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74 Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione
zione industriale vennero premiate dal meccanismo degli esoneri e delle dispense
dal servizio attivo, concepito per salvaguardare la manodopera industriale: in re-
lazione alla propria utilità in un opificio dichiarato essenziale per la produzione
bellica (un’etichetta che si allargò progressivamente fino a inglobare quasi tutta
l’attività industriale del paese) un maschio adulto poteva essere esonerato (tem-
poraneamente) o dispensato (a tempo indeterminato) dal servizio attivo, anche
se veniva considerato comunque alla stregua di un militare. Esoneri e dispense
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furono estesi anche ai contadini solo a partire dal 1917, e il sistema delle licenze
agricole, che permetteva ai proprietari o conduttori di campi di assentarsi per 30-
40 giorni a rotazione, non divenne sistematico prima dell’inverno 1916-17. Men-
tre gli operai, i tecnici e persino i dipendenti pubblici beneficiarono largamente
degli esoneri, la massa dei contadini non era reputata abbastanza importante: alla
fine furono 600.000 gli addetti all’industria che non partirono mai per il fronte,
concentrati prevalentemente nel triangolo industriale Milano-Torino-Genova,
più 8.000 funzionari, mentre solo 163.000 agricoltori (meno del 6% di quelli ar-
ruolati) riuscì ad evitare la trincea in nome della mobilitazione economica. Non
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stupisce così che Lombardia, Piemonte o Liguria registrassero tassi mediamente
bassi di arruolamento, mentre regioni più peculiarmente agricole, come il Vene-
to, l’Emilia o le Marche, segnavano le percentuali più alte tra i chiamati alle armi.
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Gli esoneri, inoltre, erano spesso attribuiti con criteri incomprensibili, la loro
iniqua ripartizione tra i fanti-contadini di alcune regioni era tale da creare di fatto
dei distretti di reclutamento privilegiati (in Toscana e in Emilia ne venne esonera-
to dal servizio attivo mediamente uno ogni venti, in Veneto uno ogni cinquanta,
in Calabria uno ogni cento) a cui si aggiungevano i cronici ritardi dei comandi nel
concedere l’allontanamento dei soldati beneficiati: tra 1917 e 1918 queste ingiu-
stizie costituivano una delle principali lamentele dei soldati, e venivano raccolte
Il censimento dei «disertori latitanti per mancanza alla chiamata alle armi» commissionato dal
Comando Supremo poco prima di Caporetto dava come dato complessivo 385.000 renitenti, di
cui 330.000 in paese estero o neutrale (Stati Uniti e America del Sud, prevalentemente), 48.000
in Italia e 7.000 in paese nemico; provenienti per il 60% dalla Sicilia e per il 19% dalla Toscana.
Cfr. ACS, PCM, Guerra Europea, b. 102, f. 19 48/49, s.f. Censimento disertori latitanti.
39 L. Einaudi, La condotta economica e gli effetti sociali della guerra italiana, Laterza – Yale University
Press, Bari – New Haven 1933, pp. 105-114.
40 A. Serpieri, La guerra e le classi rurali italiane, cit., pp. 63-68.
41 Ibidem, p. 67, Agricoli esonerati.