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228 Uomini della marina 1861-1946
fu direttore delle costruzioni navali del 1° Dipartimento marit-
timo, dove curò l’allestimento dell’incrociatore corazzato San
Marco, della corazzata Dante Alighieri e la costruzione della
corazzata Conte di Cavour.
Maggior generale nel 1911 e nel 1913 promosso a scelta al
massimo grado di tenente generale del Corpo del genio navale,
assunse la presidenza del Comitato per i progetti delle navi e
ultimò lo studio già iniziato delle corazzate tipo “Caracciolo”,
la cui costruzione fu abbandonata dopo la prima guerra mon-
diale per ragioni essenzialmente economiche, pur essendo navi
che per molti aspetti, particolarmente per la geniale soluzione
della difesa subacquea, precorrevano i tempi. Nel novembre
del 1916 fu nominato direttore dell’Ufficio speciale per il re-
cupero della nave da battaglia Leonardo da Vinci, affondata in
Mar Piccolo a Taranto il 2 agosto a seguito di attentato. L’incrociatore pesante Zara al comando di Emilio Ferreri,
in uscita da Genova il 30 maggio 1938.
Morì a Roma il 18 dicembre 1918.
Il generale Ferrati, oltre che insigne progettista navale, fu
altresì studioso dei problemi relativi alla sistemazione delle ar- maggiore della 1 Squadra navale negli anni dal 1937 al 1939.
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tiglierie sulle navi e durante la guerra si dedicò allo studio dei All’entrata in guerra dell’Italia (10 giugno 1940) fu destinato
mezzi di protezione delle navi mercantili contro le armi subac- al comando supremo, all’ufficio traffico. Promosso contram-
quee. Per questa sua attività scientifica di studioso e di tecnico miraglio nello stesso anno, tenne l’incarico fino al gennaio
e di lavori compiuti nell’interesse della Marina nel 1928 gli fu 1942, quando imbarcò quale capo di stato maggiore del co-
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conferita alla memoria la medaglia d’oro di 1 classe e a suo mando in capo delle FF.NN., carica che lasciò da ammiraglio
perpetuo ricordo la Marina volle dedicare il più grande bacino di divisione nell’aprile 1943 per essere nuovamente destinato
in muratura dell’arsenale di Taranto. al comando supremo alla direzione dell’ufficio traffico. Per
l’attività di questo periodo fu insignito della croce di cavaliere
dell’ordine militare d’Italia e di una croce di guerra al valo-
FERRERI EMILIO re militare. Il 30 luglio 1943 il nuovo ministro della Marina
Ammiraglio di squadra, ammiraglio di divisione Raffaele de Courten (vds.) lo nominò
cavaliere dell’ordine militare segretario generale del ministero, incarico che tenne attraverso
d’Italia, medaglia d’argento al i difficili giorni dell’armistizio fino al 14 settembre, quando
valore militare (due conces- assunse l’incarico di commissario per la Marina per la città
sioni, di cui una sul campo), aperta di Roma, che mantenne fino al 30 settembre 1943 quan-
croce di guerra al valore mili- do, divenute le pressioni delle forze germaniche oltremodo pe-
tare (due concessioni), croce al santi e oltraggiose, decise di sottrarvisi, passando l’incarico al
merito di guerra, grande uffi- parigrado Mario Falangola (vds.), fautore della collaborazione
ciale dell’ordine della Corona con le forze germaniche.
d’Italia, ufficiale dell’ordine Egli diede quindi vita, e ne divenne il capo, al fronte clan-
dei santi Maurizio e Lazzaro, destino di resistenza della Marina. Durante l’occupazione
cavaliere di gran croce dell’or- tedesca di Roma, incurante dei gravi rischi personali cui an-
dine della Repubblica Italiana. Volontario della libertà, parti- dava incontro, coordinò l’attività combattiva dei vari gruppi
giano combattente. Capo di stato maggiore della Marina. di patrioti e diede corso all’attività assistenziale e a quella di
Nato a Roma il 28 dicembre 1894, fu ammesso all’Acca- controspionaggio, avvalendosi di una folta schiera di ufficiali
demia Navale di Livorno nel 1911, conseguendo la nomina e sottufficiali che si erano rifiutati di aderire alla Repubblica
a guardiamarina nel 1914. Da allievo prese parte brevemente sociale. Alla liberazione di Roma fu decorato di medaglia d’ar-
alla guerra italo turca e da ufficiale inferiore alla Grande Guer- gento sul campo.
ra, imbarcato sulla nave da battaglia Giulio Cesare e sull’e- Nell’agosto 1944 ebbe il comando superiore degli incro-
sploratore Sparviero, meritando una croce di guerra al valore ciatori, che lasciò nell’ottobre 1946, nuovamente nominato se-
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militare. Nel 1920, ufficiale in 2 dell’ariete torpediniere Etna gretario generale della Marina. Il 1° gennaio 1947 fu promosso
in missione internazionale a Novorossiysk (Mar Nero), si di- ammiraglio di squadra e il 4 novembre 1948 fu nominato capo
stinse durante la tumultuosa partenza dell’unità sotto il fuoco di stato maggiore della Marina, carica che tenne fino al 10 ago-
delle artiglierie dei soviet, meritando la prima medaglia d’ar- sto 1955. Durante questo lungo periodo l’ammiraglio Ferreri
gento al valore militare. Da tenente di vascello ebbe il coman- si dedicò con tutte le sue forze alla riorganizzazione della Ma-
do del sommergibile F 6 (1924) e da capitano di corvetta del rina, duramente provata dal conflitto, ponendo le basi per la
cacciatorpediniere Ostro (1928-1929). Da capitano di vascello successiva opera di rinnovamento e di ricostruzione.
fu addetto navale a Parigi nel biennio 1935-1937; fu quindi co- Morì a Roma il 27 agosto 1981.
mandante degli incrociatori Fiume e Zara nonché capo di stato