Page 487 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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Il sergente palombaro Schergat viene decorato
della medaglia d’oro al valore militare da
Umberto di Savoia luogotenente del Regno,
alla presenza, da sinistra, del capitano di
corvetta Umberto Notari, dell’ammiraglio
Charles Morgan della Marina britannica
(già comandante della corazzata Valiant),
del duca d’Aosta, dell’ammiraglio Parona e
del capitano di vascello Forza, speaker della
cerimonia. Taranto, marzo 1945.
tecipando alla guerra di liberazione nel ricostituito Gruppo nell’aprile 1943, quando attaccato nelle acque della Tunisia da
mezzi d’assalto. Congedato nel novembre 1945, fu iscritto nel formazioni di caccia bombardieri, difese con strenua resistenza
ruolo d’onore nel grado di 2° capo palombaro. la propria motosilurante e la sezionaria, ponendo in salvo gli
Morì a Trieste il 25 marzo 1996; nell’anniversario dell’im- equipaggi e abbandonando l’unità solo dopo l’affondamento.
presa di Alessandria, il 19 dicembre del 2003, le spoglie furo- Il 15 agosto 1943, nelle acque della Calabria, non esitò a
no tumulate con gli onori militari nella nuova tomba realizzata portare audacemente l’attacco a due incrociatori avversari,
dal Comune nel riquadro militare del cimitero cittadino. colpendone uno. Per questa sua azione e per le precedenti mis-
sioni belliche condotte in circostanze che richiedevano este-
nuanti agguati e coraggiose azioni offensive, fu insignito di
SCIALDONE ANTONIO medaglia d’oro al valore militare. Partecipò quindi alla guerra
di liberazione, operando in Adriatico al comando di una mo-
Ammiraglio di squadra, me- a
daglia d’oro al valore militare, tosilurante in appoggio all’8 Armata britannica per lo sbarco
di “commando” e informatori su coste controllate dalle forze
medaglia d’argento al valore mi- germaniche.
litare (due concessioni), medaglia Nel dopoguerra, conseguita nel 1947 la promozione a te-
di bronzo al valore militare (due nente di vascello, operò nella bonifica e nello sminamento dei
concessioni sul campo), croce di porti dell’Alto Adriatico. Fu poi destinato presso il Centro su-
guerra al valore militare (quattro bacqueo del Varignano (La Spezia), dove conseguì il brevetto
concessioni di cui una sul cam- di sommozzatore e quello di incursore. Capitano di corvetta
po), grande ufficiale dell’ordine nel 1953 e capitano di fregata nel 1956, ebbe il comando del-
al merito della Repubblica Italia- la fregata Canopo, e promosso capitano di vascello nel 1964,
na. Incursore, sommozzatore. fu comandante dell’incrociatore lanciamissili Giuseppe Gari-
Nato a Rimini (Forlì) il 6 gennaio 1917, conseguito il di-
ploma di capitano di lungo corso presso l’Istituto nautico di baldi (1967-1968). Con la promozione a contrammiraglio, nel
1969, ebbe l’incarico di capo del 1° reparto dello stato mag-
Venezia nel 1935, l’anno seguente fu ammesso al corso allievi giore della Marina e poi il comando del Raggruppamento su-
ufficiali di complemento presso l’Accademia Navale di Li- bacquei ed incursori della Marina (1973-1975), che mantenne
vorno, conseguendo la nomina a guardiamarina nel 1937. Nel anche da ammiraglio di divisione fino all’assunzione del Co-
biennio 1938-1939 prestò servizio in Africa Orientale, imbar- mando militare marittimo autonomo della Sicilia.
cato sui cacciatorpediniere Tigre e Pantera, quindi fu destinato Conseguì la promozione ad ammiraglio di squadra il 5 gen-
alle Scuole C.R.E.M. di Pola, ove lo colse l’entrata dell’Italia naio 1977, al passaggio in ausiliaria per raggiunti limiti d’età.
nel secondo conflitto mondiale (10 giugno 1940). A domanda Morì alla Spezia il 7 febbraio 1998.
fu destinato alla 1 Flottiglia MAS alla Spezia, quindi, a par- Straordinaria figura di combattente, la cui complessiva at-
a
tire da marzo 1941, alla 3 di stanza a Lero dove, promosso tività bellica si compendia in cinque anni d’imbarco su unità
a
sottotenente di vascello, operò nelle acque dell’Egeo, in quelle sottili e veloci, nel corso dei quali ebbe trentuno scontri con il
libiche e lungo le coste dell’Africa Settentrionale, in comando nemico, affondò o danneggiò cinque unità avversarie, fu a sua
di motosiluranti e di pescherecci armati impiegati nella lotta volta affondato tre volte, sempre sostenuto da animo fermo,
antisommergibile. Da ricordare l’azione del 21 marzo 1942, spirito combattivo, coraggio e determinazione. Ne fanno fede
quando, comandante del motoveliero Sant’Antonio, affrontò le numerose decorazioni al valore militare di cui fu insigni-
un sommergibile inglese tentando di speronarlo con ripetuti to, la menzione in due bollettini di guerra, il trasferimento nel
attacchi. Per tale azione fu insignito della prima medaglia d’ar- servizio permanente effettivo e la promozione per merito di
gento al valore militare. La seconda la meritò un anno dopo
guerra.

