Page 409 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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Dizionario Biografico 409
La battaglia di Lissa in un dipinto di Constantine Volanakis, olio su tela 283x169. 1867. (Museo di Belle Arti, Budapest)
guerra e per il contegno ritenuto filo austriaco del comandante cessario, dominare i propri sentimenti e risentimenti. Infatti,
in capo della squadra sarda, contrammiraglio Giuseppe Albini senza perdere un sol posto, fu promosso contrammiraglio al
– egli riuscì con energia e sangue freddo a mantenere intatto termine della campagna e successivamente, marzo 1860, ebbe
e saldo di fronte all’equipaggio il proprio prestigio di coman- il comando di una divisione di sei moderne fregate, tra cui la
dante. Questi successi, però, gli crearono numerosi nemici, Maria Adelaide, sulla quale alzò l’insegna di ammiraglio con
che non mancarono di rivalersi dando un triste spettacolo di grande soddisfazione dei suoi estimatori, fra i quali Massimo
scarso cameratismo. Nel 1850 fu posto al comando del C.R.E. D’Azeglio. La scelta che Cavour, allora presidente del Consi-
e nel successivo periodo 1851-1853, al comando della fregata glio e ministro della Marina – dicastero che aveva separato da
a ruote Governolo, ebbe incidenti disciplinari e di navigazione quello della Guerra – fece nel conferire a Persano il comando
che fecero molto rumore nell’ambiente navale, dando adito a di una forza navale destinata a operare in quel periodo decisivo
numerose e forti critiche. Fu sbarcato e sottoposto a Consi- per l’Unità d’Italia, dimostrò che anch’egli, come D’Azeglio,
glio di guerra, che lo condannò alla retrocessione nel grado aveva riposto in lui profonda stima e fiducia.
per sei mesi, anche se tre mesi più tardi la cassazione annullò Persano seppe portare a termine brillantemente il suo inca-
la sentenza e nel 1855 il Re lo nominò suo aiutante di cam- rico, pur tra le ambiguità degli ordini di Torino e l’attivismo di
po onorario. Cadde così in disgrazia, facendo imbaldanzire i Garibaldi, dimostrando sagacia politica e abilità diplomatica e
suoi nemici, che non cessarono di infierire, tanto che dal 1853 riuscendo anche a convincere la gran parte degli ufficiali della
al 1859 fu tenuto lontano da ogni impiego operativo con la Marina napoletana a chiedere di passare nella Marina sarda o
nomina nel 1855 a comandante del porto di Genova, incarico in quella garibaldina. Tutte azioni che gli valsero la promozio-
che mantenne fino al 1857. Al comando della piccola squadra ne a viceammiraglio. Nel 1860, nel corso della seconda guer-
sarda che prese parte alla guerra di Crimea del 1855-1856 gli ra d’indipendenza, portatosi in Adriatico in conformità agli
fu preferito il parigrado meno anziano Orazio di Negro (vds.). ordini ricevuti da Cavour, sottopose ad assedio la fortezza di
Anche la squadra formata per la campagna franco-piemontese Ancona in concomitanza ad analoga azione condotta da terra,
in Adriatico del 1859 e aggregata alla squadra francese fu affi- riuscendo dopo vari tentativi a forzare il porto e ad avere ra-
data al parigrado meno anziano Edoardo Tholosano di Valgri- gione delle difese il 28 settembre. Per la vittoriosa conclusio-
sanche (vds.), mentre egli poté ottenere solo il comando della ne della campagna in Adriatico gli fu conferita dal Re la gran
nuova fregata a elica Carlo Alberto, rimanendo agli ordini del croce dell’ordine militare di Savoia. Fu poi la volta di Gaeta
collega. La sua accettazione del comando in tale mortificante e di altre piazze marittime dove i borbonici opponevano fiera
condizione fu la dimostrazione di quanto sapesse, quando ne- resistenza: per via diplomatica e con azioni di bombardamento