Page 365 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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dal 1870 al 1880, dando un cospicuo contributo agli importanti MIRAGLIA GIUSEPPE
lavori di rilevazione idrografica e geodetica compiuti lungo le Tenente di vascello, medaglia
coste italiane e di alcune zone del Mar Rosso. Nel 1872 con- d’argento al valore militare. Pilo-
a
seguì la promozione a luogotenente di vascello di 2 classe e ta militare.
a
nel 1876 di 1 classe. Ebbe lunghi imbarchi per oltre ventidue Fratello di Luigi, nato a Lugo
anni, tra i quali ricordiamo le navi idrografiche Monzambano (Ravenna) il 21 giugno 1883, en-
e Washington, gli avvisi Rapido e Fieramosca in Mar Rosso, trò all’Accademia Navale di Li-
il comando di cannoniere e torpediniere. Promosso capitano vorno nel 1900, conseguendo nel
di corvetta nel 1884 e capitano di fregata nel 1887, ebbe il 1903 la nomina a guardiamarina.
comando della corvetta ad elica Vettor Pisani e della fregata ad Dopo un periodo di imbarco sulla
elica Maria Adelaide. Tra le destinazioni a terra di rilievo quel- nave da battaglia Emanuele Fili-
la di direttore dell’Istituto idrografico della Marina nel 1889. berto, nel 1906 fu promosso sottotenente di vascello destina-
Promosso capitano di vascello nel 1990, fu comandante
della corazzata Lepanto e durante la crisi di Creta del 1897- to a bordo dell’ariete torpediniere Dogali, dove rimase fino al
1908 per poi passare su altre unità, la nave da battaglia Vittorio
1898 della corazzata Sicilia, nave di bandiera del viceammira- Emanuele, l’incrociatore torpediniere Aretusa e la nave carbo-
glio Canevaro (vds.), comandante in capo della Squadra inter- niera Sterope.
nazionale. Per l’opera coraggiosa e di alto impegno militare e Prese parte alla guerra italo turca (1911-1912) imbarcato
diplomatico prestata in quella missione fu decorato della croce sull’ariete torpediniere Lombardia e nuovamente sulla nave da
di cavaliere dell’ordine militare di Savoia. Contrammiraglio battaglia Emanuele Filiberto. Promosso tenente di vascello nel
nel 1898, ebbe l’importante carica di capo dell’ufficio di sta- 1912, dopo un anno circa di imbarco sull’incrociatore corazza-
to maggiore del ministero, corrispondente a quella odierna di to Vettor Pisani fece domanda di frequentare il corso di pilo-
capo di stato maggiore della Marina, per due anni e quindi fu taggio presso la Scuola idrovolanti di Venezia, dove nel marzo
comandante superiore del C.R.E. Nel 1903 assunse il comando del 1914 conseguì il brevetto di pilota militare.
della divisione navale oceanica in Estremo Oriente con inse- Successivamente nominato comandante della squadriglia
gna sull’incrociatore corazzato Vettor Pisani, partecipando alla idrovolanti di Venezia fu colto in tale destinazione dall’entrata
campagna di Cina. Durante la permanenza in quei mari, egli, in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale (24 maggio
che già aveva partecipato a bordo dell’incrociatore corazzato 1915), partecipando il giorno stesso alla prima missione di in-
Carlo Alberto agli esperimenti marconiani di telegrafia senza tercettazione di velivolo austriaco che stava attaccando la città.
fili a grande distanza, comprese l’importanza che sarebbe de- Primo pilota di Gabriele d’Annunzio, con lui partecipò ai
rivata da un impianto radiotelegrafico da installare a Pechino, voli su Trieste e su Pola compiendo 38 missioni di guerra, a
stabilendo in tal modo comunicazioni dirette con le navi nel volte anche due nello stesso giorno, quando nel corso di un
Mar della Cina. La realizzazione di una grande stazione te- volo di prova sulla laguna veneta il 21 dicembre del 1915 pre-
legrafica nella Legazione italiana di Pechino fu conseguita in cipitò trovando prematura morte.
tempi brevi con l’opera di un valente ufficiale, il tenente di Pilota valoroso, nel suo periodo di comando della squa-
vascello Mario Grassi (vds.). driglia sempre in prima linea nella difesa e nell’offesa, seppe
Nel novembre 1903 lasciò il comando della divisione oce-
anica, essendo stato nominato ministro della Marina. Egli intuì infondere nei suoi uomini coraggio e energia e organizzare al
meglio la base, i servizi e i mezzi, al tempo eterogenei e di
le esigenze dei nuovi tempi e si dedicò a una vasta opera di varia provenienza.
rinnovamento dando corso a un nutrito programma di costru- Fu sepolto nel cimitero di San Michele, isola della laguna
zioni navali, tra le quali si ricordano le quattro navi da battaglia nelle cui vicinanze il suo velivolo precipitò, in una tomba con
classe “Vittorio Emanuele”. Il suo ministero, che durò ininter- cippo marmoreo su cui è un’epigrafe di Gabriele d’Annunzio,
rottamente fino al 12 dicembre 1909, fu fecondo di provvedi- suo estimatore e amico. La Marina da subito volle onorarne la
menti legislativi, di disposizioni organiche, di nuove istituzio- memoria conferendogli la medaglia d’argento al valore milita-
ni e opere, genuina testimonianza del suo profondo impegno. re e intitolando a suo nome la Stazione idrovolanti di Venezia e
Nel 1903 fu nominato senatore del Regno e nel 1906 fu
promosso viceammiraglio. nel 1927 assegnandolo a una nave appoggio aerei che soprav-
visse al secondo conflitto mondiale.
Morì a Milano il 24 marzo 1910. Quasi riprendendo vigore
dallo stato agonico in cui era entrato, prima di spirare, pronun-
ciò le note parole di vita navale “tutti in coperta! tutti al posto
di manovra!”, espressione che confermava tutta la sua passio-
ne per le navi ed i suoi equipaggi.
In suo ricordo la Marina dedicò al suo nome un esploratore
in servizio dal 1916 al 1941.
La nave appoggio aerei Giuseppe Miraglia
in Mar Grande, Taranto. Circa 1938.