Page 76 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
P. 76

74         Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




            zione industriale vennero premiate dal meccanismo degli esoneri e delle dispense
            dal servizio attivo, concepito per salvaguardare la manodopera industriale: in re-
            lazione alla propria utilità in un opificio dichiarato essenziale per la produzione
            bellica (un’etichetta che si allargò progressivamente fino a inglobare quasi tutta
            l’attività industriale del paese) un maschio adulto poteva essere esonerato (tem-
            poraneamente) o dispensato (a tempo indeterminato) dal servizio attivo, anche
            se veniva considerato comunque alla stregua di un militare.  Esoneri e dispense
                                                                   39
            furono estesi anche ai contadini solo a partire dal 1917, e il sistema delle licenze
            agricole, che permetteva ai proprietari o conduttori di campi di assentarsi per 30-
            40 giorni a rotazione, non divenne sistematico prima dell’inverno 1916-17. Men-
            tre gli operai, i tecnici e persino i dipendenti pubblici beneficiarono largamente
            degli esoneri, la massa dei contadini non era reputata abbastanza importante: alla
            fine furono 600.000 gli addetti all’industria che non partirono mai per il fronte,
            concentrati  prevalentemente  nel  triangolo  industriale  Milano-Torino-Genova,
            più 8.000 funzionari, mentre solo 163.000 agricoltori (meno del 6% di quelli ar-
            ruolati) riuscì ad evitare la trincea in nome della mobilitazione economica.  Non
                                                                                40
            stupisce così che Lombardia, Piemonte o Liguria registrassero tassi mediamente
            bassi di arruolamento, mentre regioni più peculiarmente agricole, come il Vene-
            to, l’Emilia o le Marche, segnavano le percentuali più alte tra i chiamati alle armi.
                                                                                     41
            Gli esoneri, inoltre, erano spesso attribuiti con criteri incomprensibili, la loro
            iniqua ripartizione tra i fanti-contadini di alcune regioni era tale da creare di fatto
            dei distretti di reclutamento privilegiati (in Toscana e in Emilia ne venne esonera-
            to dal servizio attivo mediamente uno ogni venti, in Veneto uno ogni cinquanta,
            in Calabria uno ogni cento) a cui si aggiungevano i cronici ritardi dei comandi nel
            concedere l’allontanamento dei soldati beneficiati: tra 1917 e 1918 queste ingiu-
            stizie costituivano una delle principali lamentele dei soldati, e venivano raccolte




               Il censimento dei «disertori latitanti per mancanza alla chiamata alle armi» commissionato dal
               Comando Supremo poco prima di Caporetto dava come dato complessivo 385.000 renitenti, di
               cui 330.000 in paese estero o neutrale (Stati Uniti e America del Sud, prevalentemente), 48.000
               in Italia e 7.000 in paese nemico; provenienti per il 60% dalla Sicilia e per il 19% dalla Toscana.
               Cfr. ACS, PCM, Guerra Europea, b. 102, f. 19 48/49, s.f. Censimento disertori latitanti.
            39   L. Einaudi, La condotta economica e gli effetti sociali della guerra italiana, Laterza – Yale University
               Press, Bari – New Haven 1933, pp. 105-114.
            40   A. Serpieri, La guerra e le classi rurali italiane, cit., pp. 63-68.
            41   Ibidem, p. 67, Agricoli esonerati.
   71   72   73   74   75   76   77   78   79   80   81