Page 431 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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               di 1  classe senza spade. Fu quindi destinato alla 148 Squadri-
               glia aeromarittima, dislocata in Africa Settentrionale e, nell’a-
               gosto 1943, assunse il comando del cacciatorpediniere Gra-
               natiere, passando lealmente attraverso le clausole armistiziali
               di settembre. A dicembre dello stesso anno fu destinato alla
               Maddalena quale comandante della difesa militare marittima.
                  Il  10  aprile  1944  fu  incaricato  di  condurre  una  delicata
               missione a Bastia (Corsica), dove si erano verificati incidenti
               fra marinai italiani e francesi, prendendo imbarco con il capo
               squadriglia tenente di vascello Primo Sarti (vds.) sul MAS 505,
               al comando del sottotenente di vascello Carlo Sorcinelli (vds.).
               Lasciata La Maddalena, del tutto ignaro dell’ammutinamento
               che cinque membri dell’equipaggio si apprestavano a compie-
               re, dopo due ore di navigazione, tre di essi aprirono proditoria-
               mente il fuoco sui tre ufficiali, uccidendoli. Solo egli ebbe il
               tempo di reagire e, tra l’equipaggio che assistette passivo, solo
               il timoniere cercò di immobilizzare uno degli assassini ma fu
               ferito gravemente. Gli ammutinati diressero poi per Porto San-
               to Stefano, consegnando l’unità alle autorità tedesche.
                  L’episodio non fu subito noto: sia il comando germanico
               sia quello della X M.A.S. del comandante Borghese (vds.) non
               apprezzarono l’ammutinamento con l’eliminazione dei tre uf-
               ficiali, ritenendolo non ascrivibile a motivazioni ideologiche,
               quanto piuttosto a interessi personali o addirittura venali e pur
               con ciò, preferirono non dare pubblicità.
                  Nel corso dei processi del dopoguerra due degli omicidi
               sfuggirono alla giustizia essendo fuggiti in Argentina, il terzo
               omicida e gli altri due cospiratori, tra amnistia, derubricazione
               ed estinzione dei reati, scontarono pochi anni di carcere.
                                                                        La fregata borbonica Regina Isabella, che al comando di Pucci
                                                                              prese parte alla campagna in Adriatico del 1848.
               PUCCI FERDINANDO
                                                                       Principe Carlo, partecipò alla spedizione di una divisione na-
                  Viceammiraglio,  grande                              vale borbonica contro il Bey di Tripoli, distinguendosi nella
               ufficiale dell’ordine dei santi                         cattura  di  una  goletta  tripolina.  Ebbe  ulteriori  imbarchi,  tra
               Maurizio e Lazzaro.                                     i quali il comando della goletta Sibilla. Dal 1840 al 1844 fu
                  Nato a Palermo il 2 giu-                             destinato al Real Corpo dei cannonieri. Promosso capitano di
                                                                                                      a
               gno  1800,  fu  ammesso  nel                            fregata nel 1844, fu comandante in 2 della fregata Partenope
               1809,  a  soli  nove  anni,  alla                       e comandante del brigantino Intrepido. Prese poi parte, in co-
               Real  Accademia  di  Marina,                            mando della fregata Regina Isabella, alla campagna in Adria-
               che dal 1805 al 1816 fu tra-                            tico del 1848 e quindi alla campagna di Sicilia del 1848-1849.
               sferita a Palermo a seguito                                Capitano di vascello nel 1849, fu comandante di Marina
               dell’insediamento  a Napoli                             a Palermo, e poi del Dipartimento marittimo di Messina. Dal
               del governo di Giuseppe Bo-                             1856 al 1860 fu comandante del Dipartimento militare maritti-
               naparte  e  poi  di  Gioacchino                         mo di Castellammare di Stabia, sede del più importante cantie-
               Murat. Conseguita la nomina                             re navale del Mezzogiorno. Per il lodevole modo con cui assol-
               a  guardiamarina  nel  1812,                            se tale incarico fu insignito della commenda del reale ordine
               dopo un breve imbarco su     (Internet, sito Famiglia Pucci)  di Francesco I. All’entrata di Garibaldi a Napoli (9 settembre
               una cannoniera siciliana, nel                           1860), aderì alla Marina dittatoriale, venendo promosso con-
               1813 imbarcò sul vascello inglese Edinburgo prendendo parte,   trammiraglio.
               sempre a bordo di lance armate, allo sbarco delle truppe an-  Con tale grado, per il prestigio di cui era circondato, il mi-
               glo siciliane a Viareggio e, l’anno successivo, al blocco e resa   nistro  della  Marina,  luogotenente  generale  Luigi  Menabrea,
               di Genova. Per aver seguito il re Ferdinando IV in Sicilia fu   con decreto del dicembre 1861, volle nominarlo comandante
               decorato della medaglia d’onore di bronzo e per l’ardito com-  generale del Dipartimento settentrionale (Genova); nel 1863 fu
               portamento nella campagna anglo napoletana contro Genova   promosso viceammiraglio.
               ricevette la decorazione della croce di cavaliere del reale ordi-  Lasciò il servizio nel marzo 1864 con la nomina ad aiutante
               ne militare di San Giorgio della Riunione.              di campo onorario di S.M. il Re.
                  Nel  1828,  tenente  di  vascello,  imbarcato  sul  brigantino   Morì a Napoli il 28 dicembre 1877.
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