indicate le competenze per le proposte di promozione,
              che non rivestivano carattere di eccezionalità, bensì rientravano nei comuni pro-
              cessi di avanzamento.

              c.   alcuni interventi suGli ufficiali sotto carlo alberto
                 A seguito della costituzione del Corpo dei Cavalleggeri di Sardegna, si rese in-
              dispensabile il riordino dei Carabinieri Reali che avvenne con Regio Viglietto del
              23 febbraio 1832, per effetto del quale la forza fu ridotta a 61 ufficiali e 2033 tra
              sottufficiali, militari di truppa e allievi, per un totale di 2094 militari. Contestual-
              mente, si determinò la soppressione anche delle divisioni in tutto il regno, tanto
              che per le due di Torino e le due di Genova fu incaricato del comando un mag-
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              giore, riducendo anche il numero degli ufficiali superiori . In effetti gli ufficiali,
              con questa riforma, erano stati organizzati così: 1 Comandante Generale, maggiore
              generale, 1 luogotenente colonnello, 2 maggiori, 5 capitani comandanti, 9 capitani
              in seconda, 1 direttore dé conti, 1 quartier mastro, 1 aiutante maggiore, 1 chirurgo
              maggiore, 10 tenenti in prima, 22 tenenti in seconda, 7 sottotenenti . Tuttavia la
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              soppressione delle divisioni ebbe breve durata, poiché già nel 1833 si determinò di
              ripristinarle attribuendone il comando a maggiori o luogotenenti colonnelli, preve-
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              dendo nel contempo anche un comandante in 2° . Interventi similari furono poi
              nel tempo emanati per bilanciare la forza alle esigenze e ai compiti assegnati.
                 Il Regio Viglietto del 21 agosto 1832 evidenziava un sistema di avanzamento
              basato sui meriti; infatti, modificando il precedente per gli ufficiali dell’Esercito,


              105   Regio Viglietto 13 febbraio 1832, articolo 2.
              106   Dati desunti dalla tabella allegata al Regio Viglietto 23 febbraio 1832 sul riordinamento
              dei Carabinieri. Gli ufficiali erano così suddivisi: Si ricorda che sino a questo periodo il gra-
              do di ufficiale dei Carabinieri Reali non corrispondeva al medesimo grado nell’Armata.
              107   r. denicotti, Delle vicende cit.,  p. [58].
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