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434 Uomini della marina 1861-1946
Promosso nel 1931 maggiore generale ritornò a Roma con PULLINO GIACINTO
l’incarico di direttore generale delle costruzioni navali e mec- Ispettore generale del Corpo
caniche, che tenne fino al 1935. In questo periodo diede vi- del genio navale, commendatore
goroso e razionale impulso alle nuove costruzioni ideando e dell’ordine della Corona d’Ita-
propugnando per le grandi navi il torrione corazzato per accen- lia, ufficiale dell’ordine dei santi
trare tutti i servizi di comando e di governo, con eliminazione Maurizio e Lazzaro. Studioso e
delle sovrastrutture che costituivano facile e indifeso bersaglio sperimentatore di idraulica ap-
e che fu in seguito adottata per le navi da battaglia rimodernate, plicata alle navi in movimento e
per le nuove ”35.000” e per gli incrociatori delle ultime serie delle tecniche di varo. Ideatore
delle classi “Condottieri”. Generale ispettore nel 1935 assunse e costruttore del primo sommer-
la presidenza del Comitato progetti navi mettendo in chiara gibile italiano, pioniere della na-
luce le sue peculiari attitudini di progettista geniale, soprattut- vigazione subacquea. Progettista
to con le grandi navi da battaglia da 35.000 t, le “Littorio”, e navale, autore di testi tecnici. Deputato al Parlamento.
cimentandosi anche in uno studio e progetto preliminare di una Nato a Castellamonte (Ivrea) il 24 gennaio 1837, dopo la
nave portaerei da 14 000 t e 38 nodi di velocità. laurea in ingegneria idraulica e architettura civile consegui-
A seguito delle leggi razziali emanate nel 1938 dal regime
allora al potere, egli fu nel 1939 dispensato dal servizio perma- ta presso l’Università di Torino entrò per concorso nel Corpo
degli ingegneri costruttori navali della Marina sarda, venen-
nente e collocato in congedo assoluto. do nel 1862 promosso sottoingegnere di 3 classe nel nuovo
a
Le gravi perdite subite dalle unità da battaglia nel corso
dell’azione aerea britannica su Taranto nella notte sul 12 no- Corpo del genio navale. L’anno successivo imbarcò sulla fre-
gata a elica Carlo Alberto per attendere all’insegnamento dei
vembre 1941 consigliarono l’allora sottosegretario di Stato per guardiamarina; promosso nel 1864 sottoingegnere di 2 classe,
a
la Marina, ammiraglio Domenico Cavagnari (vds.), di avva- fu destinato a Castellammare di Stabia con l’incarico di inse-
lersi ancora una volta della sua geniale opera di valente in- gnante alla Scuola di applicazione per gli allievi ingegneri, per
gegnere navale e organizzatore, opera che egli prestò sempre la quale redasse il testo sulla resistenza dei materiali e sulla
senza condizioni e senza risentimenti nell’interesse supremo meccanica applicata. Nel 1868, promosso sottoingegnere di 1 a
del Paese. Nel frattempo il decreto col quale era stato posto in classe, assunse a Livorno la direzione per il servizio dei bacini
congedo fu revocato e posto successivamente a disposizione e la sorveglianza dei lavori che per conto del ministero ese-
rimanendo alle dipendenze del ministero fino alla dichiarazio- guiva il locale cantiere navale, passato da poco alla gestione
ne dell’armistizio (8 settembre 1943). Perseguitato per la sua privata nella persona dell’ingegnere Orlando, famiglia di noti
origine ebraica dalle occupanti forze germaniche e della R.S.I., imprenditori italiani della cantieristica navale, meritando la
nel gennaio del 1944 fu arrestato e sottoposto a pesanti interro- prima onorificenza, cavaliere dell’ordine della Corona d’Italia.
gatori durante i quali tenne sempre un comportamento in linea Dopo un breve imbarco nel biennio 1872-1873 sulla fregata
con le leggi dell’onore militare. corazzata Roma, durante il quale ebbe un encomio dal ministro
Liberato il territorio nazionale e terminata la guerra in Eu-
ropa, nel giugno del 1946 fu nominato presidente dell’Istituto della Marina per la lodevole condotta e l’encomiabile servizio
a
svolto a bordo, fu, ingegnere di 2 classe, nuovamente destina-
nazionale per le esperienze di architettura navale, che manten- to al cantiere di Castellammare di Stabia con l’incarico di vice
ne fino al 1961, dando un decisivo impulso alle attività della direttore delle costruzioni navali, dove dimostrò ampiamente
vasca navale e agli studi sistematici sulle eliche e carene. In le sue qualità di insigne matematico studiando, con l’ausilio
seguito, essendo l’esistente vasca navale non più adeguata ai di modellini, la resistenza dei liquidi sugli scafi delle navi in
progressi della tecnica navale, volle e sostenne con vigore per movimento.
anni, nonostante gravi difficoltà per il reperimento di fondi, la Nel 1876 varò il Duilio, prima corazzata a torri girevo-
costruzione dei nuovi grandi impianti che, auspice la Marina, li progettata dall’ispettore del genio navale Benedetto Brin
furono in seguito eretti e che rappresenteranno quanto di me- (vds.), ministro della Marina, e lo fece in maniera così perfetta
glio esista oggi in Europa nel campo degli studi navali. e felice che il Re che presenziò all’evento, lo nominò motu
Si spense a Sorrento il 16 luglio 1961. proprio ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia. Dopo que-
Il generale Pugliese sarà ricordato dalla Marina Militare a
come realizzatore energico, dalla vasta preparazione, uomo sto episodio fu promosso ingegnere di 1 classe e assunse la
direzione del cantiere dando avvio alla sua specializzazione
integro nella sua devozione alla Forza Armata.
sulle tecniche di varo, tanto che sarà richiesto da tutti i cantieri
nazionali per sovrintendere ai diversi vari delle navi da guerra.
Nel 1880, ingegnere capo di 1 classe (per cambio di desi-
a
gnazione dei gradi), fu destinato a Livorno come capo dell’Uf-
ficio tecnico che doveva sorvegliare i lavori di costruzione del-
la nuova corazzata Lepanto, della quale diresse brillantemente
le operazioni di varo nel febbraio del 1883, già nel grado di
direttore del genio navale. Fu quindi trasferito a Spezia, dove
assunse la direzione delle costruzioni navali del locale arsena-
le, carica che mantenne fino al 1889. Qui, sotto la sua illumina-

