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138 Uomini della marina 1861-1946
CAVALLINA GASPARE CAVALLINI VIRGINIO
Ammiraglio di squadra (t.o.), Tenente colonnello del Corpo del genio navale, croce al
cavaliere dell’ordine militare d’I- merito di guerra, commendatore dell’ordine della Corona d’I-
talia, medaglia d’argento al va- talia, cavaliere dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro. Pro-
lore militare (due concessioni di gettista di sommergibili di fama internazionale.
cui una sul campo), medaglia di Nato a Fornacette (Pisa) il 20 febbraio 1875, frequentò a
bronzo al valore militare (tre con- Pisa la facoltà d’ingegneria, dove fu discepolo di A. Pacinot-
cessioni, di cui una sul campo), ti, laureandosi in ingegneria meccanica, quindi a Torino, dove
croce di guerra al valore militare conseguì la laurea in ingegneria elettrotecnica e successiva-
(due concessioni), croce al meri- mente a Napoli per laurearsi nel 1899, ad appena 24 anni, in
to di guerra, cavaliere dell’ordine ingegneria navale. In servizio di leva nel 1897 nell’Esercito
della Corona d’Italia, commenda- prima come soldato, poi caporale e quindi sergente per essere
tore dell’ordine della Repubblica promosso sottotenente di complemento del Genio militare nel
Italiana. Sommergibilista. 2° Reggimento Genio minatori. Nel febbraio del 1899 diede le
Nato a Firenze il 4 dicembre 1912, fu ammesso all’Acca- dimissioni in seguito alla nomina ad ingegnere di 2 classe nel
a
demia Navale di Livorno nel 1930 e nominato guardiamarina Corpo del genio navale. Seguì una rapida carriera con desti-
nel 1934. Nel 1935-1936 prese parte alla campagna d’Etiopia a nazioni a bordo soprattutto di sommergibili: sul Pietro Micca
bordo dell’esploratore leggero Leone; rimpatriato fu imbarcato e sul Torricelli partecipò alla prima guerra mondiale (1915-
su sommergibili, destinazione che mantenne ininterrottamente 1918). Fu poi destinato presso le direzioni delle costruzioni
sino alla fine del secondo conflitto mondiale. navali di Spezia e Taranto, dove conseguì nel 1918 il grado di
Nel 1940, tenente di vascello, ufficiale in 2 del sommergi- tenente colonnello. Destinato al ministero, all’ispettorato som-
a
bile Delfino, partecipò a tre missioni di guerra, meritando una mergibili (1919-1920), dopo una breve permanenza a Pola, a
medaglia di bronzo e una croce di guerra al valore militare; nel Spezia e a Taranto, nuovamente alla direzione elle costruzioni
1941 ebbe il comando del sommergibile Enrico Toti, col quale navali, nell’aprile del 1922 fu collocato a riposo a domanda,
compì quattro missioni, e nel 1942 del Giada, prendendo parte continuando a lavorare come progettista e consulente dei can-
a nove missioni, in particolare alle battaglie di mezzo giugno tieri Tosi di Taranto, uno dei tre cantieri nazionali specializzati
e mezzo agosto, durante le quali abbatté un aereo avversario nella costruzione di sommergibili.
e colpì un’unità maggiore. Per tali azioni fu insignito di due Il suo nome è strettamente legato allo studio e alla proget-
medaglie d’argento, di una medaglia di bronzo e citato nel bol- tazione di sommergibili di cui riuscì a mettere in luce l’im-
lettino di guerra n. 976 del 26 gennaio 1943. portanza per la Marina italiana già prima del conflitto, contri-
Dopo la proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre buendo notevolmente anche al loro perfezionamento. Dopo un
1943, in comando del sommergibile Luciano Manara e suc- primo periodo nel quale si dedicò a studi e ricerche, intraprese
cessivamente del Nichelio, prese parte a rischiose missioni di attiva collaborazione con l’allora maggiore del genio navale
sbarco di informatori su coste controllate dal nemico, meri- Cesare Laurenti (vds.) che portò alla definizione del progetto
tando la terza medaglia di bronzo al valore militare. Promosso dei sommergibili della classe “Glauco” costruiti nell’arsenale
capitano di corvetta nel gennaio 1944, per la sua lunga attività di Venezia tra il 1903 e il 1909. Caratteristica di questi som-
in comando di sommergibili in guerra fu insignito della croce mergibili era il doppio scafo con diametro esterno maggiore
di cavaliere dell’ordine militare d’Italia. di circa un terzo rispetto a quello dello scafo interno che per-
Al termine del conflitto fu costretto a lasciare la Marina per metteva l’installazione degli accumulatori nella parte inferiore
infermità contratta in servizio (grande invalido di guerra) e nel della zona fra i due scafi.
1951 fu iscritto nel ruolo d’onore, nel quale raggiunse il grado Alla cooperazione tra i due ingegneri si deve inoltre la pro-
di ammiraglio di divisione nel 1970; nel 1981 fu promosso gettazione dei sommergibili di grande dislocamento (842/1244
ammiraglio di squadra a titolo onorifico. t) classe “Pietro Micca”, sei battelli costruiti fra il 1915 e il
Deceduto il 29 dicembre 1999 a Firenze. 1918 nell’arsenale di Spezia, a doppio scafo totale e caratte-
rizzati da grande autonomia ed alte velocità grazie alla forma
“a torpediniera” dello scafo esterno. A questi vanno aggiunti
Il sommergibile Giada al comando di Cavallina in navigazione di
guerra nel 1942. i quattro della classe “Barbarigo”, il cui progetto fu comune,
Laurenti-Cavallini, nei quali a lui specificatamente si deve un
nuovo tipo di sistemazione degli accumulatori, questa volta
installati in quattro compartimenti stagni sotto un ponte oriz-
zontale che correva lungo tutta la lunghezza dei battelli, ad
eccezione delle camere di lancio avanti e addietro.
Nel periodo fra le due guerre mondiali l’ideale prosecuzio-
ne delle imprese progettuali di Laurenti nel settore subacqueo
si sviluppò secondo due percorsi paralleli, i cui artefici furono i
due tenenti colonnello del genio navale Curio Bernardis (vds.)
e lo stesso Cavallini, che svilupparono due famiglie di pro-