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136 Uomini della marina 1861-1946
il 18 luglio 1918 a un combattimento notturno contro unità profilato per l’Italia e che vedeva in prima linea il naviglio di
similari austriache, meritando la terza medaglia d’argento al scorta per i convogli, vitali all’alimentazione della battaglia in
valore militare, e quindi all’occupazione di alcune località del Africa settentrionale, e la nave portaerei per il conseguimen-
litorale dalmata e dell’Albania, venendo insignito della croce to del potere aeromarittimo. Anche gli studi e la ricerca sui
di cavaliere dell’ordine militare di Savoia. nuovi sistemi di localizzazione di superficie e subacquea non
Promosso capitano di vascello nel 1922, fu capo di Gabi- furono sufficientemente sostenuti, nonostante le promettenti
netto del ministro della Marina, il grande ammiraglio Paolo esperienze intraprese presso l’Istituto elettrotecnico e delle
Thaon di Revel (vds.), incarico che tenne fino al febbraio del comunicazioni di Livorno dall’equipe del capitano del Corpo
1925; fu quindi in comando dell’esploratore Pantera e succes- armi navali professore Ugo Tiberio (vds.).
sivamente del Gruppo esploratori, col quale effettuò una bril- Pur con ciò, poco prima dell’entrata in guerra, aprile 1940,
lante crociera nel Nord Europa. Nel giugno del 1926 assunse il suo coraggioso quanto tardivo promemoria al capo del go-
il comando dell’incrociatore corazzato Pisa adibito a nave verno sullo stato della Marina in conflitto lucidamente ammet-
scuola e impegnato nell’annuale campagna d’istruzione degli teva l’impossibilità per la Forza Armata di agire offensiva-
allievi dell’Accademia Navale, e poi (novembre 1926-marzo mente stante la sproporzione delle forze – considerata tale da
1927) dell’esploratore Venezia. Nel biennio 1928-1929, con- non poter conseguire alcun valido obiettivo con la prevedibile
trammiraglio, fu direttore dell’arsenale di Spezia e quindi, perdita di ingenti risorse in uomini e mezzi – e appariva più
1929-1932, fu chiamato a comandare a Livorno l’Accademia una personale autodifesa a futura memoria che una presa di
Navale. coscienza degli errori commessi. All’entrata in guerra, giugno
Nel febbraio del 1932, già ammiraglio di divisione, quando 1940, mantenne il doppio incarico di vertice della Forza Ar-
la situazione militare in Estremo Oriente divenne critica per mata fino a dicembre, quando a seguito di un generale cam-
l’occupazione giapponese della Manciuria, fu assegnato al co- bio di incarichi negli alti comandi lasciò le cariche sostituito
mando delle Forze navali nazionali distaccate in quello scac- dall’ammiraglio di squadra designato di armata Arturo Riccar-
chiere con insegna sull’incrociatore pesante Trento; dall’ago- di (vds.), passando alla presidenza del Comitato ammiragli.
a
sto del 1932 per circa un anno comandò la 2 Divisione navale Collocato in ausiliaria nel marzo 1945 e posto in congedo
della 1 Squadra con insegna sull’incrociatore pesante Gorizia. assoluto nel maggio 1954, si spense a Roma il 2 novembre
a
Quando il capo del governo Benito Mussolini verso la fine del 1966.
1933 assunse personalmente i tre ministeri delle FF.AA., fu Si concluse così il lungo periodo di comando ai vertici del-
nominato sottosegretario di Stato per la Marina e dopo bre- la Regia Marina di un uomo che, pur capo carismatico della
ve tempo (giugno 1934) anche capo di stato maggiore mentre forza armata, non aveva saputo cogliere i fermenti più vivi
gli giungeva la promozione ad ammiraglio di squadra. Verso presenti nella Marina, che animavano il pensiero strategico co-
la fine della campagna d’Etiopia (1935-1936), nell’aprile del evo di un dominio del mare non più incentrato sulla prevalen-
1936 fu promosso ammiraglio di armata. te importanza delle grandi navi da battaglia ma condizionato
Fu l’artefice di un grande programma di costruzioni na- dallo sviluppo del potere aeromarittimo. Memorabile fu il suo
vali che portarono la Marina ad alti livelli di classifica intervento del 1938 alla Camera attestante la definitiva
mondiale, privilegiando però corazzate e sommergi- rinuncia alla costruzione di navi portaerei. In definitiva,
bili secondo una strategia, alla vigilia della secon- un uomo che ossequiente al regime, probabilmente,
da guerra mondiale, considerata da molti non più si era lasciato irretire dalla retorica e dagli orpelli di
confacente al nuovo tipo di lotta che si sarebbe forma del fascismo, caratteristiche imperanti di quel