Page 41 - Archivi, Biblioteche, Musei Militari. Lo stato attuale, le funzioni sociali, gli sviluppi
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Ersilia Gmziani


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        detto  n   precedenza, venne però preclusa a tutti per garantire il  riserbo sulle questioni
        di natura diplomatica e  per  tutelare  la privacy delle autorità  politiche, diplomatiche e
        militari. Analogamente la redazione degli studi storico - militari  era considerata prero­
        gativa esclusiva del personale militare.
          Nel  1 9 26  l'Ufficio  Storico  iniziò  anche  la  traduzione,  pubblicazione  e  diffusione
        delle più importanti opere straniere di storia navale, riguardanti soprattutto il conflitto
        mondiale.
           Gli ufficiali che hanno diretto l'Ufficio Storico hanno considerato l'afflusso c la sal­
        vaguardia dei documenti il loro impegno primario c ad uno di loro, l'ammiraglio Guido
        Po, si deve il recupcro degli archivi durante c  dopo il secondo conflitto mondiale. Sotto
        la sua direzione fu  organizzato il C.D.S.  (Centro Documentazione Storica), che ebbe il
        compito di organizzare i servizi per la raccolta dci documenti sulla guerra navale, fino
        a quando l'Ufficio Storico riprese a funzionare (1 ° giugno 1 9 47). Per tutta la durata del
        conflitto,  il  CDS  emanò  disposizioni agli  Enti  c  ai  Comandi  navali  c  a  terra, perché
        curassero e inviassero la documentazione attestante  la loro attività.  In  tale periodo  fu
        anche istituito il diario mensile che ogni Ente/Comando era tenuto a compilare.
          Alla ripresa dell'attività deii'U  fficio Storico (1 ° giugno 1 9 47), in mancanza di un qua­
        dro normativa organico, proseguì la raccolta dci documenti di interesse storico, attra­
        verso l'emanazione di circolari c messaggi redatti all'occorrenza.
          Solo il 17 gennaio  1 9 49r' venne emanata una circolare  del capo di Stato Maggiore
        della Marina Militare, Emilio Fcrreri, sulla "Conservazione dci documenti della guerra
        1 9 39 1 9 4 7"  che  p r evedeva  che  la  documentazione  storica  riguardante  il conflitto,  i
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        periodi della neutralità, dell' armistizio c della cobelligeranza dovesse essere conservata
        c forniva anche  ' elenco delle tipologie di documenti da conservare per il loro interesse
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        storico.
          Dal  1 9 50  al  1 9 60  la  direzione  dell'Ufficio  Storico  venne  ricoperta  dall'amm.
        Giuseppe Fioravanzo  che, valutando  sporadiche  ed inadeguate  le iniziative  poste  in
        essere nel primo dopoguerra per raccogliere il materiale documentario della Marina in
        vista della  costituzione di un  archivio  organico,7  tentò  di rcgolarizzare l'afflusso  dei
        documenti, predisponendo per la prima volta un corpus organico di norme intitolato
        "Norme centrali per la conservazione, la retrocessione e la distruzione delle pratiche c
        dei  documenti - Selezione e conservazione dei documenti  di  i n teresse storico", edito
        nel marzo 1 9 57. Esso dettava norme per la conservazione ed il versamento all'Ufficio
        Storico delle pratiche "non classificate" degli archivi delle Autorità centrali, degli Enti a
        terra, dci Comandi e degli Addetti navali, delle pratiche amministrativo-contabili e lega­
        li, degli archivi  delle unità  navali passate in disarmo, elci contratti originali e dei docu­
        menti del contenzioso.
          La tardiva emanazione di tali norme fece sì che la documentazione conservata pres­
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        so  ' Archivio dell'Ufficio Storico si arrestasse, in larga parte, al secondo conflitto mon­
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        diale con carenze documentarie per gli anni  9 48 1 954, in quanto i vari Enti e Comandi,
        in assenza eli idonee e p r aticabili disposizioni per la conservazione dei documenti, ave­
        vano provveduto alla distruzione di cospicuo materiale documentario.
          Nel  1 9 74 si avve t ì, pertanto, la necessità  eli  aggiornare  le disposizioni e  vennero
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