Page 525 - 1992 - XVIII Congresso Internazionale di Storia Militare
P. 525

GUEJUlA  GIVII.E  E CUf.'RlVI ISPANO·AM'ERJCANA          491

       Bonamico(47)_  Lo stesso Bonllmìco nel  1895 si  era dimosrraro buon profeca, scri-
       vendo che "L'Eur.opa assisterà srupefurra, rea  non molto, allo spercacolo di una Mi-
       nerva  nautica  (la  U.S.  Navy- N.d.a.)  emergente,  in  pieno assetto di guerra, dal
                                                   4
       cervello di  una  nazione  cosciente dei  suoi grandi desrini"<8>_
           Dai suoi ampi commenti e, con chiarezza e linearirà aoco.ra maggiore, da quelli
       di  A. V.  Vecchj  beo  risaltano gli  ammaestramenti  della  guerra.  Vecchj scrive:
           allo Yalu, a Cavi re, a Sa oriago. l'unica a rma veramente decisiva c: formidabile
           fu il cannone, niente altro che il cannone. Tanto iJ siluro che lo sperooe, armi
           d'occasione o di disperazione, il  cui uso non è possibile che in un combatti-
           mento serratO a brevissime distanze, non rappresentarono alcuna parre ... Da
           queste tre a~:ioni  navali combattute con navi ed armi moderne, sgorga un in-
           scgnamenro che ogni altro eclissa: armare le  proprie navi di molri  cannoni
           e ben difenderle dall'offesa dci cannoni nemici. Quindi in una nave da batta-
           glia veramente moderna deve esistere un perfetto equilibrio tra le sue facoltà
           offensive e quelle difensive. Una nave di linea poco veloce, ma che possegga
           quesre due qualità, sarà sempre da preferisi ad una nave più veloce,  ma defi-
           ciente,  per esempio, di  facoltà  difensive (49>.
           Ma è nel campo della grande strategia che la guerra ispano-americana si rive-
        la determinante. Essa eleva gli Srad Uniti al rango di grande poren.za mondiale rea-
        lizz.ando gli obiettivi di A. T. Maha.n, e non casualmente il  maesrro della srrategia
        navale di ieri e oggi nel  1898 fa  pane deJio Strate;:ical Board che ha l'alm direzione
       della  gue{ra.
           Come scrive nel  191 O il generale i calia no De Chaurand, gli S12ti  Uoiri  una
        volta  conclusa la marcia verso la costa occidentale si  smnno espandendo verso  il
                                    0
        Pacifico, c  "la battaglia di Ca vite del  l  maggio  1898, anniencando la  Aorta spa-
       gnola,  fece  degli  americani  una  potenza  coloniale,  aperse  la  via  dell'imperiali-
       smo" (50>,  Gli Stati  Unici  si sono perciò aggiunti aJI'lnghiltcrra, alla Russia e alla
       Germania  na le grandi  porenzc economiche e  militari  che rendono ad  acquisire
       sempre nuove posizioni,  perché la bandiera -  per il De Chaurand- dovrà. faral-
        mence seguire il commercio americano. Non vi  può essere penetraziooe commer-
        ciale pacifica, e A.T.  Mahan "ha lanciatO un morro che riassume rurro un giro di
        idee e tendenze: l'espropriazione, mercè la conquJsra od il prorettoraro, delle razze,
        popoli e sistemi di  Governo  che si  dimostrano  incompetenti" (51l_
           Nell903 il tenente di vascello SecJ1i (ammiraglio e Mlnisuo della Marina do-
        po la prima guerra mondiale) vede neU'espansione economica. commerciale e mili-
        tare americana e nello scavo del Canale di Panama unito aU'acquisiz.ione di Cuba,
        Portorico e delle Filippine, addirittura un pericolo per l'Europa che può essere neu-
        tralizzato solo  con  il potere  marittimo,  e scrive:
           Un nuovo  pedcolo sempre più minaccioso accresce ancora l'imporcanza del
           potere marittimo. Menrre gli Srari d'Europa lottano per assicurare alle popo-
           lazioni lavoro cimuneratore, e sciupano una  norevole parre delle loro risorse
   520   521   522   523   524   525   526   527   528   529   530