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362 Uomini della marina 1861-1946
costa libica, la sua audacia e il suo valore non ebbero il succes- MINISINI EUGENIO
so che meritava la sua spericolata azione, da sempre seguita in Tenente generale del Corpo
combattimento, di serrare le distanze e ingaggiare il nemico in delle armi navali, croce al merito
mischia; ben presto costretto alla difesa e alla fine al disimpe- di guerra (due concessioni), cava-
gno. Pur in tali circostanze rifulsero le sue doti di comando e liere di gran croce della Corona
di combattente che furono riconosciute con l’assegnazione di d’Italia, commendatore dell’ordine
un’altra medaglia d’argento al valore militare. dei santi Maurizio e Lazzaro. Stu-
Nel marzo del 1942 fu destinato al comando della 4 Flotti-
a
glia M.A.S., operante in Mar Nero in appoggio alle truppe ger- dioso eclettico, scienziato. Proget-
tista di mezzi navali d’avanguar-
maniche impegnate nella conquista di Sebastopoli e formata dia. Inventore di apparecchiature,
da M.A.S. e da piccoli sommergibili della classe “CB”. Duran- sistemi di armi e armamenti navali.
te tale comando fu promosso capitano di vascello per merito Nato a Gemona (Udine) il 19
di guerra, continuando ad assolvere il compito sempre con ab- novembre del 1878, fu ammesso nel 1893 all’Accademia Na-
negazione, valore ed efficacia: 250 furono le missioni portate vale di Livorno, conseguendo nel 1898 la nomina a guardia-
a termine dalle unità al suo comando coronate dall’affonda- marina. Imbarcato per lungo periodo sull’ariete torpediniere
mento e danneggiamento di unità sovietiche. La concessione Elba, dislocato in Estremo Oriente, partecipò alla campagna di
a
della croce di ferro di 1 classe e della croce d’oro da parte del Cina e fu promosso nel 1900 sottotenente di vascello; prose-
governo germanico attestò i suoi meriti di eroico combattente. guì poi nell’imbarco, generalmente su unità maggiori, fino al
Rientrato nel luglio del 1943 in Italia, ebbe il comando del
Gruppo flottiglie M.A.S. e motosiluranti della Sicilia, parteci- 1907, già nel grado di tenente di vascello. Nel giugno dette le
dimissioni dal servizio attivo, venendo trasferito l’anno suc-
pando a numerosi agguati e attacchi; nel corso di un attacco a cessivo nella riserva e quindi richiamato in servizio nel 1914,
unità britanniche riuscì a portarsi al lancio, colpendo una delle nell’imminenza dello scoppio della prima guerra mondiale.
navi nemiche, costringendole a desistere dall’azione, meritan- Destinato all’arsenale di Venezia, iniziò la sua operosità scien-
do così un’altra medaglia d’argento al valore militare. tifica mettendo a punto su suo progetto sistemi e congegni di
La dichiarazione dell’armistizio (8 settembre 1943) lo
colse a Roma, dove rimase in territorio occupato dalle forze tiro navale e antiaereo da impiegare nelle artiglierie da instal-
lare sui pontoni semoventi armati, l’Alfredo Cappellini – di
germaniche fino alla liberazione della città nel 1944, quando cui curò l’allestimento – e sulle batterie galleggianti, che si
riprese servizio. riveleranno molto efficaci nell’appoggio di fuoco all’ala destra
Dopo il comando della nave da battaglia Vittorio Veneto e
dell’incrociatore Giuseppe Garibaldi, fu nel 1948 promosso della III Armata durante la guerra.
La sua carriera si rivelò ben presto rapida grazie alla si-
contrammiraglio e destinato allo stato maggiore a Roma. Da gnificativa attività scientifica a favore della Forza Armata.
questo momento la sua carriera fu rapida e brillante: nel 1951 Grande fama e riconoscimenti meritarono le sue invenzio-
assunse il comando della 3 Divisione navale, poi dal 1952 al ni e i risultati raggiunti nel campo dell’artiglieria e del tiro,
a
1953 partecipò alla delicata fase della costituzione e dell’avvio del munizionamento, delle armi subacquee, delle applicazio-
operativo, come rappresentante italiano, del Comando in capo ni meccaniche, elettriche, elettroacustiche e della chimica di
delle forze alleate in Mediterraneo, facendosi apprezzare per guerra. In particolare nel campo delle artiglierie, progettò e
le doti di intelligenza e di preparazione. Nel 1953 e fino al costruì un complesso a massa oscillante su orecchioni mobili,
1956 fu al comando dell’Accademia Navale dove, promosso applicato su tutte le unità per il tiro navale e antiaereo. Nel
ammiraglio di divisione, diede molto di sé stesso per plasmare campo del munizionamento, oltre a migliorare la catena pirica
le nuove generazioni di ufficiali, partecipando in prima perso- di accensione delle cariche dei proietti, che ne fece aumenta-
na alla loro educazione e instaurando rapporti di fiducia che re l’efficacia distruttiva, studiò e concretò proietti per ottenere
travalicavano quelli ortodossi in atto. effetti nebbiogeni e colonne d’acqua colorate, molto utili nelle
a
Nel 1956 fu destinato al comando della 2 Divisione navale
e quindi l’anno seguente, promosso ammiraglio di squadra, fu esercitazioni di tiro, e proietti alleggeriti, di alto interesse pra-
tico ed economico; nel campo delle armi subacquee, inventò e
nominato comandante in capo del Dipartimento militare ma- mise a punto un sistema lanciasiluri a impulso laterale, subito
rittimo dell’Adriatico e, a coronamento della sua carriera così installato a bordo delle unità siluranti veloci (M.A.S.), e bom-
straordinaria, gli fu assegnato nel settembre del 1959 il co- barde per lancio di bombe antisommergibili. Nel campo delle
mando in capo della Squadra navale. Nel 1961 fu collocato in applicazioni elettro-meccaniche l’accensione delle artiglierie e
aspettativa per infermità e nel 1964 posto in congedo. la preparazione di apparecchiature che, attraverso la stabiliz-
Si spense a Roma il 28 gennaio del 1978. zazione dei congegni e dei sistemi e con l’asservimento delle
Figura di eroico e indomito combattente, di animatore e
trascinatore di uomini, onorato e amato da tutti gli equipaggi armi, assicuravano l’esercizio del tiro contro bersagli aerei e
navali in qualsiasi condizione di mare.
che con lui in guerra e in pace diedero il meglio di sé alla Ma- Capitano di corvetta nella riserva nel 1915, capitano di fre-
rina da lui considerata sua famiglia. La Marina, memore delle gata per meriti di guerra nel 1919 e quindi nello stesso anno
sue gesta, volle perpetuarne il nome alle nuove generazioni di riammesso su domanda nel ruolo degli ufficiali di vascello
marinai, assegnandolo nel 1989 a un cacciatorpediniere tuttora S.A.N. (Servizio Armi Navali), capitano di vascello nel 1926,
in servizio.
fu successivamente trasferito nel Corpo delle armi navali con-