Page 34 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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24 ALBERTO SANTONI
comandare la notta napoletana in Aclriatico clurante il purtroppo breve schiera-
mento del Regno borbonico contro l'Austria e in difesa di Venezia insorta (3).
L'ordinamento della Marina napoletana vigente nel 1848 risaliva all'ottobre
di trent'anni prima e prevedeva un Corpo di Ufficiali da Guerra Cdi vascello e
pilotO, un Corpo ciel Genio Marittimo per le costruzioni ecl uno per le fortifica-
zioni, una Divisione Amministrativo-Contabile, un Servizio Telegrafico, un Corpo
e1ei Cannonieri e Marinai, un Reggimento cii Fanteria di Marina, un'Accademia cii
Marina con annesso osservatorio astronomico e un Collegio cii giovani Alunni
Marinai (4).
Può essere interessante sapere che gli ufficiali di Stato Maggiore che non
erano ritenuti idonei all'imbarco, a causa clell'età o di scarsa preparazione pro-
fessionale, venivano classificati a parte e chiamati "seclentanei". Ad essi erano
attribuiti minori Comandi a terra, come quelli nei depositi e negli stabilimenti,
nelle capitanerie di porto e nella periferica isola cii Lampedusa.
f,: infine necessario ricordare in questa sede che, contemporaneamente alla
prima guerra di indipenclenza, le Forze Armate borboniche, compresa la Marina,
furono duramente impegnate a reprimere i moti separatisti scoppiati in Sicilia
nel gennaio 1848. Da essi era nato un locale governo provvisorio con a capo
Ruggero Settimo, che giunse ad offrire (inutilmente) la corona dell'isola ad un
principe sabaudo, cioè al Duca cii Genova Ferdinando cii Savoia .
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Meno disponibile alle ipnovazioni, sebbene consiclerata in possesso di
equipaggi abbastanza addestrati, era allora la Marina sarda o sabauda. Secondo
un severo giudizio dello storico Gonni, essa era afflitta da un eccessivo conser-
vatorismo, cla una notevole chiusura verso la società civile, da un'arrogante
intolleranza nei confronti delle critiche esterne e infine da uno "sciocco orgoglio
non giustificato né da una supen:ore cultura né dalla posizione ufficiale" (5).
Per cercare di migliorare le cose, lo stesso Cavour venne posto al vertice del
dicastero clelia Marina dopo la sfortunata prima guerra di indipendenza, ed esat-
tamente clal 1850 al 1852 e poi nuovamente nel maggio 1859, appena scoppiato
il secondo conl1itto di tale genere. La lacuna che tuttavia nemmeno l'illustre stati-
sta piemontese poté colmare in questa Forza Armata era costituita dalla mancan-
za cii valide esperienze operative e di più prossime tradizioni. Quest'ultima defi-
cienza accomunò ciel resto tutte le Marine Ixe-unitarie e inizialmente perfino la
Regia Marina italiana, come veniva dimostrato dal costante ed immobile ricorso
ai lontanissimi miti cii Caio Duilio, Cristoforo Colombo e Andrea Doria.
In particolare, la Marina sarda aveva maturato limitate esperienze operative
durante le guerre clelia Rivoluzione francese e dell'Impero e contro i soliti corsari