Page 485 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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scoglio della Secca della Galiola, rendendo impossibile, no- donando il suo salvagente a un marinaio inesperto del nuoto e
nostante i tentativi, il ritorno alle normali condizioni di galleg- inabissandosi con la nave.
giamento. Compiute le distruzioni e accentuato il danneggia- Il cosciente sacrificio della vita fu premiato con la conces-
mento, l’equipaggio abbandonò il battello e si mise in salvo su sione della più alta ricompensa al valore militare.
un’imbarcazione a vela del vicino faro, venendo poi catturato,
mentre Sauro si allontanò su un’imbarcazione a remi per ten-
tare lo sbarco su un altro punto della costa, venendo anch’egli SCAPIN GIOVANNI
preso prigioniero e portato a Pola. Qui, dopo vari interrogatori, BATTISTA
riconosciuto da gente del posto ma misconosciuto dalla ma- Ammiraglio di squadra, ca-
dre nel tentativo di salvarlo, fu condannato per alto tradimento valiere dell’ordine militare di
all’impiccagione, in quanto cittadino austriaco arruolato come Savoia, medaglia d’argento al
combattente di nazione nemica, sentenza che fu eseguita la valore militare (tre concessioni),
sera del 10 agosto 1916. croce al merito di guerra (due
Per il suo estremo sacrificio e la completa dedizione all’Ita-
lia gli fu assegnata la massima onorificenza al valore militare. concessioni), cavaliere di gran
croce decorato del gran cordone
La salma fu sotterrata la sera stessa della morte senza avello dell’ordine della Corona d’Italia,
e indicazioni in un angolo non conosciuto dell’ospedale della commendatore dell’ordine dei
Marina a Pola. Nel gennaio del 1919, a Pola ormai italiana, la santi Maurizio e Lazzaro, uffi-
salma fu esumata ed ebbe degna sepoltura nel cimitero. Essen- ciale dell’ordine coloniale della
do poi Pola, per le note vicende del Trattato di pace, assegnata Stella d’Italia.
alla Iugoslavia, dal 7 marzo del 1947 le spoglie dell’eroe ca- Nato a Padova il 18 aprile 1876, fu ammesso all’Accade-
podistriano riposano nel Tempio Votivo del Lido di Venezia. mia Navale di Livorno nel 1891, conseguendo la nomina a
La Marina, memore del suo eroe e volendo tramandare il
ricordo del patriota, diede nel 1926 il suo nome a un cacciator- guardiamarina nel 1896. Dopo i consueti imbarchi da giovane
ufficiale su unità maggiori, nel 1903-1905, tenente di vascello,
pediniere della classe omonima, che affondò in combattimento fu in Cina con gli incrociatori corazzati Vettor Pisani e San
nel 1941 in Mar Rosso, e nel 1976 a un sommergibile radiato Marco. Dopo il rimpatrio fu aiutante di bandiera del coman-
dal servizio nel 2002.
dante della piazza di Taranto e poi del comandante in capo
del Dipartimento militare marittimo di Spezia. Prese parte alla
guerra italo turca del 1911-1912 in comando della nave ausi-
SCALIA GIORGIO
liaria Volta e, dopo il conflitto, di torpediniere.
Sottotenente di vascello, me- Durante la Grande Guerra (1915-1918) ebbe dapprima il
daglia d’oro al valore militare comando di torpediniere operanti nel Basso Adriatico, quin-
alla memoria. Campione nazio- di, promosso capitano di corvetta nell’agosto del 1915, del ri-
nale di nuoto. morchiatore d’alto mare Atlante, impegnato in Tirreno contro
Nato a Roma il 18 aprile l’attività clandestina di rifornimento dei sommergibili nemici.
1917, partecipò ai giochi Lit- Nell’ottobre dello stesso anno passò sull’ariete torpedinie-
a
toriali del 1934 (campionato re Piemonte, come comandante in 2 , aggregato in Egeo alla
nazionale), classificandosi pri- squadra britannica in operazioni di bombardamento contro
mo nei 100 m dorso. L’anno costa. Fu poi in comando del cacciatorpediniere Granatiere,
successivo entrò all’Accademia dell’incrociatore torpediniere Montebello e dell’11 Squadri-
a
Navale di Livorno, conseguendo glia torpediniere costiere. Per l’attività svolta con la squadri-
nel 1938 la nomina ad aspirante glia, in particolare durante il ripiegamento dalla linea dell’I-
guardiamarina. Dopo un anno di sonzo, gli fu conferita la prima medaglia d’argento al valore
imbarco sull’incrociatore Emanuele Filiberto Duca d’Aosta, militare.
dove fu promosso guardiamarina, nell’agosto del 1939 fu tra- Promosso capitano di fregata nel novembre del 1917, as-
sferito sulla torpediniera Vega con l’incarico di direttore del sunse nello stesso mese servizio presso il Dipartimento mi-
tiro, venendo colto dall’entrata in guerra dell’Italia nel secon- litare marittimo di Venezia e nel maggio 1918 fu nominato
do conflitto mondiale (10 giugno 1940) nel grado di sottote- comandante della flottiglia MAS dell’Alto Adriatico, con la
nente di vascello. quale condusse numerose missioni di guerra, tra cui il forza-
Il 10 gennaio del 1941, nel corso di un attacco a una forma- mento della base di Pola del 14 maggio 1818, che gli valse
zione navale britannica nel Canale di Sicilia il Vega, al coman- la seconda medaglia d’argento, e l’avvicinamento del mezzo
do del capitano di fregata Giuseppe Fontana (vds.), fu ripetu- d’assalto “mignatta”, con il quale fu affondata la corazzata au-
tamente colpito e immobilizzato. Nel corso del combattimento striaca Viribus Unitis a Pola nella notte sul 1° novembre 1918,
rimase serenamente al suo posto dirigendo poi personalmente azione per la quale fu insignito della croce di cavaliere dell’or-
il tiro del pezzo prodiero, unico ancora in grado di reagire, fin- dine militare di Savoia. Ricevette una terza medaglia d’argento
ché, a seguito dell’ordine di abbandonare la nave ormai in pro- al valore militare per altre incursioni lungo la costa nemica tra
cinto di affondare, si prodigò al salvataggio dell’equipaggio il maggio e l’ottobre 1918.

