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386 Uomini della marina 1861-1946
OLIVA ROMEO determinazione imporre l’amara decisione di dirigere su Bona
(porto alleato in Algeria), meta sino ad allora ignota, in ottem-
Ammiraglio di squadra, uffi-
ciale dell’ordine militare d’Italia, peranza all’ordine pervenutogli dall’Alto comando della Mari-
na (Supermarina). In particolare convinse anche l’ammiraglio
medaglia d’argento al valore mi- Biancheri (vds.), comandante dell’8 Divisione navale, che più
a
litare (due concessioni), meda- volte chiese di affondare le navi, ad attenersi agli ordini, in
glia di bronzo al valore militare, questo confortato dal sostegno ricevuto dall’ammiraglio Ac-
croce di guerra al valore militare corretti (vds.), comandante della 9 Divisione navale, da lui
a
(due concessioni), croce al me- interpellato.
rito di guerra (due concessio- Con grande tristezza, dunque, e attanagliato dal dubbio se
ni), grande ufficiale dell’ordine questa sarebbe stata anche la decisione di Bergamini (solo in
della Corona d’Italia, ufficiale seguito avrebbe appreso che anch’egli aveva deciso di atte-
dell’ordine dei santi Maurizio e nersi scrupolosamente alle clausole dell’armistizio), volse la
Lazzaro, cavaliere di gran croce prora verso la costa africana per incontrare le forze navali alle-
dell’ordine della Repubblica Ita- ate. Dopo l’incontro con la formazione navale alleata, a bordo
liana. Sommergibilista. della quale si trovava l’ammiraglio Cunningham, comandante
Nato a Vallo della Lucania (Salerno) il 1° gennaio 1889,
fu ammesso all’Accademia Navale di Livorno nel 1907, con- alleato del Mediterraneo, e il generale Eisenhower, coman-
dante in capo delle forze alleate, e lo scambio di convenevoli
seguendo la nomina a guardiamarina nel 1911. Prese parte improntati alla correttezza navale, la flotta italiana diresse su
alla guerra italo turca del 1911-1912 , imbarcato sulla nave da Malta, ove giunse il mattino dell’11 settembre. All’arrivo il
battaglia Ammiraglio di Saint Bon e sull’incrociatore Amerigo comando delle Forze navali italiane passò all’ammiraglio Da
Vespucci. Nel biennio 1913-1914, sottotenente di vascello, fu Zara (vds.), più anziano.
destinato sull’incrociatore corazzato Marco Polo, dislocato in Lasciò il comando della 7 Divisione il 1° settembre 1944,
a
Cina, e poi trasferito al distaccamento della Marina a Pechi- assumendo nel febbraio 1945 il comando del Dipartimento mi-
no fino all’entrata dell’Italia nel primo conflitto mondiale (24 litare marittimo del Basso Tirreno (Napoli) fino al settembre
maggio 1915), quando rimpatriò per imbarcare sull’esplora- 1946, venendo nel frattempo promosso ammiraglio di squadra.
tore Cesare Rossarol. Nell’ottobre 1916 imbarcò, tenente di Fu poi comandante in capo del Dipartimento di Taranto fino al
a
vascello, quale ufficiale in 2 sul sommergibile H.1, per assu- marzo 1948, assumendo infine la carica di comandante in capo
mere nel dicembre 1917 il comando del sommergibile F.18, delle forze navali, che tenne fino al dicembre 1950.
iniziando una lunga attività di comando su unità subacquee, Il 1° gennaio 1952 lasciò il servizio per raggiunti limiti
che durerà quasi ininterrottamente ben dieci anni, fino al 1927. d’età.
Per l’attività in guerra meritò due medaglie d’argento ed una di Si spense a Roma il 17 maggio 1975.
bronzo al valore militare. Scomparve una figura che tanta importanza ebbe negli av-
Capitano di corvetta dal 1923 e capitano di fregata nel 1927,
dopo un periodo a terra alla direzione di munizionamento a venimenti conseguenti l’armistizio dell’8 settembre 1943, ri-
guardanti le Forze navali da battaglia, e la decisione di portarsi
Spezia e al ministero della Marina, Gabinetto del ministro, nel nei porti alleati. Molto merito dell’obbedienza a quello che fu
1932 ritornò sui sommergibili per un anno assumendo il co- definito il “più amaro degli ordini” lo si deve a lui.
a
mando della 2 Flottiglia. Capitano di vascello nel 1935, ebbe
il comando per due anni dell’incrociatore Gorizia e la carica
a
di capo di stato maggiore della 1 Divisione navale. Capo di OLIVIERI ANGELO
Gabinetto del ministro della Marina nel periodo 1938-1939, fu
successivamente promosso contrammiraglio nel gennaio 1939, Capitano di corvetta, meda-
a
capo di stato maggiore della 2 Squadra navale e dall’agosto glia d’oro al valore militare, ca-
a
1940 all’aprile 1943 comandante in 2 del comando Squadra valiere dell’ordine della Corona
sommergibili, conseguendo la promozione ad ammiraglio di d’Italia.
divisione nel 1941. Nell’agosto del 1943 guidò la divisione in Nato a Genova il 14 novem-
un frustrato tentativo di bombardamento del porto di Palermo bre 1878, fu ammesso all’Ac-
in mano alleata e centro di rifornimento. cademia Navale di Livorno nel
All’armistizio dell’8 settembre 1943, in comando della 1892, conseguendo la nomina a
a
7 Divisione con insegna sull’incrociatore Eugenio di Savo- guardiamarina nel 1897. L’anno
ia, sulla notte del 9 settembre mosse dalla Spezia con le altre successivo imbarcato sull’ariete
unità delle Forze navali da battaglia per La Maddalena, agli torpediniere Elba partecipò alla
ordini dell’ammiraglio Bergamini (vds.). Dopo l’attacco aereo campagna in Estremo Oriente
tedesco che portò all’affondamento della corazzata Roma, con toccando vari porti. Durante la
la scomparsa in mare del comandante in capo, del suo stato rivolta dei boxer del 1900, conseguita la promozione a sottote-
maggiore e di gran parte dell’equipaggio, quale ammiraglio nente di vascello, fu destinato a partire dal 5 giugno 1900 con
più anziano assunse il comando delle forze navali e, nel clima un piccolo distaccamento di marinai di soli dodici uomini alla
di sconforto e di incertezza che ne seguì, seppe con calma e difesa delle missioni religiose del Pe-Tang (Pechino), soste-