Page 411 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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                                                                          Tenente  colonnello  del  Corpo  delle  capitanerie  di  por-
                                                                       to, medaglia di bronzo al valore di Marina, croce al merito
                                                                       di guerra (tre concessioni), cavaliere dell’ordine della Corona
                                                                       d’Italia, dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro e dell’ordine
                                                                       coloniale della Stella d’Italia.
                                                                          Nato a Napoli il 29 ottobre 1880, dopo un periodo trascorso
                                                                       alle dipendenze delle ferrovie dello Stato, nel 1908 fu nomina-
                                                                                           a
                                                                       to applicato di porto di 2  classe. Dopo l’impiego in varie sedi,
                                                                       nel 1913 fu destinato in Libia, a Sirte, e l’anno successivo a
                     Il cacciatorpediniere britannico Khartoum, colpito e
                    successivamente affondato dal sommergibile Torricelli,  Tripoli, iniziando così un lungo periodo in terra d’Africa che
                   al comando di Pelosi, nello scontro del 23 giugno 1940  sarebbe durato ininterrottamente fino al 1927.
                             nello Stretto di Bab-el-Mandeb.              Ufficiale di porto nel 1914, militarizzato nel 1915 con il
                                                                       grado di capitano, trascorse il periodo  della  Grande Guerra
               militari in Spagna, quindi del Marcantonio Bragadin, del Lu-  (1915-1918) in varie sedi portuali libiche, distinguendosi in
               igi Settembrini e del Filippo Corridoni, sul quale ebbe la pro-  missioni  di  ricognizione  lungo  la  costa,  nell’organizzazione
               mozione a capitano di corvetta. L’entrata in guerra dell’Italia   dei rifornimenti alle truppe dell’Esercito impegnate in opera-
               nel secondo conflitto mondiale (10 giugno 1940) lo colse in   zioni antiguerriglia, tenendo buoni rapporti con i capi tribali,
               comando del sommergibile Torricelli, che aveva trasferito da   acquisendo una conoscenza capillare del territorio. Nel 1917
               Taranto al Mar Rosso entrando a far parte del gruppo dislocato   fu insignito di medaglia di bronzo al valore di Marina per il
               a Massaua. Alla prima missione di guerra, in agguato in im-  salvataggio di un ascaro naufrago. Nel 1922, nella rioccupa-
               mersione nello stretto di Bab-el-Mandeb il 23 giugno fu sotto-  zione del Misuratino, gli fu affidato il comando dell’operazio-
               posto a violenta caccia da parte di unità britanniche, subendo   ne di sbarco nella località di Bu Sceifa, arditamente effettuata
               danni tali da dover emergere e ingaggiare lungo e impari com-  sotto il fuoco dei ribelli. L’anno seguente fu promosso maggio-
               battimento contro numerose unità, tre cacciatorpediniere e due   re per merito di guerra.
               cannoniere; riuscì col cannone a colpire il nuovo cacciatorpe-  Passata la bufera della guerra, durante la quale meritò la
               diniere britannico Khartoum, che successivamente affondò, e   concessione di tre croci al merito di guerra, e della pacificazio-
               una cannoniera, danneggiandola; dopo violento ingaggio an-  ne, rimase a disposizione del ministero delle colonie in Libia
               che ravvicinato con le mitragliere, ordinò l’autoaffondamen-  fino al novembre 1927. Collocato in ausiliaria nell’aprile 1928,
               to del battello. Naufrago con l’equipaggio venne recuperato e   nello stesso anno fu promosso tenente colonnello di porto.
               fatto prigioniero. Per il comportamento in azione meritò la più   Si spense a Lumanie (Abissinia) il 30 giugno 1932.
               alta ricompensa al valore militare.                        Ufficiale di porto di eminenti qualità professionali e uma-
                  Rimpatriato nel 1945, riprese servizio e, promosso capi-  ne, il cui nome fu assegnato a un guardacoste della Guardia
               tano di fregata, fu destinato al comando del gruppo sommer-  costiera nel 2004, tutt’oggi in servizio.
               gibili di Taranto e poi, 1948-1949, al comando del cacciator-
               pediniere Alfredo Oriani. Promosso capitano di vascello nel
               1948,  l’anno  successivo,  quando  l’Italia  ebbe  dalle  Nazioni   PERDUCCHI ENRICO
               Unite il mandato fiduciario della Somalia, fu destinato a Mo-
               gadiscio  in  qualità  di  comandante  di  Marina,  incarico  che   Capitano  di  corvetta,  croce
               resse fino all’agosto del 1951, quando fu rimpatriato. Dopo   al  merito  di  guerra,  cavaliere
               aver tenuto il comando del Gruppo forze costiere a Venezia   dell’ordine  della  Corona  d’Ita-
               nel 1952-1953, imbarcò come capo di stato maggiore della 2 a   lia e dell’ordine coloniale della
               Divisione navale per essere destinato, nel 1954, al comando   Stella d’Italia. Esploratore, geo-
               militare marittimo autonomo della Sicilia in qualità di capo   grafo.
               di stato maggiore. Promosso nel 1957 contrammiraglio, rico-  Nato  a  Perugia  il  2  luglio
               prì l’incarico di ispettore della divisione scuole della direzione   1873,  dopo  la  fanciullezza  tra-
               generale del C.E.M.M.; ammiraglio di divisione nel 1961, fu   scorsa nella  tenuta  paterna  di
               comandante delle forze di dragaggio e quindi a Messina, 1962,   Podenzano  (Piacenza),  a  sedici
               comandante del comando militare marittimo autonomo della   anni, nel 1889, intraprese la via
               Sicilia. Ammiraglio di squadra a fine 1963, dopo essere stato   del mare, volontario nel C.R.E.,
               destinato presso l’ufficio del segretario generale della Marina   imbarcando sulle navi ausiliarie
               fu comandante del Dipartimento militare marittimo di Taranto   America  e  Città  di  Genova.  Sottocapo timoniere  negli anni
               dal 1966 al 1969, quando fu collocato in ausiliaria.    1891-1892, imbarcò sull’avviso ad elica Staffetta, al comando
                  Morì presso Sibari il 24 ottobre 1974 per incidente auto-  del capitano di fregata Giorgio Sorrentino (vds.), alle dipen-
               mobilistico.                                            denze del quale rimase a lungo in Somalia, prendendo parte
                  Per onorarne la memoria la Marina diede il suo nome a un   ai lavori per la determinazione delle coordinate geografiche di
               sommergibile della classe “Sauro” (III serie) in servizio dal   Itala, Merca, Brava e Mogadiscio. Secondo capo timoniere nel
               1988.                                                   1894-1895, fu assegnato quale segretario al console d’Italia a
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