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302 Uomini della marina 1861-1946
poi tornare sui sommergibili al comando del Fratelli Bandiera, LIMO GAETANO
Des Geneys ed Emo (1938), sul quale fu colto dall’entrata in Capitano di corvetta, cavaliere
guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale (10 giugno dell’ordine della Corona d’Italia.
1940). Dopo una missione di guerra in Mediterraneo al largo Scrittore e attivo propugnato-
del Marocco fu trasferito con la sua unità in Atlantico, effet- re della missione dell’Italia sul
tuando una missione al largo della Sierra Leone, durante la mare.
quale affondò un mercantile di 5000 tsl per poi entrare, il 3 ot- Nato a Napoli il 3 marzo 1864,
tobre, a Bordeaux, ove era stata costituita la base atlantica del- si arruolò volontario nel C.R.E.
le forze subacquee italiane (Betasom). Una prima medaglia di nel 1880, venendo assegnato alla
bronzo al valore militare fu meritata ricompensa per le sue doti categoria timonieri, nel cui ambi-
di aggressività e prontezza di decisione. Una seconda missione to nel 1887 raggiunse il grado di
nei primi giorni di novembre abortì causa violenta burrasca, 2° capo. Nello stesso anno entrò per concorso in Accademia
costringendolo al rientro. Dal dicembre del 1940 fu assegnato Navale, conseguendo nel 1888 il grado di guardiamarina. Par-
al comando di Betasom, rimpatriando a maggio 1941 per assu- tecipò alla campagna d’Africa e nel 1890 fu promosso sottote-
mere il comando del nuovo sommergibile Ammiraglio Cagni, nente di vascello. Su domanda nel 1901 lasciò il servizio attivo
del quale curò l’addestramento e l’entrata in linea, iniziando e fu trasferito nella riserva.
l’attività operativa nell’ottobre del 1941, portando a compi- In quegli anni a Spezia, già a partire dal 1899, si dedicò con
mento cinque missioni di rifornimento urgente di carburante e passione alla creazione della “Lega Navale Italiana” per di-
munizioni del fronte libico in aree sottoposte a forte contrasto vulgare il pensiero navale italiano, del quale egli fu un grande
avversario, per le quali meritò altre due medaglie di bronzo al propugnatore, affrontando il problema da diverse angolazioni
a
valore militare sul campo e la croce di ferro di 2 classe conces- per definire in maniera univoca il ruolo della Regia Marina,
sa dal governo germanico. non riconducibile alla sola azione militare ma aperto alla pro-
Già capitano di fregata, sempre al comando del Cagni la-
sciò il 6 ottobre 1942 La Maddalena per trasferirsi in Atlantico blematiche politiche e di promozione industriale.
Il suo libro La guerra del 190… In Terra ed in Mare – edito
per una missione che diverrà la più lunga portata a termine da nel 1899 sotto lo pseudonimo di Argus, un’opera di fantasia
un sommergibile italiano (136 giorni di mare), pianificata per storica e al tempo stesso di divulgazione e di polemica marina-
insidiare nell’Oceano Indiano il traffico di rifornimento britan- ra – ebbe un successo imprevisto e pertanto costituì l’occasio-
nico verso l’Egitto. La missione, per ragioni di autonomia e ne per un rilancio dell’associazione e per un più vasto dibattito
difficoltà di rifornirsi da navi e unità subacquee germaniche, fu nazionale sui problemi della Marina.
poi variata quando nelle acque sudafricane, e riorientata ver- Capitano di corvetta nella riserva nel 1909, dedicò la sua
so le acque brasiliane con rientro a Bordeaux il 20 febbraio vita all’organizzazione e al potenziamento della Lega, da lui
del 1943. L’affondamento di due mercantili fu il coronamento considerata come mezzo idoneo a promuovere nel pubblico
della sua azione di comando, che gli valse la concessione di l’immagine della Marina e a risvegliare, curare e accrescere la
due altre medaglie di bronzo e la citazione in due bollettini di coscienza marittima degli italiani.
guerra. Morì a Roma nel 1913.
A Bordeaux il Cagni fu sottoposto a lavori di trasforma-
Oltre al già menzionato libro, si ricorda L’Italia in Africa,
zione per essere adibito a trasporto materiali in Giappone, e il della serie storica del ministero degli Affari esteri.
7 maggio del 1943, dopo la cessione del comando del battel-
lo al comandante Roselli Lorenzini (vds.), rientrò in Italia per
assumere il comando della nave scuola Cristoforo Colombo, LOBETTI BODONI PIO
con la quale si trasferì, attraverso le vicende dell’armistizio (8
settembre 1943), da Trieste a Brindisi, comando che tenne fino Ammiraglio di squadra, ca-
a ottobre, quando fu trasferito ad Haifa quale comandante su- valiere dell’ordine militare di
periore delle forze navali del Levante, avendo alle dipendenze Savoia, ufficiale dell’ordine mili-
un gruppo di sommergibili destinati a compiti addestrativi per tare di Savoia, croce di guerra al
le forze di superficie alleate e un gruppo navale di unità ausi- valore militare, cavaliere di gran
liarie. Rimpatriato dopo un anno, ebbe l’incarico di ufficiale croce decorato del gran cordone
superiore addetto al sottosegretario di Stato della Marina. Fu dell’ordine della Corona d’Italia
quindi comandante del deposito C.E.M.M. di Venezia dall’ot- e dell’ordine dei santi Maurizio e
tobre 1945 al marzo 1947 e, promosso capitano di vascello nel Lazzaro, grande ufficiale dell’or-
1947, fu dapprima destinato a Napoli alle forze del dragaggio dine coloniale della Stella d’Ita-
e al comando in capo del dipartimento e nel 1948 ad Ancona lia.
quale comandante del locale distaccamento. Nato a Saluzzo (Cuneo) il 29
Collocato in ausiliaria a domanda nel 1950, fu nel 1958 luglio 1867, fu ammesso all’Ac-
trasferito nella riserva, venendo promosso tre anni dopo con- cademia Navale di Livorno nel 1881, conseguendo la nomina
trammiraglio. a guardiamarina nel 1886. Prese parte alla campagna d’Afri-
Deceduto a Sampierdarena (Genova) il 26 gennaio del ca del 1889 e del 1891, imbarcato rispettivamente sull’avviso
1981. Archimede e sulla cannoniera Scilla. Capitano di corvetta, co-