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226 Uomini della marina 1861-1946
Sebastiano Caboto, stazionarie in quelle acque, ove permase
due anni. Dopo il rimpatrio, promosso tenente di vascello nel
1928, ebbe numerosi imbarchi, tra cui l’esploratore Quarto
(1928-1929), il cacciatorpediniere Dardo (1932-1933) e la tor-
pediniera Astore (1935-1936) quale comandante. Tra le desti-
nazioni a terra, quella di aiutante di bandiera dell’ammiraglio
comandante in capo del Dipartimento militare marittimo del
Basso Tirreno (1933-1935) e, dopo la promozione a capitano
di corvetta nel gennaio 1937, quella presso l’ufficio di Gabi-
netto (1937-1938). Nel 1939 assunse il comando del caccia-
torpediniere Euro, passando a novembre dello stesso anno in
comando del cacciatorpediniere Strale, ove lo colse l’entrata
dell’Italia in guerra (10 giugno 1940).
In una delle prime azioni antisommergibili, il 13 e 14 giugno
1940, in rastrello con le unità della sua squadriglia nel Golfo di
Taranto, avvistò in superficie il sommergibile britannico Odin,
sul quale diresse per speronarlo, aprendo anche il fuoco con i
cannoni. Questo si immerse rapidamente ma non poté evitare il
danneggiamento provocato dal successivo lancio delle salve di
bombe di profondità. Il sommergibile fu finito dalla successiva
azione del cacciatorpediniere Baleno, al comando del capitano
di corvetta Maffei Faccioli (vds.). Per tale azione fu insignito di
medaglia di bronzo al valore militare sul campo.
Conseguì la promozione a capitano di fregata nel novem-
bre 1940 e lasciò il comando dello Strale nel gennaio 1941,
destinato alla direzione generale del personale militare. Nell’a-
a
prile del 1942 ritornò a bordo, comandante in 2 dell’incrocia-
tore Bolzano, su cui subì il siluramento del 13 agosto 1942,
riportando una ferita. Nel corso delle operazioni di salvataggio
si prodigò oltre ogni dire, meritando la seconda medaglia di
bronzo al valore militare sul campo. Nel gennaio 1943 sbarcò,
destinato all’ispettorato siluranti, ove fu colto dall’armistizio
dell’8 settembre 1943. Rimase in territorio occupato dal nemi-
co, presentandosi dopo la liberazione al centro raccolta della
Marina di Torino. Posto a disposizione fino al giugno 1946, fu
collocato in ausiliaria a domanda.
Promosso capitano di vascello nel 1953 e contrammiraglio
a titolo onorifico nel 1992. Il capitano di fregata Ferdinando di Savoia, duca di Genova,
Morì a Roma il 9 maggio 2004. comandante dell’esploratore Sparviero. Maggio 1917.
marina nel 1904. Prese parte, imbarcato sull’ariete torpedinie-
re Calabria, alla campagna in Estremo Oriente del 1905-1907,
FERDINANDO di SAVOIA
GENOVA, principe di Udine e alla missione speciale lungo le coste orientali dell’Africa du-
rante la navigazione di ritorno. Da tenente di vascello, imbarcò
Ammiraglio di squadra, cava- sui sommergibili Tricheco e Glauco e poi, sulla corazzata Re-
liere dell’ordine militare di Savo- gina Margherita, partecipò alla guerra italo turca.
ia, medaglia d’argento al valore Per tutta la durata del primo conflitto mondiale (1915-1918)
militare (due concessioni), cro- fu in comando di unità navali: dapprima della torpediniera 2
ce al merito di guerra, cavaliere P.N. quindi, promosso capitano di corvetta nel giugno 1915,
dell’ordine supremo della san- del cacciatorpediniere Ippolito Nievo e, infine, promosso capi-
tissima Annunziata, cavaliere di tano di fregata, dal marzo 1917 dell’esploratore Sparviero. Il
gran croce dell’ordine della Coro- suo comportamento in guerra, sempre improntato ad ardimen-
na d’Italia e dell’ordine dei santi to e a spirito combattivo, gli valse la concessione delle decora-
Maurizio e Lazzaro. Senatore del zioni al valore militare sopra indicate. Nel 1918 fu promosso
Regno. capitano di vascello a scelta eccezionale, e dal novembre 1919
Figlio dell’ammiraglio Tomaso di Savoia Genova (vds.), al marzo 1927 fu posto in disponibilità. Ripreso servizio, ebbe
nato a Torino il 21 aprile 1884, fu ammesso all’Accademia il comando dell’incrociatore Bari, conseguendo nello stesso
Navale di Livorno nel 1901, conseguendo la nomina a guardia- anno la promozione a contrammiraglio.