Page 24 - Le Forze Armate. Dalla scelta repubblicana alla partecipazione atlantica - Atti 27 novembre 1997
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             fare  della cattiva poesia allorché si  parla di  neutralità assoluta o di pace perpetua"
             dichiarò il  comunista Arturo Colombi all'Assemblea Costituente il  21  maggio 1947,
             ricordando che la  "terribile  esperienza  dell'ultima guerra,  dove i diritti delle  genti
             sono stati calpestati con una assenza completa di scmpoli»  insegnava che "non vi
             può essere una neutralità disarmata e ci insegna soprattutto quanto sia pericoloso
             creare o  fomentare  illusioni pacifiste,. (17).
                  In  effetti,  quasi nessuno dei padri fondatori  della Repubblica,  quale che fos-
             se la  sua collocazione  politica,  contestò l'importanza  istituzionale e  tecnica  delle
             Forze  Armate,  riconoscendo  che uno  Stato,  per quanto  piccolo  e  modesto,  non
             può fare  a  meno  di  avere  un  proprio  esercito  di  modesta  entità  ma  proprio  per
             questo attrezzato al  massimo della efficienza qualitativa.  Ma  non fu  neppure con-
             testata la  funzione  ideale e  morale delle Forze Armate  per la  formazione  ideale e
             morale di  una collettività  che si  sente e  vuole essere una nazione.  E tutto ciò av-
             venne nonostante le aspre polemiche che divampavano, in quello stesso periodo,
             sulle  responsabilità  delle Forze Armate  nei confronti del  fascismo  e  della guerra,
             accompagnate  da  imperiose  e  reiterate  richieste  di  una  severa  epurazione  degli
             elementi reazionari, da accuse contro i vertici militari rimasti fedeli alla monarchia
             di tramare contro la  libera scelta istituzionale ClS).
                  Tipico,  in  questo  senso,  può essere  considerato  l'atteggiamento  di  Adolfo
             Omodeo. Lo  storico antifascista, già ufficiale combattente nella prima guerra mon-
             diale,  e  ora dirigente  del Partito  d'azione  e  vicepresidente della  Commissione  per
             le Forze Armate della Consulta Nazionale, aveva provocato nell'estate del1945 una
             animata polemica con esponenti dell'esercito e con lo stesso ministro della Guerra
             ]acini,  a  causa  dei  suoi  articoli  molto  severi  sulla  gravità  della  crisi  delle  Forze
             Armate e sul loro mancato rinnovamento, che egli voleva fosse  radicale, attraverso
             una severa epurazione e l'immissione di nuovi quadri,  provenienti anche dai par-
             tigiani.  "Il  problema  della  restaurazione  delle  Forze  Armate  - scriveva  - è  vera-
             mente grave,  perché tale ricostmzione inevitabilmente deve muovere da un ide;:tle
             e  da una fede.  L'esercito  deve  avere  un'anima.  E l'anima  del  nostro  esercito  che
             lo resse dalle battaglie del Risorgimento a Vittorio Veneto, l'anima forse sentimentale
             ma umanissima di chi serviva la patria liberale nei quadri della costituzione, dell'eser-
             cito  che noi ragazzi imparammo a conoscere nelle  novelle  militari  del De Amicis
             tanto  derise  dai  grandi  spregiudicati,  l'esercito  educatore  del  popolo,  congiunto
             alla vita civile del paese, all'unisono con tutta la nazione, l'esercito che ci inquadrò
             nella nostra giovinezza sul Carso,  non esiste più.  Il fascismo cercò di trasformarlo
             in  mero  esercito  tecnico,  nel  pugnale  con  cui si  doveva  colpire  alle  spalle  la
             Francia  nel 1940, ed esso è  ora nei suoi resti,  disorientato ed incapace d'intendere
             la  nuova situazione,. 09).
                  Omodeo, inoltre, aveva più volte denunciato il  pericolo che la monarchia po-
             tesse avvalersi dei settori delle Forze Armate  rimaste ad essa fedeli  per ostacolare
             la libera scelta istituzionale, tanto da esser accusato di sentimenti antimilitaristi CZO).
             Nello  stesso  tempo,  invece,  egli  insisteva  sulla  urgenza  della  ricostituzione  delle
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