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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


                  operazioni militari e ne mettesse in valore i risultati, eliminando le cause principali
                  di alimento e di forza della ribellione: la connivenza dei sottomessi e la Senussia.
                  […] era il caso normale in Cirenaica, dov’era comunissimo trovare la famiglia che
                  aveva parte degli uomini validi nel Dor e parte col Governo; fatto perfettamente
                  logico dal punto di vista indigeno, perché il fucile nel Dor rappresentava la garanzia
                  contro le razzie e le rappresaglie e, forse, la pace della coscienza di fronte ad
                  Allah, mentre il fucile col Governo rappresentava, nello stesso tempo, la paterna
                  protezione di questo ed il terreno dove far pascolare il bestiame e mettere la tenda
                  al sicuro dai pericoli della guerra. 101
               Da esperto coloniale, Mezzetti – come altri ufficiali italiani ed europei – aveva
            colto l’essenza del problema,  con  un’analisi  che,  depurata  dalle  connotazioni
            ambientali più peculiari, non perde di validità nel tempo e si ripropone anche
            in  scenari  attuali.  Da  sempre  infatti  gli  insorti  sfidano  il  governo  o  lo  stato
            occupante puntando a rendergli impossibile svolgere le funzioni amministrative
            e di amministrazione locale, oppure usurpandole, a cominciare dalla raccolta
            delle tasse, per proseguire con la gestione dell’economia spicciola e il controllo
            dei movimenti.
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               David Galula, un teorico francese della controguerriglia, ne ha paragonato
            la natura a una competizione per il governo, in cui entrambe le parti cercano
            di mobilitare a loro favore la popolazione, o almeno di controllarla. Anche
            Bernard Fall, un altro teorico francese, con esperienze maturate sul campo come
            membro della resistenza nella Seconda guerra mondiale e come combattente
            in Indocina, ha espresso lo stesso concetto, secondo cui un governo che sta
            perdendo la sua battaglia contro una qualche insorgenza, non viene sconfitto
            perché  battuto  sul  campo,  ma  perché  non  riesce  più  a  governare,  non  out-
            fought  ma  out-governed.  Prima  di  essere  ucciso  in  combattimento  nel  1967  in
            Vietnam, dove si trovava come consigliere, Fall avrebbe chiarito ulteriormente
            il suo pensiero affermando che durante la Seconda guerra mondiale nessun
            movimento  di  resistenza  mirava  a  sconfiggere  e  tanto  meno  a  distruggere
            l’esercito  tedesco,  cosa  di  cui  sarebbe  stato  assolutamente  incapace,  ma  ad
            attivare  un  sistema  competitivo  per  il  controllo  della  popolazione.  Questa
            competizione  deve  essere  interpretata  non  in  termini  strutturali,  data  la
            differenza  tra  i  due  attori  (uno  ben  riconoscibile  anche  nei  segni  esteriori,
            l’altro molto più elusivo, con un’organizzazione spesso tanto diffusa e capillare
            quanto difficile da identificare), ma in termini funzionali, con riferimento a
            quattro funzioni specifiche dell’azione di governo: penetrare nella popolazione
            comunicando il proprio messaggio, regolare i rapporti sociali, prelevare risorse
            attraverso  le  tasse,  utilizzarle  per  fini  comuni.  Sono  quattro  funzioni  che



            101   O. MEZZETTI, Guerra in Libia op. cit., p. 191-192.
            102   D. KILCULLEN, Counterinsurgency op. cit., p. 149-150.


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