Page 69 - Archivi, Biblioteche, Musei Militari. Lo stato attuale, le funzioni sociali, gli sviluppi
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PlaJJio CtnlJone
Si reputa anche necessario evidenziare, in questa sede, le attuali potenzialità per il
reperimento e la conservazione eli ulteriore materiale documentario.
L'istituzione della Sezione Storica all'interno del Comando Generale
dell'Arma dei Carabinieri c la conservazione della documentazione
La sezione storica cleii'U fficio Operazioni del Comando Generale dell'Arma fu isti
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tuita con lettera del 28 aprile 9 69 e iniziò a funzionare il 1 5 maggio 1 9 65. La lettera
disponeva, tra l'altro, che "a detta sezione - cui è demandato il compito eli raccogliere
ed elaborare i dati più significativi attinenti alle varie attività dell'Arma - il Comando
Trasmissioni, le direzioni c gli u f fici del Comando Generale trasmetteranno eli volta i n
volta copia delle relazioni, delle segnalazioni e degli atti in genere che hanno carattere
di utile documentazione".
Per poter comprendere meglio la genesi di tale struttura, è necessario analizzare l'ap
punto eli stato maggiore datato 30 marzo che precedeva la missiva istitutiva.6
In effetti, nel documento indirizzato al Comandante Generale dell'epoca, generale
di corpo d'armata Giovanni dc Lorenzo,7 oltre a rappresentare l'assenza eli tale organo
nell'Arma, era sottolineato che "l'Arma non cura la raccolta ordinata e sistematica degli
atti più significativi della propria attività sia ordinativa interna che d'istituto, talché
materiale di grande pregio, idoneo a documentare il travaglio di una costante evoluzio
ne intimamente aderente al divenire storico del Paese, va disperso senza profitto alcu
no". È chiaro quindi, che il primo scopo evidenziato era quello eli mettere in giusto
risalto la necessità eli provvedere alla valorizzazione delle attività dei Carabinieri. Ancora
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era ricordato che "la a rga messe eli notizie, invece, che potrebbe essere desunta da una
cronografia dell'Arma, anche all'infuori dell'interesse proprio dell'Ist t uzione di conser
i
vare una rigorosa memoria della propria vita ed attività, potrebbe rappresentare, di per
se stessa, un documento valido di altissimo interesse storico".
Il compito principale consisteva nella raccolta dei dati più significativi della vita isti
tuzionale per condurre una elaborazione ed un utilizzo successivo.
Già all'epoca, saggiamente, veniva stigmatizzato che "col sistema in atto, della perio
dica distruzione degli archivi dopo un limitato numero di anni, la memoria eli eventi di
capitale importanza che videro l'Arma protagonista o spettatrice attenta e critica va,
invece, irrimediabilmente perduta. Né migliore sorte spetta alle "Memorie Storiche"
che ogni comando di Legione e eli Reggimento compila annualmente, giacché detti
documenti, acquisiti all'Ufficio Storico dello Stato Maggiore cd al Museo Storico, ven
gono poi collocati in archivio, senza una ulteriore elaborazione sistematica d'insieme".
Tale aspetto ancor oggi rischia di consentire, legittimamente, la distruzione della docu
mentazione custodita presso gli archivi correnti dell'Arma.
I n effetti, almeno con l'istruzione sul carteggio del 1 9 40 era statuita, per ciò che
concerneva la tenuta della documentazione, una conservazione limitata, u t ile a fini
amministrativi ma non a quelli di carattere storico."
Analogamente, come si ricorda nell'appunto, la documentazione d'archivio prodot
ta in quegli anni subiva le stesse vicissitudini, anche con un'altra "Istruzione sul
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Carteggio", quella approvata nel 9 53.9 La successiva istruzione del 9 6710 non moclifi-
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