Page 32 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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             le sue comunicazioni",  riprese con successo l'offensiva.  E sebbene Venezia  con-
             tinuasse  a  resistere  alle  spalle  del  suo schieramento,  la  ripresa  delle  ostilità  nel
            marzo  1849  non preoccupò Radetzky  "perché nessuna flotta  nemica  minacciava
            più  le·sue comunicazioni",  e  fu  Novara.
                 Callwell  conclude:  "Evidentemente nel  1848  il  risultato  della  guerra  rimase
             incerto per il fatto  che le due parti si  contesero il dominio marittimo.  Invece nel
             1849  le  navi austriache ebbero il controllo incontrastato dell'Adriatico settentrio-
             nale,  e  ciò  risultò  funesto  per l'indipendenza  italiana'; (0).
                 Callwell  scriveva  50  anni  dopo i fatti  cui fa  riferimento.  lo credo che se ne
             possano  mutuare  le  valutazioni  alla  scala  generale  alla  quale  sono  condotte,
             mentre  analisi  più  particolari  possono  fornire  spiegazioni  più  specifiche,  come
            si  è  cercato  di  fare  a  mo'  di  esempio,  per  la  comprensione  dei  fattori  e  delle
            scelte  che  hanno  condizionato  la  concezione  e  l'attuazione  dell'idea  di  potere
            marittimo  durante la  prima  guerra  dell'indipendenza  italiana.





                                               NOTE
                  (1)  C.  Randaccio,  Storia delle lIlarine lIIi1itari italia1/e dal 1750 al 1860 e del/a 1//arina
             militare italiana dal 1860 al 1870,  Roma,  Forzani,  1886,  I,  p.  9.
                  (2)  R.  I3ernotli,  Il  pellsiero strategico,  Roma,  Ed.  Forum  di  Relazioni  Internazionali,
             1997,  p.  150.
                  (3)  S.  Romiti,  Le Marille italialle nel Risorgimellto,  Roma,  Ufficio  Storico  clelia  Marina
             Militare,  1950,  p.  158-66.
                  (4) I3ernotti,  cit.,  pp. 75-84; A.T.  lVlahan,  Strategia 1/tIl)ale, Homa, Ed. Forum di RelaZioni
             Internazionali,  1997,  I,  p.  212
                  (5)  I3ernotli,  cit.,  p.  88.
                  (6) Ranclaccio,  cit.,  I,  p.  135-31.
                  (7) Mahan,  cit.,  I,  p.  223.  Stando a questo autore, la  difesa dei bastimenti  mercantili sa-
             rebbe  stata  motivazion~ 11101to  valida  per  indurre  le  unità  imperiali  ad  impegnare  combatti-
             mento: "le navi che percorrono le  rotte di traffico devono ... essere, ... per quanto è possibile,
             protette  durante  il  viaggio.  Questa  protezione  in  telppo  cii  guerra  non  può  essere  data  che
             dalle  forze  combattenti.  La  necessità  della  marina  da  guerra  sorge quindi dall'esistenza di  pa-
            cifici  traffici  e  scompare con essa".   .
                  (8)  Romiti,  cit.,  p.  180.
                  (9) H.  Richmoncl,  Il potere marillimo nell'epoca moderlla, Roma, Ed. Forum cii  Relazioni
            Internazionali,  1998,  p.  69-80.
                 (lO)  C.E.  Ca IIwell ,  Gli ejJèlli del dOlllinio del /Ilare nelle operaziolli militari da \Vater/oo
             iII poi,  Roma,  Ed.  Forum di  Relazioni  Internazionali,  1997,  p.  81-82.
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