Page 232 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
P. 232
232 Uomini della marina 1861-1946
FINCATI LUIGI FIORAVANZO GIUSEPPE
Vice ammiraglio, cavaliere Ammiraglio di squadra, ca-
dell’ordine militare di Savoia, me- valiere dell’ordine militare di
daglia d’argento al valore militare Savoia, medaglia d’argento al
(due concessioni), grande ufficiale valore militare, croce di guerra
della Corona d’Italia, commenda- al valore militare (due concessio-
tore dell’ordine dei santi Maurizio ni di cui una sul campo), croce
e Lazzaro. Studioso di discipline al merito di guerra, grande uf-
militari-marittime, scrittore. De- ficiale dell’ordine della Corona
putato al Parlamento. d’Italia, ufficiale dell’ordine dei
Nato a Vicenza il 28 febbra- santi Maurizio e Lazzaro. Stori-
io 1818, appena tredicenne entrò co navale, esponente del pensiero
nel collegio di Marina di Venezia, navale italiano. Autorevole e fe-
conseguendo nel 1836 la nomina condo scrittore.
a cadetto di Marina sotto il governo austriaco. Partecipò alle Nato a Monselice (Padova) il 14 agosto 1891, fu ammesso
vicissitudini della Repubblica veneziana nel 1848-1849 nel nel 1909 all’Accademia Navale di Livorno, conseguendo la
grado di tenente di vascello, venendo trasferito nell’artiglie- nomina a guardiamarina nel 1912. Partecipò alla guerra italo
ria terrestre con l’incarico di comando del torrione fortificato turca (1911-1912) imbarcato sull’incrociatore corazzato San
di Sant’Erasmo. Con il ritorno degli austriaci fu bandito dal Marco e quindi sulla nave da battaglia Benedetto Brin e duran-
Lombardo-Veneto e i suoi beni furono confiscati, obbligandolo te la prima guerra mondiale (1915-1918), nel grado di tenente
a trasferirsi nel Regno di Sardegna, a Savona, dove si dedicò di vascello, fu prima comandante di una batteria del Batta-
a lavori d’ingegneria e a studi militari. Richiamato in servizio glione “San Marco”, impegnata nella difesa dell’ala a mare
nella Marina sarda nel 1859 col grado di luogotenente di va- della III Armata, e poi nella zona di Monfalcone fu a capo di
scello, fu imbarcato sulla fregata Carlo Alberto e prese parte un reparto sempre nella stessa unità. Studioso ed esperto di
alle fasi salienti degli avvenimenti, che nel corso del biennio problemi balistici e forte dell’esperienza di guerra, scrisse un
1860-1861 portarono all’unità d’Italia, meritando in succes- volumetto sull’impiego dei cannoni navali nella battaglia ter-
sione due medaglie d’argento al valore militare e il cavalierato restre, edito nel 1921.
dell’ordine militare di Savoia per il comportamento in azione Terminato il conflitto, nel 1921 fu destinato per un certo
durante la battaglia del Garigliano e l’assedio della fortezza periodo al comando marittimo di Pola e nel 1923, promosso
di Gaeta. Dal 1864 al 1866, con l’incarico di ispettore delle capitano di corvetta, conseguì il brevetto di idoneità al servizio
costruzioni navali fu inviato in Francia per controllare i lavori del tiro ed ebbe il comando della torpediniera Calliope, con la
commissionati all’industria transalpina; rimpatriato alla vigilia quale operò nel Dodecaneso a protezione degli interessi nazio-
della terza guerra d’indipendenza, 1866, nel grado di capitano nali minacciati dalle tensioni fra etnie greche e turche.
di fregata ebbe il comando della cannoniera corazzata Vare- Appassionato studioso di problemi tattici, aveva pubblicato
se, partecipando allo sfortunato scontro di Lissa. Dopo questa a Livorno nel 1921 gli Elementi di cinematica, manovre di navi
esperienza, nello stesso anno pubblicò, ad Ancona, un opu- riunite, che lo indicarono come notevole studioso ed esperto
scolo anonimo, Ancona e Lissa, col quale sostenne l’accusa di teoria navale, sicché allo sbarco a fine 1923 dal Calliope,
di inettitudine all’ammiraglio Carlo Pellion di Persano (vds.) mentre usciva a Torino un altro suo lavoro, Qualche consiglio
comandante l’Armata navale. ai nostri guardiamarina, fu chiamato a insegnare per quattro
Nel gennaio del 1869 fu promosso capitano di vascello e anni a Livorno, all’Accademia Navale e all’Accademia aero-
nel 1877, contrammiraglio, fu direttore della Rivista Marittima nautica, allora collocate insieme, cinematica e manovra e altre
e membro del Consiglio superiore di Marina; tra il 1879 e il discipline; da quel momento, con altre attività didattiche (in-
a
1881 comandò la 2 Divisione navale della Squadra permanen- tervenne con continuità anche all’Istituto di guerra marittima)
te, partecipando alla dimostrazione navale delle potenze euro- e con una serie di articoli principalmente sulla Rivista Maritti-
pee contro la Turchia. Nel 1883 diresse l’Accademia Navale ma e con opere librarie, divenne uno dei più apprezzati teorici
fondata due anni prima e, vice ammiraglio nel 1885, fu presi- della dottrina della guerra sul mare, e nel 1924 dal ministero
dente della Commissione del materiale da guerra. Nel 1887 per gli fu assegnata la medaglia d’oro di 1 classe per i benemeriti
a
una malattia agli occhi fu posto in ausiliaria. di scienze navali. Tra i primi a cogliere l’importanza del fattore
Morì a Venezia il 29 aprile 1893. aereo e a propugnare per la Marina italiana la necessità di una
Parallelamente alla carriera militare, si dedicò alla vita politi- nave portaerei, pubblicò nel 1927, a Livorno, Cinematica ae-
ca, venendo eletto deputato alla Camera nelle prime elezioni nel ronavale e fondamenti di tattica, nel 1930, a Torino, La guerra
Veneto nel collegio di Valdagno, concludendola dieci anni dopo. sul mare e la guerra integrale, momento fondamentale della
Collaborò alla Rivista Marittima con vari articoli di argo- sua riflessione teorica, e nel 1936, a Milano, Basi navali nel
mento professionale e scrisse opere di carattere militare e na- mondo.
vale tra le quali La deplorabile battaglia navale del Zenobio, Terminato il periodo all’Accademia Navale già capitano di
Dizionario di Marina italiano-francese, Considerazioni sulla fregata, fu destinato nuovamente come insegnante alla Scuo-
tattica navale, Manovra militare e Aforismi militari. la di guerra dell’Esercito a Torino per il periodo 1928-1931,