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1 Sessione - Il tributo di sangue 41
in armi, non potevano più trovare spazio e confluirono nell’esercito come mi-
lizie regolari composte da elementi delle classi anziane inquadrati da ufficiali
di carriera della riserva o da ufficiali di complemento. Reclutate spesso su base
regionale, queste milizie erano suddivise in base all’età in due aliquote, mobile
e territoriale, ed erano soggette a richiami periodici per istruzione, subordinata-
mente alle disponibilità di bilancio. 11
I provvedimenti di riforma si articolarono tipicamente in tre momenti suc-
cessivi, ognuno caratterizzato da un obiettivo diverso dal punto di vista politi-
co-strategico. In un primo tempo, nel decennio 1871-1880, si mirò soprattutto
ad accrescere la consistenza degli eserciti rimarcando il ruolo delle riserve attra-
verso un’imitazione più o meno spinta del modello prussiano di reclutamento e
mobilitazione. Nei due decenni successivi, in concomitanza con i progressi nel
campo degli armamenti e con lo sviluppo dei sistemi ferroviari, si mirò a rac-
cordare in modo sempre più stretto ed efficace il processo di reclutamento con
quelli di mobilitazione e radunata, mentre cresceva il livello di militarizzazione
della società. Infine, all’inizio del Novecento, e fino allo scoppio della Gran-
de Guerra, anche sulla spinta di istanze provenienti dagli ambienti riformisti e
socialisti meno estremi, tese a una sorta di democratizzazione dell’esercito con
l’esaltazione del concetto di nazione armata, si puntò ad ampliare la base del re-
clutamento riducendo nel contempo la ferma a due anni.
La prima guerra europea che mise in luce il valore delle ferrovie fu quella del
1859, in cui un corpo di spedizione francese di 120.000 uomini, che in preceden-
za avrebbe impiegato almeno due mesi a raggiungere il teatro di operazioni, com-
pletò il trasferimento in 11 giorni. Di questa lezione fecero tesoro i prussiani che
organizzarono in seno allo stato maggiore generale un ufficio ferroviario dimo-
stratosi all’altezza delle aspettative nel 1866 e soprattutto nel 1870, quando anche
la guerra civile americana aveva già dato una dimostrazione delle possibilità delle
ferrovie. Le truppe potevano raggiungere il teatro di operazioni rapidamente e
in buone condizioni fisiche, senza logorarsi in lunghe marce di avvicinamento,
fatto questo da non sottovalutare in considerazione dell’elevata percentuale di
riservisti provenienti dalla vita civile. La rapidità negli spostamenti non era però
il solo vantaggio, altrettanto importante era la possibilità di alimentare per un
tempo indefinito le truppe in zona d’operazioni, attingendo alle risorse della Na-
11 VIRGILIO ILARI, Storia del servizio militare in Italia, pp. 6-8.