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198 Uomini della marina 1861-1946
DEL GRANDE UMBERTO
Ammiraglio di squadra, me-
daglia d’argento al valore mi-
litare (due concessioni), croce
di guerra al valore militare (due
concessioni), croce al merito di
guerra (due concessioni), ufficia-
le dell’ordine della Corona d’Ita-
lia, cavaliere dell’ordine dei santi
Maurizio e Lazzaro, grande uffi-
ciale dell’ordine della Repubbli-
ca Italiana. Comandante di Forze
navali oltremare.
Nato a Freiburg (Germania) il 12 marzo 1900, fu ammesso
La nave da battaglia Roma, al comando di Del Cima, all’Accademia Navale nel 1915 e nominato guardiamarina nel
colpita da azione aerea germanica nel Golfo dell’Asinara, 1920. Prese parte alla prima guerra mondiale a bordo delle na-
9 settembre 1943. vi-scuola Flavio Gioia e Amerigo Vespucci e alle susseguenti
occupazioni adriatiche imbarcato sull’incrociatore corazzato
Francesco Ferruccio e sulle navi da battaglia Conte di Cavour
re corazzato San Marco, prese parte all’ultimo anno di guer-
ra (1918). Nel novembre 1919 fu nominato guardiamarina in e Andrea Doria. Tenente di vascello, fu in comando dei som-
servizio permanente effettivo per i meriti acquisiti durante il mergibili Luigi Settembrini e Ametista (1934), da capitano di
conflitto e nel dopoguerra, da sottotenente di vascello, imbar- corvetta del sommergibile Glauco (1935-1936) e quindi prese
cò in comando di dragamine destinati allo sminamento delle parte alle operazioni militari in Spagna a bordo dell’esplorato-
acque albanesi. re Quarto (1936-1937) come sottocapo di stato maggiore del
Tenente di vascello, conseguita l’abilitazione alla direzione gruppo navale dislocato nelle acque spagnole, meritando una
del tiro nel 1923, ebbe impiego nel servizio artiglieria a bordo croce al merito di guerra.
delle corazzate Conte di Cavour e Giulio Cesare e quindi in Capitano di fregata nel 1939 ebbe l’incarico di capo di sta-
a
comando della squadriglia M.A.S. di Spezia sino al 1929; per to maggiore della 1 Divisione navale, che mantenne anche a
un anno prestò servizio presso la locale difesa marittima e poi secondo conflitto mondiale in corso fino al 1941, meritando
allo stato maggiore Marina a Roma. Nel 1932, capitano di cor- per le numerose missioni di guerra e di scorta convogli alle
vetta, tornò nuovamente a bordo, comandante del cacciatorpe- quali prese parte la croce di guerra al valore militare. Fu quin-
a
diniere Fulmine e poi comandante in 2 della nave da battaglia di destinato al Comando supremo, e nel 1942 fu nuovamente
Conte di Cavour. Da capitano di fregata, nel 1939 assunse il a bordo in comando del cacciatorpediniere Fuciliere e quindi
a
comando dell’8 Squadriglia cacciatorpediniere e del Folgore, dell’incrociatore leggero Attilio Regolo, meritando due meda-
con cui partecipò alle operazioni di occupazione dell’Albania, glie d’argento al valore militare per il coraggio e la perizia ma-
ricevendo una croce di guerra al valore militare per aver ap- rinaresca messa in luce nel corso di danneggiamento a opera
poggiato con efficacia le operazioni di sbarco. del nemico delle unità al suo comando.
La dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 lo colse Nel marzo 1943 con funzioni del grado superiore assunse
al comando della 12 Squadriglia torpediniere, con insegna l’incarico di comandante superiore delle Forze navali nell’E-
a
sull’Altair. Per una rischiosa operazione di minamento nelle geo settentrionale con sede ad Atene, abbinato a quello di capo
acque circostanti Malta gli fu conferita la seconda croce di di stato maggiore del comando navale germanico del settore
guerra al valore militare. Promosso capitano di vascello nel Sud. All’armistizio dell’8 settembre rifiutò la richiesta germa-
novembre 1940, lasciò la squadriglia destinato allo stato mag- nica di cessione delle unità navali nazionali dipendenti, che
giore per assumere a Trieste nell’ottobre 1941 l’incarico di successivamente fu costretto ad accettare, a seguito di ordine
capo dell’ufficio allestimento della nave da battaglia Roma, scritto del generale comandante l’XI Armata, suo diretto supe-
di cui assunse il comando il 14 giugno 1942. All’armistizio riore. Fu successivamente arrestato e deportato in Polonia al
dell’8 settembre 1943 l’unità si trovava alla Spezia con a bor- campo di concentramento di Shokken, dove fu liberato dalle
do il comando delle Forze navali da battaglia. Lasciata la base forze sovietiche nel gennaio del 1945 e rimpatriato nel suc-
nelle prime ore del giorno 9, diretta con il resto della squadra cessivo ottobre. Degni di menzione furono i dieci giorni da
alla Maddalena, l’unità fu attaccata nel pomeriggio nelle acque lui passati prima dell’arresto ad assistere moralmente e ma-
dell’isola da aerei germanici: colpita due volte da bombe radio terialmente il personale dipendente, che grazie anche alla sua
guidate, affondò rapidamente, trascinando con sé 1393 uomi- opera rimase compatto e nella maggioranza rifiutò di aderire
ni, tra cui lui stesso. Alla sua memoria fu conferita la medaglia alla R.S.I.
d’argento al valore militare. Nel dopoguerra, capitano di vascello, ebbe nel 1949 il co-
mando della nave scuola Amerigo Vespucci e quindi, 1952-
1955, l’incarico di addetto navale in Turchia. Promosso con-
trammiraglio nel 1954 e ammiraglio di divisione nel 1957, fu