Page 533 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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                  Nel corso della guerra italo turca (1911-1912) fu a Tripoli
               al comando del dirigibile P.3, effettuando voli offensivi e di
               ricognizione sulle linee nemiche, meritando la croce di cava-
               liere dell’ordine militare di Savoia. Conclusa la campagna di
               Libia, fu destinato al ministero della Marina quale capo della
               sezione aeronautica dello stato maggiore, dove ebbe modo, tra
               l’altro, di sperimentare l’idrovolante costruito su progetto del
               tenente di vascello Mario Calderara (vds.) a Spezia. Dopo tre
               anni dedicati interamente a dirigibili e al volo, nel 1913 imbar-
               cò in qualità di comandante sulla torpediniera costiera 9 PN e,
               scoppiata la guerra europea (24 giugno 1914), essendo l’Italia
               ancora  neutrale,  rientrò  nell’alveo  dell’Aviazione  di  Marina
                               a
               come ufficiale in 2  dell’incrociatore Elba, ai lavori di trasfor-
               mazione in nave appoggio idrovolanti a Venezia, ricoprendo
               anche gli incarichi di capo del parco aerostatico e di direttore
               della scuola osservatori.
                  Promosso capitano di corvetta nei primi mesi del 1915, con
               l’Elba si trasferì a Brindisi, dove l’unità svolse sin dall’inizio
               dell’entrata in guerra dell’Italia (24 maggio), a mezzo degli
               idrovolanti  imbarcati,  compiti  operativi  di  ricognizione  nel
               Basso Adriatico e di difesa della base. In settembre sbarcò e
               fu destinato a Venezia per dirigervi la neo costituita direzione
               dei servizi aeronautici dell’Alto Adriatico, assumendo inoltre
               il comando del dirigibile P.4, dislocato sull’aeroscalo di Cam-
               palto e svolgendo compiti di formazione dei nuovi piloti. Nel
               1916, in aprile, assunse il comando del nuovo dirigibile M.6,
               appena approntato e dotato delle più moderne tecnologie di
               condotta del volo e di offesa. Con tale mezzo in settembre ef-
               fettuò un’ardita azione di bombardamento sul porto di Lussino   Il capitano di vascello Valli con il colonnello R.A. Giuseppe
               (Istria), e circa due mesi dopo ne portò a termine un’altra su   Valle della neo costituita Accademia Aeronautica, fotografati nei
               Sebenico. Operazioni che gli valsero la medaglia d’argento al   giardini dell’Accademia Navale. Livorno, novembre 1924.
               valore militare.
                  Nella primavera del 1917 fu promosso capitano di fregata e   in particolare sull’impiego dei siluri. Nel 1923, dopo la promo-
               gli furono contemporaneamente affidati a Taranto il comando   zione a capitano di vascello, data la sua esperienza ricevette
               dell’Etruria e la direzione della Scuola di aviazione; nel 1918   dal vice commissario per l’Aeronautica il compito di costituire
               ritornò a Venezia al suo precedente incarico, questa volta reso   l’Accademia della neonata Regia Aeronautica, che nei primi
               molto  più  impegnativo  e  oneroso  dall’aumentato  numero  di   anni ebbe sede a Livorno presso l’Accademia Navale. Rimase
               squadriglie di velivoli di vario tipo e di dirigibili dipendenti.   a capo dell’Istituto fino al 1926 per tornare a essere imbarca-
               In questo nuovo incarico diede il massimo delle sue capacità   to, prima sulla corazzata Andrea Doria come comandante e
               organizzando e portando a termine numerose missioni e opera-  quindi sulla corazzata Conte di Cavour nelle funzioni di capo
               zioni, tra le quali merita ricordare quella contro la base di Pola   di stato maggiore dell’Armata navale (1926-1928), venendo
               per la complessità della funzione di coordinamento espletata   promosso contrammiraglio. Proseguì in carriera con la nomina
               causa i vari e numerosi mezzi aerei della Marina e dell’Esercito   a sottocapo di stato maggiore, incarico che tenne nel periodo
               e navali coinvolti, prendendo direttamente parte al volo. Per la   1929-1932, in parte nel grado di ammiraglio di divisione.
               pianificazione e l’organizzazione di tale azione, gli fu concessa   Nell’ottobre  del  1932  imbarcò  come  comandante  della
               la croce al merito di guerra. Inoltre fece sì che i piloti della   4 Divisione  navale  con  insegna  sull’incrociatore  Alberto  di
                                                                        a
               Marina americana addestrati in Italia dessero il loro contributo   Giussano e nel 1934, ammiraglio di squadra, fu membro del
               in modo autonomo ma inseriti nel dispositivo delle forze aeree   Consiglio superiore coloniale e direttore generale del persona-
               italiane alle sue dipendenze. A riconoscimento della sua opera,   le e dei servizi militari. Trasferito nella posizione di ausiliaria
               il governo degli Stati Uniti lo decorò con la Navy Cross.   nel 1938, fu nel 1941 richiamato in servizio e nominato capo
                  Per il servizio prestato durante la guerra fu decorato della   della sottocommissione per la Marina presso la commissione
               croce di ufficiale dell’ordine militare di Savoia. Nel 1919 fu   italiana per l’armistizio con la Francia.
               destinato al ministero presso l’Ispettorato dell’aviazione per   Nel 1947 fu esonerato dal richiamo e nel 1948 collocato a
               circa un anno. Riprese quindi di nuovo il mare a bordo in co-  riposo. Nel 1939 era stato nominato senatore del Regno.
               mando della cannoniera Capitano Verri, destinata nel Levan-  Si spense a Roma il 9 novembre 1949.
               te. Questo periodo di imbarco terminò a fine 1921, quando fu   Della sua lunga e brillante carriera lasciò un libro di me-
               richiamato di nuovo all’Ispettorato dell’aviazione, dove diede   morie, Tra mare e cielo. Vita di un uomo fortunato, edito dalla
               impulso all’attività di ricerca sui velivoli e sul loro armamento,   Cassa di risparmio di Terni e Narni e dato alle stampe dal nipo-
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